sabato 26 agosto 2023

Un invito per il Falò del 2 Settembre 2023 dai Gruppi Chestertoniani Veronesi!


Il nostro caro amico chestertoniano Roberto Prisco detto Rob ci ha fatto pervenire questo invito, che è ormai una consolidata tradizione, da parte degli amici dei Gruppi Chestertoniani Veronesi, e questo carteggio che volentieri vi giro perché chi vuole possa aderirvi.

Marco Sermarini

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Dal finale di Eretici

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d’estate. Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Finale of Heretics


Fires will be kindled to testify that two and two make four. Swords will be drawn to prove that leaves are green in summer. We shall be left defending, not only the incredible virtues and sanities of human life, but something more incredible still, this huge impossible universe which stares us in the face. We shall fight for visible prodigies as if they were invisible. We shall look on the impossible grass and the skies with a strange courage. We shall be of those who have seen and yet have believed.

Falò di sabato 2 settembre 2023 - Via Nuova, 22 a Quinzano – Verona

Ore 18,30 Arrivo e cena al sacco.

Ore 19,30 Accensione del falò

- lettura dei brani di Chesterton:

quella dell’ordinario da Eretici

quella del proprio commentato dai presenti - snudamento delle spade
- taglio e degustazione del formaggio;

- distribuzione del rum;
- spegnimento del fuoco;

- fumata finale del sigaro ed eventuale ripresa della discussione.

Lettura del proprio del Falò del XX settembre 2023

da “L’Uomo che fu Giovedì” - Primo Capitolo

Io vi dico che, ogni volta arriva un treno in stazione, io sento che esso ha spezzato delle batterie d’assedianti e che l’uomo ha vinto una battaglia contro il caos. Voi dite con tono sprezzante che quando si è lasciata la stazione di Sloane Square si deve arrivare a Victoria: ebbene, io dico che si potrebbero fare mill’altre cose, invece, e che ogni qualvolta pervengo realmente a Victoria ho il senso d’esservi riuscito appena per un pelo. E quando odo l’inserviente gridare la parola “Victoria”, non è questa per me una parola senza significato: per me è il grido d’un araldo che annuncia una conquista. Per me è proprio “Victoria”, è la vittoria di Adamo!

“The Man Who Was Thursday” - Chapter I

“I tell you,” went on Syme with passion, “that every time a train comes in I feel that it has broken past batteries of besiegers, and that man has won a battle against chaos. You say contemptuously that when one has left Sloane Square one must come to Victoria. I say that one might do a thousand things instead, and that whenever I really come there I have the sense of hairbreadth escape. And when I hear the guard shout out the word ‘Victoria,’ it is not an unmeaning word. It is to me the cry of a herald announcing conquest. It is to me indeed ‘Victoria’; it is the victory of Adam.”

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