mercoledì 31 dicembre 2014
Un aforisma augurale al giorno (in inglese, dai, facciamo prima)
martedì 30 dicembre 2014
Un aforisma al giorno (il distributismo non è solo una questione economica, lo diciamo per chi si sbraccia per l'uno o l'altro "partito"...)
Noi ci riproduciamo e con fede cieca diciamo...
lunedì 29 dicembre 2014
Un aforisma al giorno
Essere estremamente devoti a qualcuno non impedisce di criticarlo, e il fanatico può sicuramente essere uno scettico.
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
domenica 28 dicembre 2014
Un aforisma al giorno
Puoi giurare fedeltà ad un'accolita di monaci,
o di fronte ad una moglie graziosa,
ma questo è il modo dei Cristiani:
che il loro giuramento dura fino alla fine.
Gilbert Keith Chesterton, La Ballata del Cavallo Bianco
sabato 27 dicembre 2014
And the winner is...
Va bene, a pari merito Giova e Unknown possono fregiarsi del titolo di Detective Chestertoniano Lucidissimo, almeno fino al prossimo bruciante indovinello!
Il prossimo sarà meno facile... Hai ragione, Umberta, questo potevano saperlo tutti ma non è detto...
Tweet da Soc Chestertoniana (@Sochest)
Indovinello chestertoniano...
"Vado a casa a scrivere un libro per rispondere alla tua domanda".
In quale libro Chesterton ha scritto questa famosa frase?
È obbligatorio specificare il titolo del capitolo, sennò non vale.
Le risposte debbono necessariamente pervenire come commento a questo post (no Twitter, no posta elettronica, no assoluto Facebook). Vince chi la piazza per primo, fa fede l'ora di Blogspot. Chiaramente la prima risposta esatta.
Chi vince, cosa vince?
Ma è chiaro!
L'onore di fregiarsi del titolo di Detective Chestertoniano Lucidissimo fino al prossimo quiz, che non è poco. Il top è farlo da socio della SCI, che implica la condizione di Amico di Chesterton, che solo noi possiamo legittimamente affibbiare. Diffidare dalle imitazioni!
Un aforisma al giorno - Un classicone!
Dove splende la stella fissa della certezza e del successo...?
mercoledì 24 dicembre 2014
E' troppo bello e lo riproponiamo. Buon Natale a tutti voi, cari amici!
Gli auguri di Roberto Prisco
Se siamo grati per i dolci che troviamo nella calza della Befana, perché
non dobbiamo essere grati per un paio di gambe meravigliose che
mettiamo nelle calze ogni mattina?
Auguri per un Santo Natale di conversione a tutti voi e per un 2015 di
successi e felicità
Roberto Prisco
--
martedì 23 dicembre 2014
Un aforisma al giorno (distributista, anticapitalista, antisocialista, sano, grasso, chestertoniano: mettiamoci sulla sua lunghezza d'onda)
Un aforisma al giorno
Una sorpresa di due chestertoniane ad un tonicissimo lettore...
Buon Natale!
domenica 21 dicembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
Giacomino Berchi s'è laureato in lettere...
Giacomino è un bravo ragazzo, è un neofita promettente traduttore di Chesterton, ci aiuta con la Review e siccome abbiamo proditoriamente (ma neanche troppo) sottratto questa bella foto col suo caro zio, la spiaccichiamo qui per simpatia e affetto.
Speriamo che non si guasti col crescere, coltivi sempre Chesterton e rimanga sempre umile, perché così potrà fare del bene al mondo!
Perché facciamo queste cose?
Perché tra Chestertoniani si fa così. Si è amici e un po' matti e burloni.
Un aforisma al giorno
Il misticismo tiene gli uomini sani. Fintanto che c'è il mistero, c'è la salute; distrutto il mistero, nasce la malattia. L'uomo qualunque è sempre stato sano perché è sempre stato un mistico. Ammetteva il crepuscolo. Ha sempre tenuto un piede sulla terra e un altro nel paese delle fate. Ha sempre lasciato libero se stesso di mettere in dubbio i suo dèi, ma anche (a differenza degli agnostici di oggi) di credere in essi. Gli è sempre stata più a cuore la verità che la congruenza.
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
giovedì 18 dicembre 2014
Un aforisma (natalizio ed illustrato) al giorno
mercoledì 17 dicembre 2014
martedì 16 dicembre 2014
lunedì 15 dicembre 2014
Un aforisma al giorno
Mentre una tendenza costante del vecchio Adamo è quella di rivoltarsi contro quella cosa così universale e automatica che è la civiltà, di predicare deviazione e ribellione, il romanzo dell'attività di polizia mette in un certo senso sotto gli occhi il fatto che la civiltà stessa è la più sensazionale delle deviazioni e la più romanzesca delle ribellioni.
Gilbert Keith Chesterton, Come si scrive un giallo
Un aforisma al giorno
domenica 14 dicembre 2014
Un incontro (anche) con Chesterton a Roma
Il Cenacolo di Tommaso Moro
Cenacolo
16 dicembre, ore 18.30Roma, Enoarcano, via delle paste 106Cenacolo: Riflessi di Tommaso Moro nella cultura europea. Shakespeare Pellico ChestertonIntroduzione: Antonio Casu. Relatori: Luca Poggi e Maurizio Serio.Seguirà il tradizionale brindisi di Natale.
sabato 13 dicembre 2014
Un aforisma al giorno (un vecchio classico che vale più di cento prediche, l'Uomo Vivo vi crede fermamente e senza tema di smentita, a piè fermo)
venerdì 12 dicembre 2014
Problemi di regali natalizi...?
www.pumpstreet.it
Solo lì trovate il vero regalo utile!
Le buone idee sono le uniche cose utili di cui munirsi in questo Natale! Chesterton ne ha da vendere!
Approfittatene per tempo!
Il San Francesco d'Assisi di Chesterton esce in lingua lituana
Per essere precisi il titolo è Šventasis Pranciškus iš Asyžiaus.
Bravi gli amici lituani. Vorremmo conoscere qualche chestertoniano di quelle parti. Ne conosciamo di polacchi, croati, argentini, inglesi, francesi, americani, sierraleonesi ma i lituani ci mancano.
giovedì 11 dicembre 2014
Un aforisma al giorno (da imparare a memoria, scolpire nella capoccia, ripetere agli angoli delle strade...)
Un aforisma al giorno
mercoledì 10 dicembre 2014
martedì 9 dicembre 2014
Un aforisma al giorno (leggere bene, non puntarsi...)
Un aforisma al giorno (molto importante per chi vuole davvero capire Chesterton)
«Malgrado tutto, l'unica parola adatta a descrivere quel genere di clima psicologico è "ottimismo". So che questo termine ha subito nel XX secolo un degrado ancora maggiore del XIX. Ultimamente la gente si diceva ottimista riguardo all'esito delle guerra; adesso parlano di ottimismo riguardo alla ripresa economica; domani potranno dire di essere ottimisti riguardo al Torneo Internazionale di Ping-pong. Ma nell'epoca vittoriana la gente attribuiva un significato più puntuale al termine "ottimista" riferito a Browning, Stevenson o Walt Whitman. E in senso più ampio o più facile da intendere che nel senso di questi tre uomini, il termine si applicava in tutta verità a Tommaso d'Aquino. Lui credeva con convinzione granitica nella vita, e anche in qualcosa che poi Stevenson definì il grande teorema della vivibilità della vita».
Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino
lunedì 8 dicembre 2014
Tweet da G.K. Chesterton (@GKCDaily)
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
I protest against the power of mad minorities to treat the majority as if it were another minority. |
Belloc e l'educazione
sabato 6 dicembre 2014
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton, Eretici
mercoledì 3 dicembre 2014
martedì 2 dicembre 2014
Recensione de La Sorpresa e altri piccoli doni - Chesterton e la libertà donata da Dio - di Roberta Sciamplicotti (su Aleteia)
Un commento della scrittrice britannica Dorothy L. Sayers (1893-1957) riportato all'inizio del testo ricorda come per i giovani della sua generazione Chesterton sia stato "una specie di liberatore cristiano": "come una bomba benefica esplosa in un'epoca misera, ha frantumato molte vetrate della Chiesa per far entrare folate di aria fresca, nei cui vortici le foglie morte della dottrina si sono messe a danzare con tutta l'energia indecorosa dell'Acrobata di Nostra Signora".
"Senza dubbio la Chiesa era, nelle sue fondamenta, gloriosa e immutabile come sempre, ma all'inizio del secolo si presentava in modo, come dire, infelice quanto a sembianze esterne e dava l'impressione all'uomo della strada che non ci fosse molta scelta, se non tra una compiaciuta moralità protestante e una pietà cattolica piuttosto affettata", osserva la Sayers. "E dal momento che molte persone astute erano alacremente indaffarate a minare le fondamenta sia della pietà che della moralità, i cristiani venivano comunemente considerati alla stregua di tarli, che masticando al buio si scavavano gallerie dentro travi marce e destinate a crollare insieme all'intero edificio".
Fu quindi "stimolante sentirsi dire che il cristianesimo non era una cosa noiosa ma gioiosa, che non era qualcosa di retrogrado ma di avventuroso, che non era ottuso ma anzi saggio e addirittura sagace"; "ciò che fu soprattutto rinvigorente era vedere il polemista cristiano impugnare armi offensive anziché difensive".
Nella postfazione, Annalisa Teggi, autrice della traduzione del testo, sottolinea che "La sorpresa" che Chesterton ci consegna tra le mani è "il sorprendente atto d'amore che sta all'origine della Creazione e che sussiste tutto nel paradosso della lontananza: per amare qualcosa, devo vederla nella sua interezza e quindi allontanarla da me. Meno possiedo una persona, più la amo".
Lo capisce anche un semplice burattinaio, come l'Autore protagonista dell'opera dello scrittore inglese, che "conosce intimamente tutti i pupazzi che ha costruito, eppure questa specie di conoscenza non gli basta, li vuole vedere 'essere' al di fuori del racconto che ha creato per loro".
Per la Teggi, "il perfetto alter ego di questa commedia", cioè il libro che sarebbe bello leggere insieme a quest'opera teatrale, è il Frankenstein di Mary Shelley, "il testo che più di ogni altro esplora un'idea di Creazione come atto volitivo ed egoistico". Il dottor Victor Frankenstein, a differenza del burattinaio-Autore di Sorpresa, desidera infondere la vita a una creatura umana per uno scopo molto chiaro e tutt'altro che generoso, ovvero essere venerato come suo creatore e sorgente di vita.
"Sarebbe possibile attribuire questo medesimo pensiero a una divinità creatrice – suggerisce la Teggi –: Dio creò l'uomo per essere amato e riverito da una specie mortale che doveva a Lui la sua esistenza. Plausibile; eppure quest'ipotesi si riduce a un progetto meschino e infinitamente meno esaltante se paragonato a quel che, invece, scintilla nel desiderio del burattinaio-Autore di Chesterton", che afferma: "Questa gente merita di essere viva; essi sono tutto, tranne che vivi. Sono intelligenti, complicati, combattivi, brillanti; traboccano di vita eppure non sono vivi".
"Dio ha preferito trattarci da gentiluomini, piuttosto che da marionette. Un uomo deve avere l'opportunità di dimostrare che è un gentiluomo, deve poter dar prova di essere quello che in piena coscienza e deliberato consenso sceglie o tradisce una proposta di matrimonio, cioè di legame con il mondo e con chi l'ha fatto".
Merito di Chesterton ne "La Sorpresa" è aver utilizzato l'espediente del deus ex machina della tragedia classica, la divinità che entrava in scena quando l'intreccio della trama degenerava in modo irrisolvibile e la cui presenza metteva a posto le cose, "per farci la sorpresa finale: quello di porgere al lettore in modo eclatante e allo stesso tempo ragionevolissimo il bisogno dell'Incarnazione. Il Dio cristiano non si è calato sulla scena umana per mettere fine alla storia, bensì innanzitutto per essere compagno degli uomini. Si è fatto Uomo tra gli uomini, che è molto più complicato che essere un Dio tra gli uomini".
"Se della religione cristiana si può dire che è una outdoor education(un cammino educativo nell'aria fresca, libera e drammatica della realtà per ritornare alla casa del Padre da gentiluomini liberi e non da schiavi mansueti); se di conseguenza si può dire, in nome della sacralità della libertà, che gli uomini sono tutti fuori, allora del Dio cristiano si può dire che sia il più fuori di tutti – conclude la Teggi –. Perché, nella sua infinita libertà, ha scelto di buttarsi dentro l'orizzonte incasinato del mondo reale".
Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana, osserva nella prefazione del volume: "è abbastanza miope e ingeneroso il giudizio non lusinghiero (diffuso e ripetuto spesso come un mantra e senza cognizione di causa) che qualcuno ha dato del Chesterton autore teatrale", visto che lo scrittore "è così profondo nell'esporre idee, inventare personaggi e trame, trasmettere messaggi buoni".
Sermarini commenta anche gli altri scritti presenti nel libro, ritenendoli "un odoroso mazzetto di fiori colto nel grande prato" degli ultratrentennali interventi di Chesterton sull'Illustrated London News, nella cui rubrica Our Note-Book scriveva articoli da duemila parole che avrebbero dovuto prendere "la forma di una discussione leggera su argomenti del momento… da trattare senza faziosità politiche".
Qualcuno ha definito la rubrica "il pulpito di Chesterton" e da lì egli disse, con grande efficacia, ciò che volle e gli piacque. L'Illustrated London News è anche il luogo in cui più di tutti compare la visione sacramentale delle cose che è uno degli aspetti più peculiari del pensiero di Chesterton.
"Mentre dettava questi articoli alle segretarie tirava di scherma con la spada o con un coltello contro i cuscini. Si racconta che una volta, mentre dettava l'articolo, tirò una freccia col suo arco fuori della finestra e sfiorò un cane, più sorpreso che colpito da questa… botta di vita. Pensate a questo ripetuto e agitato ménage mentre leggete questi saggi e darete ad essi un sapore indimenticabile", osserva Sermarini.
Il libro può essere acquistato solo ordinandolo presso il Centro Missionario Francescano attraverso l'e-mail laperlapreziosa@libero.it