mercoledì 31 luglio 2013
Saremo anche noi al Meeting
Troverete la sagoma di Chesterton che indicherò dove siamo.
Così potremo anche incontrarci.
Vi aspettiamo!
Per chi volesse visitare la mostra su Chesterton...
... adesso ci si deve prenotare.
Ecco cosa ci dicono dal Meeting:
Il servizio è gratuito e trovi il booking on-line nella home page del sito del Meeting di Rimini.
Una grande novità nel portale del Meeting: un servizio che permetterà ai numerosi visitatori che affolleranno le 5 mostre dal 18 al 24 agosto di accedere subito al percorso espositivo, senza file. Grazie alla nuova area dedicata alla prenotazione mostre puoi programmare la visita guidata anche in lingua inglese, spagnola, francese e tedesca gratuitamente. Le visite si svolgeranno tutti i giorni dalle 11,00 alle 23,00 e ogni guida dura 15 minuti. La ricevuta che ti arriverà direttamente nella tua casella di posta elettronica sarà il tuo lasciapassare. Visitare le mostre Meeting non è mai stato così semplice. Puoi così evitare le code e decidere quale mostra vedere, in che giorno, orario e numero di partecipanti, tutto comodamente da casa. |
martedì 30 luglio 2013
L'altro giorno vi abbiamo parlato di don Stefano Piccinelli, ecco cosa ci dice...
Carissimi colleghi medici
Amici tutti.
Mt 13,28: E Gesù rispose loro: (mentre tutti dormivano) Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?
Vedersi dalla sera alla mattina catapultato sulla prima pagina del quotidiano locale è un’esperienza unica… Quando nei giorni scorsi, vedevo sulla prima pagina dello stesso quotidiano il mio Arcivescovo, non capivo bene la “portata” di una tale sua presenza; cosicché anch’io come tanti altri migliaia di “blogger” mi sarei schierato, pur senza sapere veramente come stavano le cose, o a favore o contro il mio Arcivescovo…
Ho cominciato a capire quando anch’io, e mio malgrado, sono stato onorato della prima pagina del quotidiano locale il quale, ha auspicato, attraverso i suoi referenti scelti, che l’Azienda Ospedaliera, in cui da otto anni presto servizio, prendesse rapidi provvedimenti nei miei confronti! Mi sembra di essere stato definito, a motivo del mio “proditorio attacchinaggio”, come un prete un pò stupidotto, attacchino della Chiesa, che perde il tempo ad attaccare fogli per l’Ospedale.
Ringrazio di cuore tutti coloro che in questi giorni mi sostengono, sia telefonicamente, che via email ma anche scrivendo lettere ai quotidiani locali: uno in particolare, è un medico che scrive alla Nuova Ferrara e precisa che il cappellano dell’Arcispedale non è solo prete, ma è anche medico, e regolarmente iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Ferrara. E quindi anche se avessi sbagliato ad attaccare, in quanto prete, il “volantino” incriminato da certo pensiero che vuole i preti relegati solo nella sagrestia, è evidente che questi signori mi accusano anche in quanto medico per aver fatto una cosa che considerano veramente riprovevole ed inaccettabile.
Siccome nell’Arcispedale in cui presto servizio ormai da 8 anni lavorano più di 500 medici, senza contare gli infermieri e tutto il resto, mi piacerebbe fare un sondaggio per vedere quanti di questi miei colleghi mi accuserebbe per aver attaccato i due “volantini”. Tutti questi miei colleghi sanno infatti bene che, se passasse questa legge, anche l’esercizio della loro libera professione resterebbe comunque condizionato e menomato.
Insomma, con questo episodio “tormentone” delle locandine incriminate affisse sulle pareti dell’anti-Cappella dell’Arcispedale, si sono architettate le prove generali del “bavaglio” che certo pensiero, fortemente minoritario come numero, ma probabilmente maggioritario come appoggio politico, vorrebbe obbligarci a tutti noi cristiani e battezzati. Prepariamoci a ciò che ci aspetterebbe se una tal legge venisse effettivamente varata.
Perché scrivo e dico queste cose? Perché ci sono stato tirato in mezzo per i capelli; e quindi con la forza dello Spirito rispondo che se il Beato Marco di Aviano, frate Cappuccino, nel 1683 fosse rimasto comodamente a pregare nella quiete del chiostro del suo Convento, anziché tessere pazientemente accordi diplomatici con i vari Stati Europei dell’epoca, forse più preoccupati ai propri interessi di Corte che non al vero bene comune (che novità!), fino ad allestire un potente esercito cristiano denominato “Santa Alleanza”,oggi probabilmente staremmo a prostrarci ad orari prestabiliti in direzione della Mecca!
Ora la mia proposta da prete: “Quando il Nemico le spara grosse, la Chiesa risponda con l’artiglieria pesante!” (Mt 13,28): affinchè noi non soccombiamo in quel “sonno” che ha dato via libera al Nemico di seminare la zizzania in mezzo al grano buono, bisogna che proponiamo al nostro Arcivescovo la riapertura di una chiesa possibilmente in Città, dove si faccia l’Adorazione Eucaristica quotidiana continuata, così come si faceva fino a qualche anno fa; poi terminata e non più ripristinata! E poi che ciascuno di noi sacerdoti “lubrifichi” quanto più possibile la propria Artiglieria Pesante dell’Adorazione Eucaristica – Esposizione del SS. Sacramento per vincere con l’Amore di Gesù la zizzania abbondantemente disseminata nei nostri campi.
Don Stefano Piccinelli, Cappellano.
Ferrara - 29.7.2013: Memoria Liturgica di Santa Marta.
Nati lo stesso giorno, sposati per 75 anni, morti a un dì di distanza. Una storia “rosa” e chestertoniana - Tremende Bazzecole - Annalisa Teggi su Tempi
Il lieto fine non va più di moda, oppure: è da molto tempo che io non trovo film o libri in cui ci sia un vero, classico lieto fine. Forse leggo poco e vado troppo poco al cinema, ma mi pare che spesso il finale sia diventato la parte più complicata della storia e sia volutamente astruso pur di risultare sorprendente. Non basta più concludere una tragedia con una morte e una commedia con un matrimonio. E se nei contesti tragici non c’è limite alle nostre capacità immaginative di rovistare nel torbido e nell’inquietante, nei contesti romantici pare che siamo diventati troppo adulti, seri e realisti per berci la storia del “e vissero tutti felici e contenti”.
Appartenendo anch’io alla schiera dei più, non potevano non cadermi gli occhi su quel trafiletto di second’ordine di cui ho visto protagonisti i coniugi americani Brown. Ecco la trama che si riesce a ricostruire mettendo insieme gli indizi raccolti sui diversi giornali.
Sempre al Meeting di Rimini... Uomo Vivo va in scena!
MANALIVE - UN UOMO VIVO
Lunedì 19 e martedì 20 Agosto Ore 21.45 Teatro Novelli Biglietto intero: 10 euro, ridotto: 8 euroUomovivo al Meeting di Rimini - Mercoledì 21 Agosto 2013 ore 11.15 (insieme a Marco Sermarini, Annalisa Teggi e Gloria Garafulich Grabois)
lunedì 29 luglio 2013
domenica 28 luglio 2013
Chesterton in altre parole - Hilaire Belloc
Hilaire Belloc, necrologio da lui scritto il 21 Giugno 1936 per l'Observer
Noi e John Kanu
quest'anno abbiamo avuto la grazia di conoscere in occasione dell'XI Chesterton Day due veri e propri cannoni, John Kanu e Aidan Mackey.
Di questo dobbiamo ringraziare Stratford Caldecott e sua moglie Leonie, che ce li hanno presentati.
Diffonderemo presto il resoconto degli incontri. Sono due cose apparentemente diverse ma unite dalla stessa passione per il Vero, il Buono e il Giusto.
Per John stiamo anche organizzando una forma di aiuto per sostenere la realizzazione delle sue scuole professionali a sostegno dell'economia distributista a cui ha dato vita in Sierra Leone nella regione di Kono.
Vi manderemo tramite la mailing list un elenco di oggetti che serviranno a questo scopo e che, una volta raccolti, invieremo a John.
Chi vuole contribuire in qualche modo deve iscriversi alla nostra mailing list chiedendo alla Segreteria Volante (al noto indirizzo email presente qui sul blog).
Ormai siamo una cosa sola.
Grazie.
Il nostro eroe chestertoniano sierraleonese John Kanu in un articolo di Tempi (a firma di Rodolfo Casadei)
sabato 27 luglio 2013
Da un nostro amico...
Guardate! È la copia del famoso telegramma in occasione della morte di GKC...
Inviato da iPhone
venerdì 26 luglio 2013
I GIURISTI PER LA VITA - COMUNICATO STAMPA 7-2013
Ancora una volta si è rivelato il volto intollerante dei sedicenti tolleranti, e l’intento discriminatorio dei sedicenti discriminati.
IL PRESIDENTE
La Manif Pour Tous Italia: Vegliare sulla libertà di pensiero
giovedì 25 luglio 2013
Segnalato da Maria Grazia Gotti, un bell'articolo: Negri e la Movida: storia di uno scontro vinto dal Vescovo contro ogni speranza
Tempi parla del nostro amico John Kanu
È sull'edizione cartacea in edicola proprio oggi. Acquistatela!
mercoledì 24 luglio 2013
NASCE LA MANIF POUR TOUS ITALIA
Tutelare la libertà di pensiero e di opinione (art. 21 della Costituzione) a fronte della proposta di legge sull’omofobia e trans-fobia, salvaguardare il diritto dei bambini ad avere un padre ed una madre rispetto all’adozione prevista dalla proposta di matrimonio tra persone dello stesso sesso. Una protesta pacifica, spontanea ed individuale sulla scia de La Manif pour Tous francese, che ha portato in piazza tre milioni di cittadini francesi in occasione della votazione della legge per il matrimonio omosessuale e l’adozione, si terrà giovedì 25 luglio alle ore 19 davanti alla Camera dei Deputati, in Piazza Montecitorio.
martedì 23 luglio 2013
Contrario alle nozze gay? Andrai in galera di Gianfranco Amato - Da La Nuova Bussola Quotidiana
Adesso vediamo se si capisce...
C'è ancora gente che non l'ha capito che andrà a finire così.
lunedì 22 luglio 2013
Chesterton in altre (?) parole
domenica 21 luglio 2013
Un aforisma al giorni
Gilbert Keith Chesterton a proposito della città dove visse dal 1909 e morì.
venerdì 19 luglio 2013
Il Manifesto recensisce Impressioni Irlandesi
Interessante, con qualche imprecisione (Cecchi iniziò a parlare di Chesterton nel 1919 su La Ronda, a pubblicarlo poco dopo), ma interessante.
http://edizionimedusa.tumblr.com/post/47612099539/viola-papetti-sul-manifesto-di-domenica-7
giovedì 18 luglio 2013
Tremende Bazzecole - La vita è un pronto soccorso (e i libri di Chesterton servono a tenere sollevata la testa: letteralmente e metaforicamente)
Aprendo la mail qualche giorno fa, ne ho vista una il cui oggetto aveva per titolo Chesterton e pronto soccorso;
d’istinto ho pensato che fosse uscito un nuovo saggio su Chesterton e che qualcuno avesse avuto davvero una
gran bella idea nello scegliere il titolo. Invece, proveniva da una lettrice, divenuta amica, che ho conosciuto
grazie a questo blog, che mi raccontava la lieta notizia di essere stata finalmente assunta come medico e
che il reparto in cui si trovava a lavorare era il Pronto Soccorso. Un reparto d’emergenza per chi ci arriva,
ma non meno per chi ci lavora. A questa mail ha fatto seguito un’altra dal titolo ancora migliore
Chesterton sotto la testa … e dentro il cuore?.
Oltre a consigliare alla lettrice/amica in questione di non escludere una carriera letteraria,
condivido il contenuto di questa storia di ordinaria emergenza che mi ha raccontato …
e che comincia, come nei migliori copioni di Grey’s Anatomy o ER, con una dottoressa stanca
che ha finito il turno di notte.
Dopo questo fatto ne ho discusso con un’amica psicologa e le dicevo della mia paura di perdere i pazienti e della paura della morte, lì al Pronto Soccorso, e dicevo che sospettavo che tutta questa ansia fosse per il mio orgoglio e moralismo e sindrome da perfezionismo e lei mi confermava la Bellezza di quella frase di Chesterton. Che ne dici?».
Articolo: Dopo aver scoperto Dante, l’unica cosa che mi manca è rivedere le stelle - Qui si parla del nostro grandissimo amico Franco Nembrini
Dopo aver scoperto Dante, l'unica cosa che mi manca è rivedere le stelle
http://costanzamiriano.com/2013/07/18/dante-che-non-taspetti/
mercoledì 17 luglio 2013
Da Tempi - Legge omofobia. Presentati 350 emendamenti, la cui approvazione «non è scontata»
I lettori di tempi.it sanno di che cosa stiamo parlando. Sul progetto di legge contro l'omofobia e la transfobia vi abbiamo parlato in questi giorni, invitandovi a firmare l'appello per un suo ripensamento. Sono diversi i punti controversi della legge, così come è stata pensata e proposta dai suoi promotori (primo firmatario Ivana Scalfarotto, Pd). E proprio Pd, Sel e M5S ne sono i maggiori sostenitori, anche se alcuni parlamentari del Pdl vi hanno aderito. In ogni caso, soprattutto per iniziativa di deputati del partito di Berlusconi, Scelta Civica e alcuni del Pd sono stati presentati alla Camera 350 emendamenti, illustrati oggi sulle pagine di Avvenire. Approvazione che, come dice Beppe Fioroni del Pd, «non è per nulla scontata».
La formulazione degli emendamenti di Scelta Civica prevede che le norme previste dal disegno di legge «non si applicano nel caso in cui le idee sulle persone oggetto di tutela da parte della presente legge siano diffuse limitatamente all'ambito educativo, didattico, accademico, scientifico, letterario, teologico, catechistico, purché non incitino alla discriminazione, all'odio o alla violenza».
E, allo stesso modo, «non si considera pratica discriminatoria e risulta pertanto esclusa dall'applicazione delle disposizioni la selezione di persone per incarichi di lavoro o per l'ammissione a corsi di insegnamento e formazione all'interno di agenzie educative, formative, culturali o religiose, se intesa ad evitare l'inclusione di persone che sostengano o propagandino orientamenti di natura ideologica, culturale o religiosa in contrasto con i valori e le finalità che caratterizzano l'agenzia stessa».
martedì 16 luglio 2013
Il cuore della filosofia di Chesterton (grazie ad Annalisa Teggi)
lunedì 15 luglio 2013
Un aforisma al giorno - Giovinezza.
Un aforisma al giorno
domenica 14 luglio 2013
Per chi non si è ancora deciso a firmare contro la legge su omofobia & c., leggete la proposta di legge e soprattutto l'art. 1 bis e poi immaginate...
Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della transfobia. C. 245 Scalfarotto, C. 1071 Brunetta e C. 280 Fiano.
TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE
Norme in materia di discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.
Art. 1
(Orientamento sessuale e identità di genere).
Ai fini della legge penale si intende per:
a) «Orientamento sessuale» l'attrazione nei confronti di una persona dello stesso sesso, di sesso opposto o di entrambi i sessi;
b) «Identità di genere» la percezione che una persona ha di sé come appartenente al genere femminile o maschile, anche se opposto al proprio sesso biologico.
Art. 2
(Modifiche all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654).
1. All'articolo 3, della legge 13 ottobre 1975, n.654, e successive modificazioni, sono abrogate le parole «o con la multa fino a 6.000 euro ».
Art. 3
(Norme in materia di discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere della vittima).
1. In conformità a quanto disposto in materia di discriminazioni dall'articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, le disposizioni dell'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, e le norme del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, si applicano integralmente anche in materia di discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere della vittima.
Art. 4
(Modifiche al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205).
1. Dopo l'articolo 1 del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, è inserito il seguente:
Art. 1-bis.
(Attività non retribuita a favore della collettività).
1. Con la sentenza di condanna per uno dei reati previsti dall'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni o per uno dei reati previsti dalla legge 9 ottobre 1967, n. 962, il tribunale dispone la sanzione accessoria dell'obbligo di prestare un'attività non retribuita a favore della collettività per finalità Pag. 74sociali o di pubblica utilità, secondo le modalità stabilite ai sensi del comma 2.
2. L'attività non retribuita a favore della collettività, da svolgersi al termine dell'espiazione della pena detentiva per un periodo tra sei mesi e un anno, deve essere determinata dal giudice con modalità tali da non pregiudicare le esigenze lavorative, di studio o di reinserimento sociale del condannato.
3. Possono costituire oggetto dell'attività non retribuita a favore della collettività: la prestazione di attività lavorativa per opere di bonifica e restauro degli edifici danneggiati con scritte, emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui al comma 3 dell'articolo 3, L. 13 ottobre 1975, n. 654; lo svolgimento di lavoro a favore di organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, quali quelle operanti nei confronti delle persone diversamente abili, dei tossicodipendenti, degli anziani, degli extracomunitari o a favore delle associazioni a tutela delle persone omosessuali.
4. L'attività può essere svolta nell'ambito e a favore di strutture pubbliche o di enti ed organizzazioni privati.».
2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della giustizia determina, con proprio decreto, le modalità di svolgimento dell'attività non retribuita a favore della collettività di cui all'articolo 1-bis del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205.
3. All'articolo 1 del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205 sono abrogati i commi 1-bis, limitatamente alla lettera a), 1-ter, 1-quater, 1-quinquies e 1-sexies.
sabato 13 luglio 2013
Da El Mundo - Il miracolo di Chesterton (grazie, Maria Grazia Gotti, che traduci lo spagnolo!)
In Spagna è stato tradotto "El hombre corrente" (trad. Abelardo Linares, Ed. Espuela de Plata) ovvero L'uomo comune.
Sul blog "Biblioteca en llamas" (biblioteca in fiamme), di El mundo, Juan Bonilla ne ha scritto questa interessante recensione
Lo ha detto Borges, ed è una di quelle frasi dell'arte della critica letteraria che, al di là che dicano o no la verità, fissano e danno splendore all'autore che le suscita: "Non c'è pagina di Chesterton che non contenga un abbagliamento". […]. Naturalmente in Chesterton ci sono pagine nelle quali non c'è nessun abbagliamento, ma sono rare le scene che non vengono toccate da un abbagliamento prodotto nelle pagine precedenti. Mi spiego: Chesterton è solito partire da una deduzione, un'idea, una tesi, come lui stesso la chiama a volte, che diresti impossibile da sostenere. Ad esempio: l'emancipazione moderna non ha significato nient'altro che la persecuzione dell'uomo comune. Ma: come? Non è l'uomo comune precisamente il grande vincitore dell'emancipazione moderna, l'obiettivo di questa emancipazione, il trampolino almeno per raggiungerla? Non è l'intronizzazione dell'uomo comune una delle grandi vittorie della modernità? Il processo di abbagliamento nasce in quel momento, di fronte al miracolo, per usare una parola che piaceva molto a Chesterton, di vedere una mente affinare la propria lucidità, e cavalcare con audacia e grazia, ragionamenti che vanno minuziosamente dimostrando la ragionevolezza, in molti casi, la irrefutabilità della deduzione o tesi da cui si partiva. Sì, in effetti, l'emancipazione moderna ci permette di riempire un padiglione della Biennale di rifiuti che chiameremo lavori artistici, ma l'uomo comune non potrà accendersi una sigaretta in nessun vagone di nessun treno. Non è un esempio di Chesterton, ma la traduzione al presente di un esempio che ha Chesterton ha inserito ne L'uomo comune, il saggio iniziale di questa abbagliante raccolta che è stata tradotta da Abelardo Linares e pubblicata dalla casa editrice Espuela de Plata (tra le virtù da segnalare di questa edizione, l'ottima idea di riprodurre la copertina originale).
Naturalmente ci sono pagine di Chesterton in cui non troveremo nessun abbagliamento, ma ci sono tanti lampi in quasi tutti i suoi testi che si raccomanda di leggerli con gli occhiali da sole. Perché tanta intelligenza, davvero, a volte stanca, e in un maestro dell'arte del paradosso come era Chesterton non è meno paradossale che sia la sua instancabile intelligenza quello che ci causa la maggiore fatica. Intendo dire che Chesterton dice tante cose memorabili che, per dirlo a modo suo, il rischio principale che si corre leggendolo è di finire per non ricordarsene nessuna. Ciò che rimane è piuttosto la struttura, l'artificio geniale del suo modo di ragionare, più che la sensazione che ti sia convinto di qualcosa. È il pericolo dei grandi stilisti, e Chesterton era un grande stilista. Per questo è così raro che crescano tanti imitatori: succede agli autori inimitabili.
Dice Abelardo Linares che erroneamente si è considerato il Chesterton giovanile e polemista - prima della sua conversione al cattolicesimo- come il più divertente: questo libro, l'ultimo dei suoi, lo nega sonoramente, perché in realtà se qualcosa si può dire di Chesterton senza timore di sbagliarsi, per quanto sembri banale, è che Chesterton fu Chesterton dall'inizio alla fine. L'uomo comune è una raccolta battagliera - "il più (don)chisciottesco dei suoi libri", dice Linares, dato che con più forza, sufficienza e brillantezza attacca, nei suoi saggi, i mulini a vento della modernità, se si intende la modernità come un mulino a vento. In questo Chesterton si allea all'Unamuno di Vita di Don Chisciotte, un libro nel quale si legge la più delicata e bella interpretazione del celebre episodio del romanzo di Cervantes: non è che Don Chisciotte ebbe un'allucinazione e vide giganti dove c'erano solo mulini a vento, quello che voleva fermare con la sua lancia erano proprio i mulini a vento, intuendo in essi il gigantismo di una modernità che ci avrebbe annichilito.
Un'altra delle capacità miracolose di Chesterton è di renderci interessante qualsiasi cosa di cui parli, quella che ci sembra di conoscere come quella della quale non sappiamo nulla. Abbiamo letto i racconti di Tolstoj, e leggiamo il saggio di Chesterton su quei racconti e c'è lì più Chesterton che Tolstoj, ovvero ci sarebbe piaciuto ugualmente se non avessimo letto i racconti di Tolstoj. Non abbiamo letto i poemi di Walter de la Mare, ma ciò non significa che il saggio che Chesterton gli dedica sia meno intelligente. Tutto Chesterton è pieno di scoperte/rivelazioni, al punto che nei suoi libri di saggi ci sono sempre almeno due libri: uno è quello dei saggi, che bisogna leggere lentamente per non restare accecati, e l'altro è quello degli aforismi, che si potrebbero selezionare per ottenere un volume a parte, che potremmo leggere vertiginosamente.
Esempi: ci sono due tipi di vandali, dice Chesterton: quelli antichi, che distruggevano gli edifici, e quelli moderni, che li costruiscono. È evidente dice Chesteston che dipingere di bianco un uomo non è la stessa cosa che lavarlo fino a renderlo bianco: la cosa curiosa è che, spesso, la gente cerca dipingere di bianco un uomo per nascondere i suoi difetti, e non riesce, mentre forse sarebbe possibile lavarlo e fino a un certo punto, riuscirci. (Come si vede, un'altra delle capacità di Chesterton è la sua costante attualità: "Più di un uomo pubblico ha cercato di nascondere un delitto ed è solo riuscito a nascondere le scuse").
L'uomo comune, per concludere con un altro paradosso, non avrebbe potuto essere scritto se non da una persona eccezionale come Chesterton. Tra i tanti paradossi sorridenti lanciati alla vuota modernità che ci confonde, troveranno qui una sensata definizione di patriottismo e una felice confessione di come il fatto di non riuscire ad ottenere risposta alle domande eccessive che un giovane può farsi non significa che non ci siano risposte a tutto. Non dico che questa confessione sia convincente o trasferibile -è nel testo nel quale Chesterton spiega il suo cattolicesimo- dico solo che è molto bella.
Chi la voglia leggere in originale, la trova quihttp://www.elmundo.es/blogs/elmundo/bibliotecaenllamas/2013/07/04/el-milagro-de-chesterton.html