mercoledì 30 novembre 2016
Aneddoti su Chesterton -
martedì 29 novembre 2016
L'ultima fatica di Annalisa Teggi
Siamo tutti fuori – viaggio nel paese delle meraviglie di G. K. Chesterton
di: Annalisa Teggi14,00€ IVA inclusa
lunedì 28 novembre 2016
Ne La Divina Poltrona c'è anche questo!
Come David Casaleggio, Raul Castro, Kim Jong-un e Hillary Clinton ci insegnano, siamo in tempi di monarchia ereditaria.
Esiste però una eccezione, come già rimarcava Chesterton nel 1914
IL CONTADINO CHE DIVENNE PAPA
Tra le molte sincere e toccanti manifestazioni di rispetto per la morte di Pio X, la maggior parte ha rilevato il fatto che il defunto Papa era per nascita un contadino.
Tuttavia pochi o nessuno, mi pare, hanno seguito le tracce di questa verità fino alla sua più interessante e perfino terribile conclusione. Perché la verità è che l'antico Papato è praticamente l'unica autorità nell'Europa moderna in cui questo possa accadere. È il più antico, senza paragone il più antico, trono d'Europa; ed è l'unico a cui possa salire un contadino. Negli Stati semiasiatici ci sono indubbiamente incursioni e usurpazioni. Ma si tratta di briganti più che di contadini; io invece parlo del contadino vero e proprio che si fa strada grazie al solo merito. Questa è la sola vera monarchia elettiva rimasta nel mondo; e qualunque contadino potrebbe esservi eletto.
C'è qualcosa di spaventoso e inquietante nella brillante cecità degli illuminati. Hanno telescopi e non vedono; hanno telefoni e non odono. Una qualche segreta paralisi della mente o dei nervi impedisce loro di essere consapevoli di qualunque cosa sia evidente e presente. Mi son sentito dire in un club di dibattito che le guerre erano oramai praticamente impossibili, roba del passato, proprio mentre gli strilloni davano notizia dell'ultimatum dell'Austria alla Serbia. Scommetterei che lo stanno ancora dicendo, in quel club di dibattito. E se andassi a dir loro che la moderna epoca scientifica è stata, di gran lunga più di qualunque altra epoca, l'Epoca del Militarismo, essi chiamerebbero questo semplice fatto un paradosso...
Quelli che più lo ammiravano, ne ammiravano la semplicità e ragionevolezza da contadino. Quelli che più mormoravano contro di lui, si lagnavano della caparbietà e della riluttanza da contadino. Ma proprio per quel motivo è stato chiaro che la più antica istituzione rappresentativa d'Europa funziona: mentre tutte le nuove sono crollate. È ancora possibile trovare il tipo forte, paziente, arguto che mantiene vivi buon umore e carità tra milioni di persone, vivi e supremi in un'istituzione pubblica.
Ma penso che si troverebbero in imbarazzo i Parlamentaristi e i Suffragisti e i Rappresentativisti Proporzionali e tutti gli altri emendatori del nostro complesso macchinario, a dirmi dove altro questo sia possibile: se non nel posto che ora è rimasto vuoto.
Come è stato sottolineato, con sottile potenza e tutta la delicatezza del caso, in innumerevoli giornali liberali e di mentalità aperta, il grande e buon prete ora morto aveva tutti i pregiudizi di un contadino. Aveva quel pregiudizio per cui la mistica parola "sì" dovrebbe essere distinta da quell'altrettanto insondabile espressione che è "no". Molti viaggiatori girovaganti in paesi contadini hanno trovato tracce di tale credenza...
Questa credenza ostinata che due volte due fa quattro, e tre volte tre fa nove, senza dubbio impregnava l'intelligenza del grande contadino quando discuteva con tutta l'Intellighenzia d'Europa. Essi erano i più fini intelletti del tempo. Così dicevano; e se non lo sapevano loro... Il Papa non pretese mai di avere un intelletto fuori dal comune, ma sosteneva di essere dalla parte del giusto; e infatti c'era. Ogni ateo onesto, ogni calvinista onesto, ogni uomo onesto che intende qualcosa o che crede o nega qualcosa, avrà ragioni per ringraziare la sua buona stella (un costume pagano) per il contadino in quell'alta posizione. Egli soppresse l'enorme eresia che due teste siano meglio di una; quando crescono sul medesimo collo. Soppresse l'idea pragmatista di volere la botte piena e la moglie ubriaca. Lasciò che le persone concordassero o no con il suo credo ma non le lasciò libere di travisarlo.
Ciò fu esattamente quello che qualunque contadino preso da qualunque colle o pianura avrebbe detto. Ma c'era in lui qualcosa di più, che non sarebbe stato nel comune contadino. Per tutto il tempo ha pianto a causa delle nostre lacrime; e gli si è spezzato il cuore per il nostro spargimento di sangue.
(Chesterton, Il Contadino che divenne papa, in La Divina Poltrona e altre comodità) Prenotate il prima possibile per la strenna natalizia, e inviate la vostra foto per la vignetta di gruppo! laperlapreziosa@libero.it
domenica 27 novembre 2016
sabato 26 novembre 2016
venerdì 25 novembre 2016
Un aforisma al giorno (per pochi ma dovrebbe essere per tutti)
Gilbert Keith Chesterton
giovedì 24 novembre 2016
La divina poltrona e altre comodità - Per comprendere il titolo della Strenna 2016...
L'aggiustare è basato sull'idea che la natura originale di una cosa è buona; il terminare è basato sull'idea che la natura originale di una cosa è cattiva o che perlomeno ha perduto ogni capacità di essere buona.
Se io "aggiusto" una poltrona è perché voglio una poltrona. Aggiusto la poltrona perché desidero ricondurla in uno stato di più compiuta poltronità. La mia obiezione alla poltrona nel suo stato non-aggiustato è che i suoi difetti le impediscono proprio di essere una poltrona nel senso più vero. Se (per dire) lo schienale s'è staccato e tre zampe sono scomparse, io mi accorgo, guardandola, non semplicemente che colpisce lo sguardo per un'aria di generale irregolarità; mi accorgo che sotto questo e quest'altro aspetto essa decisamente non è all'altezza della Divina e Archetipica Poltrona, la quale, avrebbe fatto notare Platone, esiste in cielo...
Se avete intenzione di terminare un locandiere, si può farlo facilmente con un'accetta. Ma se avete intenzione di aggiustare un locandiere, dovete farlo con tenerezza, dovete farlo con rispetto. Dovete attaccare una gamba o un braccio extra alla sua persona, tenendo sempre presente l'immagine platonica del locandiere perfetto, alla cui forma voi cercate di ricondurre il vostro.
G. K. Chesterton, Dell'aggiustare e terminare le cose, in La Divina Poltrona e altre comodità, Leardini 2017
p.s. Prenotate i libri al più presto e mandate la vostra foto per la vignetta!
Il costo del pacco dono?
1 copia: € 18,00 spedizione compresa
2 copie: € 25,00 spedizione compresa
3 copie: € 36,00 spedizione compresa
5 copie: € 45,00 spedizione compresa
10 copie: € 70,00 spedizione compresa
20 copie: € 120,00 spedizione compresa
Sopra i 40 libri: € 4,50 a copia, spedizione compresa!
prenotazioni: laperlapreziosa@libero.it
martedì 22 novembre 2016
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton
lunedì 21 novembre 2016
domenica 20 novembre 2016
Arriva la Strenna Natalizia 2017!!!
Come negli anni passati con Eretici, Ortodossia, Cosa c'è di sbagliato nel mondo, La Nonna del Drago, Il Club dei Mestieri Stravaganti e La Sorpresa, rilanciamo l'idea di regalare a Natale a tutti gli amici un libro di Chesterton offerto in edizione economicissima.
Insieme alla Casa Editrice Leardini e al Centro Missionario Francescano delle Marche, stiamo per dare alle stampe «LA DIVINA POLTRONA E ALTRE COMODITA», circa 50 cinquanta bellissimi articoli inediti tradotti da Umberta Mesina. La copertina sarà anche quest'anno di Lorenzo Zappalà, che farà per noi una pazziata!!! Disegnerà una VIGNETTA DI GRUPPO CON IL VOLTO DI TUTTI I CHESTERTONIANI CHE LO DESIDERANO (spedite subito la vostra foto a: laperlapreziosa@libero.it)
Il costo del pacco dono?
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Sopra i 40 libri: € 4,50 a copia, spedizione compresa!
Precisiamo che fra qualche mese il volume sarà nelle librerie al costo di € 18,00 a copia. Il guadagno dell'iniziativa andrà a favore delle Missioni Francescane di Zambia e Cuba.
Prenotate entro il 1 dicembreESCLUSIVAMENTE a questo indirizzo: laperlapreziosa@libero.it(non usate assolutmente altri canali!!! ):
Per il pagamento, dopo che avrete ricevuto i libri, l'intestazione è:
Centro Missionario Onlus Ofmconv Marche - Buona stampa
alle poste: ccp: 3130793
in banca: IBAN: IT22 Y076 0102 6000 0000 3130 793
CIN: Y ABI: 07601 CAB: 02600 N° Conto: 000003130793
oppure con Postepay N° 4023600644387302 intestata a Roberto Brunelli
I libri vi arriveranno tramite corriere espresso SDA entro il 16 Dicembre.
Spargete la voce a tutti i Chestertoniani di vostra conoscenza!!
La Segreteria Volante
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton
sabato 19 novembre 2016
Un aforisma al giorno
G. K. Chesterton (@GKCDaily) | |
No man has ever laughed at anything till he has laughed at himself. |
Nessun uomo ha ancora riso di nulla finché non ha riso di sé.
Un aforisma al giorno
G. K. Chesterton (@GKCDaily) | |
We read in the greatest of texts that God is Love, but we do not read anywhere that God is Sentimentalism. |
Leggiamo nei maggiori testi che Dio è amore, ma non leggiamo da nessuna parte che Dio sia sentimentalismo.
giovedì 17 novembre 2016
Un aforisma al giorno
G.K. Chesterton (@chesterton100) | |
"[Modern thinkers] all have...the combination of expansive & exhaustive reason with a contracted common sense." - G.K. Chesterton pic.twitter.com/9h1itxxLkv |
mercoledì 16 novembre 2016
martedì 15 novembre 2016
Il ritorno di don Chisciotte - di Fabio Trevisan (da Riscossa Cristiana)
"Non avevo idea che la ricostruzione della civiltà dopo le guerre barbariche e il Medio Evo potesse essere così affascinante e complessa"
In questo romanzo,"Il ritorno di Don Chisciotte", del 1927, Gilbert Keith Chesterton omaggia sin dal titolo Miguel de Cervantes, come aveva fatto nel precedente poemetto Lepanto del 1911, a ricordo di chi allora aveva combattuto per la civiltà cristiana. Questa corposa opera letteraria del grande scrittore inglese è ancora una volta un rimando affascinante a quel nobile Medioevo a cui il novello Don Chisciotte, Michael Herne, di professione bibliotecario, rimarrà letteralmente abbagliato e desideroso di restaurarlo nella società moderna.
Come spesso accade nei romanzi chestertoniani, la trama è complessa e si dipana apparentemente in modo accidentale, anche se in verità dovremmo dire provvidenzialmente. Il luogo dove si svolgono i fatti è un'antica abbazia modernamente trasformata in una villa da Lord Seawood. In quel luogo di ancestrale memoria un'amica della figlia (Rosamund) di Lord Seawood, Olive Ashley, commediografa ed appassionata di arte, dipinge cercando i colori di un tempo passato: "La ragazza stava stendendo i suoi colori particolari con estrema attenzione, cercando di imitare dei gioielli sul fondale come se stesse riproducendo una miniatura medievale…perché riteneva facesse parte di un concetto molto più ampio legato a un passato ricco di tradizioni". Non dobbiamo dimenticare che Chesterton stesso si era diplomato alla Slade School of Art ed era un grande appassionato di arte. Sarà infatti Olive l'anima della ricerca e del ripristino degli antichi e fieri colori appartenuti a quell'epoca medievale passata: "L'oro antico che usavano un tempo è andato perduto. Ieri stavo guardando un vecchio messale che ho trovato in biblioteca. Sai che il nome di Dio era sempre scritto in caratteri dorati?". Ed ancora: "In un angolo della pagina c'era l'immagine del mostro dalle molte teste dell'Apocalisse…i suoi colori vivaci brillavano ancora attraverso i secoli con un rosso che pareva avere la purezza della fiamma".
Manderà lei infatti il fido Douglas Murrel, che diventerà lo scudiero Sancho Panza, a recuperare quel colore rosso antico dal vecchio artigiano Hendry, drammaticamente isolato e ignorato da tutti. Murrel lo farà scarrozzando su un hansom cab (calesse a due ruote con cabina) piuttosto che su un ronzino come nell'epopea cavalleresca del Cervantes. Come ha giustamente notato Paolo Morganti nella premessa al libro che ha lui stesso tradotto: "E' il colore, depositario di antiche e romantiche immagini di cavalieri armati, di dame leggiadre, di fantastici animali e di vegetali usciti da un libro medievale, la chiave di volta su cui regge l'intera storia". La ricerca appassionata del colore antico andato quasi irrimediabilmente perduto sarà così la "giusta vernice" alla fantastica commedia: "Blondel il trovatore", nella quale spiccherà il nuovo Don Chisciotte, che vestirà i panni del re Riccardo Cuor di Leone (Riccardo I d'Inghilterra).
La questione del "colore" era per Chesterton essenziale; si potrebbe dire, nel linguaggio tomistico prediletto dal romanziere di Beaconsfield, che si trattava di un problema di sostanza e di forma. Infatti farà dire a Murrel, l'intrepido scudiero di Don Chisciotte: "Quando parlo a Olive so che il colore giusto e il colore sbagliato sono in lei altrettanto reali del Bene e del Male e di qualsiasi altra cosa". Questo amore per le cose belle e preziose produrrà parecchie conversioni, documentate nel romanzo: la prima, quella del bibliotecario (nuovo Don Chisciotte), a tal punto rapito dalle suggestioni e ragioni antiche da non voler lasciare più la forte identità ravvisata nella cultura medievale: "Voi tutti amate cambiare e vivere per cambiare, ma io non potrò mai cambiare. Chi ha cambiato è caduto, ed è per questa follia del cambiamento che in genere si precipita". La seconda, quella di Rosamund Seawood, che dopo essersi convertita al cattolicesimo farà restaurare l'abbazia paterna e richiamerà i monaci che l'avevano abitata in precedenza.
Il ritorno di Don Chisciotte, scritto quasi un secolo fa, è ancora meravigliosamente attuale e sprona, come tutti gli scritti di Chesterton, a riflettere seriamente, come espresso nel finale da Olive: "Se noi vogliamo il fiore della cavalleria, dobbiamo andare indietro fino alle radici della cavalleria. Dobbiamo tornare indietro fino a un luogo spinoso che la gente chiama teologia. Dobbiamo pensare in un modo differente alla morte, all'essere liberi, alla solitudine e all'ultimo appello…I nostri padri hanno fatto queste cose a migliaia ed erano persone abbastanza comuni. Noi non siamo sempre a domandarci come hanno fatto. Quello che dobbiamo domandarci è perché l'hanno fatto".
Un aforisma (assolutamente fuori moda) al giorno
Vorrei dire per via di metafora che i sessi sono due ostinati pezzi di ferro, che se mai si potranno fondere, si fonderanno allo stato incandescente. Ogni donna finirà per scoprire che suo marito è un animale egoista, se paragonato all'ideale femminile. Ma è bene che ella compia la scoperta della bestia mentre entrambi si trovano ancora a vivere la storia de "La Bella e il Mostro". Ogni uomo deve scoprire che sua moglie è irritabile, vale a dire tanto sensibile da fare impazzire: perché di fronte all'ideale maschile ogni donna è folle… Tutto il valore dei normali rapporti fra uomo e donna sta nel fatto che essi incominciano veramente a criticarsi quando incominciano ad ammirarsi davvero. Ed è bello che sia così. Io sostengo, e non rifiuto alcuna parte di responsabilità in tale affermazione, che è meglio che i due sessi non si comprendano, fino al momento in cui si uniranno in matrimonio. E' bene che non abbiano la conoscenza prima di avere il rispetto e la carità... Coloro che da Dio vennero separati, nessun uomo osi unire.
Gilbert Keith Chesterton, L'uomo comune
«Ricerche correlate...»
Inviato da iPhone
domenica 13 novembre 2016
Da Eretici a Trump con Roberto (Rob) Prisco
"Non è dato ai mortali di meritare il successo: Ma noi faremo di più,.., l'otterremo"
Se mi permetti vedo in questa frase la descrizione della vittoria di Trump, paragonata alla sconfitta della Clinton che si mostrava convinta di meritare dinasticamente la vittoria.
Roberto Prisco
sabato 12 novembre 2016
Un aforisma al giorno (un grande classico)
G. K. Chesterton (@GKCDaily) | |
The true soldier fights not because he hates what is in front of him, but because he loves what is behind him. |
giovedì 10 novembre 2016
Lisboa: Jornadas de cristianismo contemporâneo na Universidade Lusófona
http://www.agencia.ecclesia.pt/noticias/nacional/lisboa-jornadas-de-cristianismo-contemporaneo-na-universidade-lusofona/
Inviato da iPad
mercoledì 9 novembre 2016
L'ingresso di Chesterton nella pubblicità... o no?
In realtà in un certo senso c'era già entrato da un po', anzi da vivo, come potete vedere da questa famosa immagine. Era stampata sulla carta che avvolgeva le sigarette all'interno della loro scatola metallica, marca Wills. La stessa sorte toccò a Hilaire Belloc, come pure vedete qui sotto:
La faccia paffuta di Chesterton coi suoi baffi da guerriero gallico (come disse Cecchi) e il viso squadrato molto napoleonico di Belloc tra una tirata e l'altra... A loro di certo non dispiacque, anche se non sappiamo se mai ne ricavarono uno scellino.
Però eccoli qua, pubblicitari al massimo!
martedì 8 novembre 2016
Un aforisma al giorno (da suggerire a tutti i politici)
Gilbert Keith Chesterton
domenica 6 novembre 2016
Un aforisma al giorno (meno male che ci sei tu, Chesterton! Queste cose non le dice più nessuno!!!)
venerdì 4 novembre 2016
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
giovedì 3 novembre 2016
Un aforisma al giorno
G. K. Chesterton (@GKCDaily) | |
I never discuss anything except politics and religion. There is nothing else to discuss. |
mercoledì 2 novembre 2016
L'ultimatum finale - di Fabio Trevisan (da Riscossa Cristiana)
martedì 1 novembre 2016
Tutti i Santi - due cose...
Chesterton era santo?
Su questo si pronuncerà la Chiesa.
Nel frattempo potete cercare nel nostri blog sotto l'etichetta "Santità di Chesterton".
Oggi poi, nel 1924, Frances Blogg sposata Chesterton divenne cattolica!
Detection club nell'Enciclopedia Treccani
Ne abbiamo parlato più volte qui sul blog, è piacevole trovate questa voce nella Treccani:
http://www.treccani.it/enciclopedia/detection-club/