G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
A dead thing, working like a rod or running on a rail, can only go forward; it is limited to one movement and is therefore Progressive. |
martedì 31 marzo 2015
Un aforisma al giorno - Splendido, è un corollario fondato sul dogma assai noto per cui una cosa morta...
lunedì 30 marzo 2015
domenica 29 marzo 2015
sabato 28 marzo 2015
Ecco i vostri libri!!!
Distributism house...
Ecco Pump Street...
Incontro sul distributismo a Pump Street
A Pump Street, dove il distributismo è di casa.
Oggi il Gala ma ieri le due Scuole Chesterton si sono incontrate a Norcia
Parteciperanno centinaia di persone ma tra gli altri avremo molti ospiti dall'estero. Tra questi anche i ragazzi della Chesterton Academy di Edina (Minnesota, USA), la scuola letteralmente gemella della nostra (nata nello stesso anno a partire dalle stesse espressioni e considerazioni di Chesterton sull'educazione, gli uni all'insaputa degli altri... Pensate! Credo che sia uno dei miracoli di Chesterton).
Ieri i ragazzi si sono incontrati a Norcia presso il Monastero di San Benedetto, ed hanno partecipato insieme alla Santa Messa in rito antico celebrata da padre Cassian Folsom, osb.
A seguire un incontro breve ma interessantissimo con padre Cassian sul nostro compito di scuole in questo momento della società e della Chiesa. L'incontro si è tenuto al teatro comunale di una Norcia piovosa che ha stupito anche gli americani del Minnesota, abituati a temperature polari.
L'incontro è terminato con il canto del Salve, Regina in gregoriano, che è l'inno delle due scuole.
Oggi Gala, allora!
giovedì 26 marzo 2015
Ecco com'è bello un vero negozio distributista!
Ecco, chi vuole può venire a vederla e a fare affari. È a San Benedetto del Tronto! Quant'è più bella di Amazon e di tutto il resto?
Qui ci sono le vostre magliette e i vostri libri che vi aspettano.
Anche il quotidiano francese Liberation parla di Chesterton e della sua Autobiografia
http://www.liberation.fr/livres/2015/02/25/chesterton-jette-un-voile-ludique-sur-sa-vie_1209791
mercoledì 25 marzo 2015
martedì 24 marzo 2015
Pochi giorni al Chesteron Gala 2015...
Trovate tutto qui: www.scuolachesterton.org
Mi raccomando: siate generosi!
Marco Sermarini
La storia inglese raccontata da G. K. Chesterton - Radio Spada
http://radiospada.org/2015/03/la-storia-inglese-raccontata-da-g-k-chesterton/
Il libro va letto, apre gli occhi e dice le cose come stanno.
Chi vuole acquistare il libro, www.pumpstreet.it. Facile, ci sono anche bellissime magliette chestertoniane e tanto altro ancora. È un negozio distributista doc, e non è la stessa cosa che comprare si Amazon. Chi compra su Pump Street sostiene la Società Chestertoniana Italiana.
Inviato da iPhone
lunedì 23 marzo 2015
domenica 22 marzo 2015
Un aforisma al giorno
Un aforisma (attualissimo) al giorno
Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino
Un aforisma al giorno
venerdì 20 marzo 2015
Un aforisma al giorno
Secondo il mio giudizio, opprimere le persone è un peccato terribile; ma deprimerle è un peccato ancora peggiore.
Gilbert Keith Chesterton, La serietà non è una virtù
giovedì 19 marzo 2015
Un aforisma al giorno
L'orgoglio è un veleno così mortale, che non solo avvelena le virtù: avvelena anche gli altri vizi.
Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del drago ed altre serissime storie
mercoledì 18 marzo 2015
Un aforisma al giorno (ragazzi, ditemi che non aveva visto lungo se avete coraggio...)
martedì 17 marzo 2015
Un aforisma al giorno (viva San Patrizio!)
L'Irlanda se non un regno fu certamente un vescovato, essa non fu convertita ma creata dal Cristianesimo come una chiesa in pietra le cui parti furono raccolte sotto un mantello: il genio di San Patrizio.
Gilbert Keith Chesterton, Una breve storia d'Inghilterra
Un aforisma al giorno
Perché non si deve avere paura del passato? Fabio Trevisan su Riscossa Cristiana
Con quel suo stile paradossale e folgorante che illuminava le menti, Gilbert Keith Chesterton ammoniva nel 1910 in Ciò che non va nel mondo (What's wrong with the World) tutti coloro che rifiutavano il confronto con il passato. Rigettando le ipocrisie e le falsità costruite attorno all'età medievale, lo scrittore inglese poneva le basi per una nuova fase di slancio e di recupero del passato: "L'umanità non ha superato il Medioevo. Piuttosto si è ritirata da esso disordinatamente. L'ideale cristiano non è stato tentato e trovato manchevole ma è stato trovato difficile e per questo lo si è lasciato intentato".
A coloro che anche ai suoi tempi predicavano che non si poteva tornare indietro, egli rispondeva senza mezzi termini: "La coscienza moderna è spinta a forza verso il futuro dal senso di stanchezza (non disgiunta da paura) con il quale guarda il passato". Ma cos'era questo passato che incuteva tanto timore? Perché, secondo il grande scrittore cattolico, non si doveva avere paura del passato? Chesterton era ben conscio che la sua generazione fosse sollecitata positivamente dalle generazioni e dalle tradizioni passate e credeva fosse essenzialmente benefico il confronto con esse: "Sono le generazioni passate, non quelle a venire, che bussano al nostro uscio". Non dovevamo chiudere pertanto la porta in faccia alla nostra storia, ai nostri padri! Non dovevamo temere in alcun modo il nostro passato e, con un'immagine tipica del suo riproporre le convinzioni più profonde, Chesterton illustrava in modo impareggiabile quello che noi moderni a fatica rappresentiamo come radici cristiane: "Per qualche strana ragione l'uomo pianta sempre i propri alberi da frutto in un cimitero. L'uomo può trovare la vita soltanto in mezzo ai morti".
Il rapporto vivificante con i propri morti, con le proprie tradizioni era riassunto da Chesterton con altre suggestive pennellate che qualificavano la natura dell'uomo: "L'uomo è un mostro deforme, con i piedi rivolti in avanti e la testa girata indietro. Può creare un futuro lussureggiante e ciclopico soltanto fintanto che pensa al passato…tutti gli uomini che, nel corso della storia, hanno davvero realizzato qualcosa avevano lo sguardo rivolto al passato". Chesterton rivendicava in modo audace e imponente la libertà di restaurare ed a chi lo interrogava provocatoriamente chiedendogli se si potevano spostare indietro le lancette dell'orologio, egli rispondeva in modo perentorio ed inequivocabile in questo modo: "Sì che si possono spostare". A coloro che pensavano di coglierlo in errore chiedendogli: "Ti sei fabbricato un letto, adesso ti ci devi coricare" egli rispondeva ancora una volta in modo energico: "Se il letto che ho costruito è scomodo, a Dio piacendo lo rifarò!".
Anche ai nostri tempi di prolungata e difficile crisi sembrerebbe impossibile e sconsigliabile il ricorso alla saggezza dei tempi antichi ed in questa bramosa frenesia di ricerca affannosa delle novità potremmo rispondere intelligentemente con Chesterton: "Siamo costretti a cercare cose nuove perché non ci è permesso cercare cose vecchie. L'intera faccenda si basa sulla convinzione secondo cui abbiamo già estratto tutto ciò che vi era di buono nel passato. Ma questo non è vero".
lunedì 16 marzo 2015
sabato 14 marzo 2015
Tweet di Chesterton Society su Twitter
Chesterton Society (@AmChestertonSoc) | |
Help support the G.K. Chesterton Library at Oxford. Fundraising Evening May 23, 2015, a great evening will... fb.me/7cZjsHW4o |
venerdì 13 marzo 2015
Un aforisma al giorno
Chesterton attacca il proibizionismo americano
Questo giornale americano (precisamente il Minnesota Star Tribune) ripubblica l'articolo di Chesterton uscito sull'Illustrated London News l'8 Ottobre 1914 sul punto.
È in inglese.
http://m.startribune.com/local/blogs/295813941.html
giovedì 12 marzo 2015
martedì 10 marzo 2015
Sul Padre Brown della BBC...
Che ne pensate? Se qualcuno l'ha vista, può dire la sua commentando questo post.
Per quel che mi riguarda, ne ho visto una ventina di minuti finali. Mi sembra qualcosa di "liberamente tratto", più che altro. Ho fatto un po' di fatica a riconoscere il nostro GKC nello sceneggiato andato in onda ieri sera, e francamente gli anacronismi e gli arronzamenti (arronzare nella mia lingua significa fare le cose approssimative, "a stucco") che qualcuno più autorevole di me notava ci sono e sono visibili. Il finto prete che predica nella chiesetta cattolica somiglia molto di più ad un pastore anglicano che ad un prete cattolico seppure finto. Sembra ambientato negli anni Cinquanta inglesi più che all'epoca di Chesterton. Padre Brown è la caricatura del formidabile, intelligente e apparentemente stordito prete ispirato a padre John O' Connor. Il testo e la sceneggiatura non hanno niente di chestertoniano, ma potrei sbagliare. È molto più fedele la serie di sei puntate italiane con Rascel e Foà, in cui regista e sceneggiatore lavorarono benissimo (per favore, non mi dite che era lento: benedetta quella lentezza...! Sarebbe un giudizio bolso e fiacco, con rispetto parlando per chi lo formula). Non mi pare che ci siamo, ma dite pure la vostra.
Marco Sermarini
lunedì 9 marzo 2015
Luca, Rosalia e Cristina hanno in comune alcune cose...
Chesterton fa scuola, la malattia dei pi nic sul pavimento di casa si diffonde...
domenica 8 marzo 2015
Chesterton in altre parole
Freda Spencer, una delle segretarie che si succedettero al servizio di Gilbert, ricorda come fosse meravigliata del tanto tempo e dei tanti sforzi che dedicava al "dare piacere e divertimento a persone totalmente irrilevanti" dotando "le banalità della vita" di "una ricchezza ed importanza che era essenzialmente cristiana" e ravvivando la monotonia quotidiana con tanto "divertimento e risa". Dall'altra parte ciò che "lo guastava e che rendeva davvero difficile la vita di chi doveva stare con lui era la sua assoluta avversione verso qualunque cosa che si avvicinasse alla disciplina, moderazione o ordine".
Un aforisma al giorno & Chesterton in altre parole
sabato 7 marzo 2015
venerdì 6 marzo 2015
Tweet da G.K. Chesterton (@GKCDaily)
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
The point of divorce is not that people are professing to be reckless, but that people are pretending to be respectable. |
giovedì 5 marzo 2015
Un aforisma al giorno (quaresimale quanto mai)
Gilbert Keith Chesterton, The Daily News
Il Gruppo Chestertoniano Modenese prende forma...
Chi volesse informazioni per raggiungerci sabato, scriva a: chestertonmodena@gmail.com
mercoledì 4 marzo 2015
Gli atti di Fede e le Crociate - di Fabio Trevisan (da Riscossa Cristiana)
Gli atti di Fede e le Crociate - di Fabio Trevisan
"Gli atti di fede e le crociate, le gerarchie e le orribili persecuzioni non ebbero per scopo, come dicono gli ignoranti, la soppressione della ragione, bensì la difficile difesa della ragione".
Ai giorni nostri questa frase di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), tratta dal saggio Ortodossia del 1908, potrebbe suscitare perplessità e preoccupazione. Qualche pensatore moderno potrebbe addossare allo scrittore inglese la qualifica di guerrafondaio giustificazionista di ogni crimine della Chiesa e così via di questo passo. Nessuno sembra preoccuparsi della difesa della ragione, come espresso chiaramente da Chesterton. Il grande pensatore cattolico londinese intendeva preservare, con la ragione, l'autorità legittima: "Se l'antico anello dell'autorità sarà spezzato dallo scetticismo, nello stesso momento vedremo la ragione traballare sul suo trono".
Religione e ragione sedevano quindi sullo stesso trono, tanto che non poteva l'una prescindere dall'altra, essendo entrambe della stessa natura: "Di quanto la religione si allontana da noi, di altrettanto si allontana la ragione. Sono tutt'e due della stessa natura elementare ed autoritaria". Cosa accadde quindi quando il laicismo separò la religione dalla ragione ? Non solo divise la dimensione pubblica e quindi la regalità anche sociale di Nostro Signore Gesù Cristo da quella intimistica privata, ma indebolì di fatto la ragione e scardinò dal trono l'autorità papale, come espresso brillantemente in Ortodossia : "Con una fune lunga e resistente abbiamo cercato di rovesciare la mitra dalla testa dell'uomo pontificale, ed è venuta giù anche la testa".
Con questa efficace ed attuale immagine scaturita dalla feconda penna di Chesterton, egli ha posto in rilievo come il pensiero abbia a che fare con l'atto di fede ed è quindi necessario difenderlo, in quanto collegato alla realtà ("La ragione stessa è materia di fede ed è un atto di fede asserire che i nostri pensieri hanno relazione con la realtà"). La ragione, radicata nella Realtà onnisciente di Dio, era posta a servizio della Sua autorità, Logos e Amore, ed era messa a disposizione dell'uomo.
Pertanto, come giustamente argomentava il grande pensatore di Beaconsfield, non poteva l'uomo dubitare di Dio, Ragione Suprema, Bontà infinita. Egli stigmatizzava l'ideologia moderna di dubitare della Verità oggettiva: "Un uomo ha diritto di dubitare di se stesso, non della verità; questa proposizione è stata esattamente rovesciata. Oggigiorno ognuno crede esattamente in quella parte dell'uomo in cui dovrebbe non credere: se stesso, e dubita esattamente in quella parte in cui non dovrebbe dubitare: la ragione divina".
Chesterton caldeggiava con quel suo stile paradossale impareggiabile che si tornasse a ragionare, che si capisse come la difesa dell'ortodossia e del dogma fossero indivisibili dalla salvaguardia della religione cattolica. Solamente nella tutela dell'ortodossia stava la prospettiva della salute e della salvezza dell'anima e per questi fini si doveva combattere. Una delle cose a cui l'uomo doveva assolutamente pensare, ribadiva nel saggio Ortodossia, era l'Assoluto: "Uno dei primi bisogni dell'uomo è quello di essere qualche cosa di più di un pragmatista". Nel romanzo Uomovivo poneva il cappello sulla testa di ogni uomo poiché ciascuno potesse rendersi conto dell'autorità e della bellezza di essere creature ad immagine e somiglianza di Dio. Allo stesso tempo impediva che la mitra fosse levata dal capo del Pontefice.
A coloro che ancora oggi parlano dell'oscurantismo della Chiesa e condannano acriticamente le crociate, gli atti di fede e le gerarchie potremmo rispondere con Chesterton che furono baluardi per difendere la fede con la ragione.
Egli soleva dire: "La Chiesa deve avere molta cura nel precisare la sua dottrina affinché noi tutti possiamo vivere senza cura".
martedì 3 marzo 2015
Novità su Pump Street... - William Blake
Novità su Pump Street... - Gli alberi dell'orgoglio
I fratelli americani si preparano alla loro 34esima Chesterton Conference
lunedì 2 marzo 2015
Un aforisma al giorno
Una grande nazione, e una grande civiltà, ha seguito per cento o più anni una forma di progresso che si considerava indipendente da certi vecchi collegamenti, i quali coincidevano con antiche tradizioni riguardanti la terra, il focolare e l'altare. Quella nazione è progredita sotto la guida di leader che erano sicuri di sé, per non dire arroganti. Erano persuasi che le loro regole economiche fossero immutabili, che la loro teoria politica fosse giusta, che il loro commercio fosse benefico, che i loro parlamenti fossero popolari, che la loro stampa fosse illuminata, che la loro scienza fosse umana. Sulla base di questa certezza, hanno convinto il popolo a partecipare a nuovi e smisurati esperimenti; a fare della loro nazione indipendente un'eterna debitrice di pochi ricchi; ad accumulare un gran numero di proprietà private fidandosi dei finanzieri; a ricoprire al loro terra di ferro e pietre e a spogliarla di erba e grano; a eliminare il cibo dal proprio paese per poi ricomprarlo dai confini del mondo; a permettere che i ricchi diventassero ancora più ricchi e meno numerosi, e i poveri ancora più poveri e più numerosi; a perdere ogni forma di prosperità moderata e di schietto patriottismo, finché non ci sono più stati né indipendenza senza lusso né lavoro senza bruttezza; a lasciare che milioni di uomini dipendessero da una disciplina e da un sostentamento indiretti e lontani, ammazzandosi di lavoro senza sapere per chi e prendendo i mezzi di sussistenza senza sapere da dove. […] Se posso dire una parola ai principi e ai governanti di questo popolo, dirò con la stessa serietà di qualsiasi affermazione fatta da un uomo ad altri uomini: 'Per l'amor di Dio, nel nostro interesse, ma soprattutto nel vostro, non abbiate la fretta sconsiderata di dire alla vostra gente che non c'è modo di uscire dalla trappola in cui la vostra stoltezza vi ha guidato; che non esiste progresso tranne quello che è approdato a questo risultato […]. Gli uomini forse vi perdoneranno di avere sbagliato, ma potrebbero non perdonarvi di avere disperato.
Gilbert Keith Chesterton, Il profilo della ragionevolezza