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mercoledì 29 febbraio 2012
SCUOLA/ Un viaggio in Olanda e Svezia farebbe bene a Monti e Profumo
Rassegna stampa
1. UN PRETE METTE UN ALLUCINOGENO NELLE OSTIE E IN CHIESA ACCADE UN PANDEMONIO: OVVIAMENTE E' TUTTO FALSO
La diocesi smentisce, ma ormai la notizia si è diffusa a macchia d'olio su internet: il confine tra vero e falso è del tutto saltato, ciò che conta è che la notizia sia attraente (e magari contro la Chiesa)
Autore: Umberto Folena - Fonte: Avvenire
LEGGI >>>http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2176
2. LE INQUIETANTI PAROLE DI MARIO MONTI NEGLI USA: ''VOGLIO CAMBIARE IL MODO DI VIVERE DEGLI ITALIANI''
La vicenda dell'ICI alle scuole paritarie (sollecitata dalla massoneria) è la dimostrazione che il governo tecnico è un'illusione perché non esistono materie neutre
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Bussola Quotidiana
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3. MATRIX IN DIRETTA DA ATENE: L'ITALIA RISCHIA DI FARE LA FINE DELLA GRECIA, ECCO PERCHE'...
Univoche le testimonianze della gente: ''Quello che oggi sta accadendo a noi, accadrà a voi, perché chi provoca tutto questo ha le stesse identiche intenzioni nei confronti vostri, della Spagna, del Portogallo, dell'Irlanda, ecc.''
Autore: Massimo Viglione - Fonte: Corrispondenza Romana
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4. ECCO COME IL GOVERNO TECNICO STA ANDANDO CONTRO GLI INTERESSI DI TUTTI: DESTRA, SINISTRA E CATTOLICI
Come nella ex Germania comunista è al potere una casta che pretende di cambiare il popolo, invece di avere un popolo sovrano cui si riconosce il diritto di cambiare chi comanda
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
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5. IL GENERALE DEI BRIGANTI: LA FICTION DELLA RAI STRAVOLGE LA REALTA'
Il vero Crocco (che non parlava napoletano) incarnò le aspirazioni della povera gente grazie alle sue esaltanti vittorie contro il violento e oppressore esercito piemontese
Autore: Antonio Giuliano - Fonte: La Bussola Quotidiana
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6. LA PRESIDENTE DEL BRASILE SCEGLIE UN'ABORTISTA COME MINISTRO DELLA POLITICA PER LE DONNE
Prima delle elezioni la Rousseff si era impegnata a non introdurre l'aborto libero, ma si temeva che fosse solo una balla per ingannare i cattolici... ora ne abbiamo la certezza
Autore: Gherardo Milanesi - Fonte: Avvenire
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7. PROTESTE CONTRO LA RAI: LICENZIARE UNA DONNA SOLO PERCHE' RIMANE INCINTA E' UNA VIGLIACCATA...
Ma il problema principale è che quando le madri iniziano a pensare che il lavoro sia più importante del figlio che portano nel loro ventre, allora è davvero la fine
Autore: Mario Palmaro - Fonte: La Bussola Quotidiana
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8. CLAMOROSO DIETROFRONT SCIENTIFICO: IL NEUTRINO NON E' PIU' VELOCE DELLA LUCE
Giornali e televisioni fanno divenire immediatamente clamorosi, eccezionali, argomenti da bar, notizie relative a probabili nuovi risultati sperimentali che vanno verificati per bene prima di essere divulgati al grande pubblico
Autore: Fabio Spina - Fonte: La Bussola Quotidiana
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9. IL NUOVO LIBRO DI DE MATTEI SUL BEATO PIO IX, UNO DEI PIU' GRANDI PONTEFICI DI TUTTI TEMPI
Il pontefice più longevo della storia, autore del Sillabo, sostenitore dell'infallibilità del Papa, personaggio chiave nel risorgimento, proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 2000
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radici Cristiane
LEGGI >>>http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2177
martedì 28 febbraio 2012
Qualche riferimento in più circa il San Francesco di Chesterton e i Mumford & Sons...
I Mumford & Sons si ispirano al San Francesco di Chesterton (così dicono su L'Arena...)
L'ICI alla Chiesa - Un articolo dal blog Settimo Cielo di Sandro Magister
lunedì 27 febbraio 2012
Un aforisma al giorno (questo è spettacolare).
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Dal nostro Roberto Prisco sul Bambino non nato di GKC
http://www.chesterton.it/gkc/n
Cordiali saluti
Rob
domenica 26 febbraio 2012
Alcune notizie sugli anni giovanili della vita di Chesterton
Prossime uscite chestertoniane
Segno che il nostro lavoro sta dando i suoi frutti.
Sono:
- Le avventure di un uomo vivo, per Mursia;
- Robert Louis Stevenson, per Rubbettino (pare ce ne sia pure una Lindau in preparazione);
- Lo scandalo di padre Brown, per Passigli;
- Lo scandalo di padre Brown, per Morganti (con quella Lindau sono tre le edizioni contemporanee...);
- Una breve storia d'Inghilterra, per Rubbettino (si tratta di una nuova edizione dell'opera pubblicata alcuni anni fa dall'editore calabrese);
- Il ritorno di don Chisciotte, per Morganti.
Sappiamo per certo che anche Raffaelli sta covando qualcosa.
Buona lettura.
venerdì 24 febbraio 2012
I fedeli cattolici dell'Ordinariato di Walsingham vanno in pellegrinaggio a Roma dal Papa
Dagli all'omofobo - di Gianfranco Amato (da Corrispondenza Romana)
Per rendersi conto di quanto siano pericolosi gli interventi legislativi in materia di omofobia, basta attraversare la Manica. In Gran Bretagna aleggia un clima da terreur jacobin, che alimenta la preoccupante escalation di quella che è diventata una vera e propria caccia alle streghe contro chiunque possa anche vagamente apparire in odore di omofobia.
Scrivevo un anno fa del rischio di un nuovo maccartismo
delle lobby gay, prendendo lo spunto dal titolo di un intelligente articolo della nota giornalista conservatrice britannica Melanie Phillips apparso sul Daily Mail del 24 gennaio 2011 (Yes, gays have often been the victims of prejudice. But they now risk becoming the new McCarthyites). Le cose da allora sono solo peggiorate. L'ultimo episodio di questa assurda caccia all'omofobo rende assai bene l'idea. Stavolta di mira è stato preso Adrian Smith un funzionario della Trafford Housing Trust (THT), una housing company con sede nei pressi di Manchester, il quale, a seguito di un procedimento disciplinare, è stato retrocesso ad una mansione inferiore, ed ha subito una decurtazione del 40% del proprio stipendio, passando da 35.000 a 21.000 sterline. Praticamente una multa di 14.000 sterline applicata ogni anno. L'accusa è quella di "gross misconduct", indisciplina talmente grave (come furto o violenza) da giustificare persino il licenziamento in tronco di un dipendente.
Smith è stato "graziato" da questa sanzione estrema solo per il suo ottimo curriculum e per il suo impeccabile comportamento tenuto in diciotto anni di onorato lavoro.
Questi i fatti che hanno portato i dirigenti della THT ad assumere un così severo provvedimento disciplinare. Adrian Smith avrebbe rilasciato presunti commenti "omofobici" nella propria pagina di facebook personale. I commenti consistevano, in realt{, nell'obiezione alla pretesa di celebrare i matrimoni omosessuali in chiesa. «Io non capisco», ha scritto Smith, «perché persone che non hanno fede e non credono in Gesù Cristo devono sposarsi in chiesa; le Sacre Scritture sono assolutamente chiare sul fatto che il matrimonio sia l'unione di un uomo e di una donna». Aggiunge persino questa affermazione: «Se lo Stato intende riconoscere il matrimonio civile tra omosessuali, può benissimo farlo, ma non può imporre le proprie regole nei luoghi destinati alla fede ed alla coscienza».
L'errore commesso da Smith, secondo la THT, è quello di aver specificato la propria posizione lavorativa nel suo profilo facebook, e quindi di aver leso gravemente l'immagine dell'organizzazione, associandola a quelle espressioni ritenute di contenuto omofobico. Tra l'altro, il comportamento di Smith sarebbe anche andato contro la policy aziendale della THT ispirata ai concetti di «inclusione e tolleranza» (sic!).
In questa vicenda, però, qualcosa non torna.
Primo, Adrian Smith ha espresso i suoi commenti fuori dall'orario di lavoro, utilizzando la propria pagina personale di facebook, che non è pubblica e non può, quindi, essere vista da chiunque. Secondo, Adrian Smith si è limitato ad esprimere un'opinione, in maniera pacata, non offensiva, e senza ingiuriare nessuno. Terzo, Adrian Smith non ha minacciato o intimidito chicchessia. Quarto, Adrian Smith non ha neppure espresso un giudizio negativo contro l'omosessualità di per sé, dichiarandosi persino non contrario al matrimonio civile tra gay. La sua colpa è quella di aver criticato l'eventualit{ di imporre con una legge i matrimoni in chiesa tra persone dello stesso sesso. Poiché la questione è oggetto di ampio e acceso pubblico in Gran Bretagna, allora dovrebbe essere considerata omofoba tutta quella larga fetta dell'opinione pubblica britannica che condivide le perplessità di Smith. Anzi, per essere precisi, insieme a lui dovrebbero essere bollati come omofobi, il Primo Ministro, il Ministro per le Pari Opportunità, e tutta l'alta gerarchia della Chiesa Anglicana. Se è omofobo Adrian Smith, allora sono omofobi anche tutti loro.
Il provvedimento adottato dal THT non è solo illegittimo ma anche odioso. E a renderlo ancora più odioso è stato il tripudio con cui è stato accolto dalla comunità LGBT. Con una meritoria eccezione di riguardo, però. Si tratta di Peter Tatchell, noto attivista gay che si batte per i diritti degli omosessuali. Tatchell è l'unico che non solo ha criticato pubblicamente l'operato della THT, ma che ha addirittura preso le difese di Smith. Ha, infatti, scritto sul prestigioso blog statunitense Huffinghton Post: «In una società democratica tutti, compreso Adrian Smith hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni anche quando possono apparire ad altri fuorvianti ed errate; la libertà di espressione dovrebbe essere limitata solo in casi estremi, come, ad esempio, quando si concretizza nell'incitazione esplicita alla violenza». E poi ha sollevato una provocazione che gli fa onore: «Se un dipendente gay fosse stato trattato così duramente da un'organizzazione cristiana per aver scritto commenti in favore degli omosessuali sulla propria pagina personale di facebook, avremmo assistito ad una sollevazione generale ed all'inevitabile accusa di omofobia». Quando Peter Tatchell ha saputo dell'intenzione di Smith di opporsi alle sanzioni inflittegli rivolgendosi al giudice del lavoro, si è dichiarato pronto a testimoniare in suo favore. Ciò dimostra che il punto non è tanto l'orientamento sessuale di una persona, quanto l'uso ideologico e distorto che di esso se ne fa. E come tutti i frutti velenosi delle degenerazioni ideologiche, anche questa isteria collettiva che tende ad identificare gli omofobi come gli untori manzoniani del XXI secolo, finisce inevitabilmente per tradursi in deprecabili atteggiamenti di intolleranza. E' così che è sempre accaduto nella Storia ogni volta che i discriminati si sono trasformati in discriminatori.
I nostri eroi della Scuola Chesterton sono a Temple Bar, quartiere dei pub musicali di Dublino, Repubblica d'Irlanda!
Alla Central Catholic Library troveranno una mostra su GKC, e li guiderà il nostro carissimo Angelo Bottone, unico esemplare al mondo di chestertoniano sia italiano che irlandese (è iscritto a tutte e due le Società!). Approfittiamo per fare un saluto a Peter Costello, presidente della Library, e agli amici della Società Chestertoniana Irlandese che si riuniscono regolarmente lì.
giovedì 23 febbraio 2012
Qui si cita Chesterton (è una mezza epidemia, in giro)
Che al neocardinale Dolan non manca il "sense of humour" lo avevamo capito...
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/stati-uniti-united-states-estados-unidos-12869/
Se Monti usa l'ICI per bastonare le paritarie
mercoledì 22 febbraio 2012
Da BlogRaffaella (amici di Papa Ratzinger - utile e, nel caso di specie, arguto e simpatico!) - Il decalogo del blog per giornalisti che vogliono depotenziare o cancellare l'effetto delle parole di Benedetto XVI
"...E' una dichiarazione infallibile...?"
Non mollano - Come avevamo detto, è in atto una campagna...
martedì 21 febbraio 2012
lunedì 20 febbraio 2012
Ogni tanto ne mettiamo una...
I tecnici dell'omofobia - di Gianfranco Amato (da Cultura Cattolica)
Sembrava che il Governo Monti si dovesse qualificare come un mero esecutivo tecnico incaricato di affrontare le emergenze economiche del nostro Paese, privo di qualunque connotazione politica e soprattutto ben attento a non sfiorare il delicatissimo campo dei cosiddetti temi sensibili. Sembra invece che così non sia. Lo dimostra la recente Conferenza dal titolo "Contrasto della discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", organizzata dall'UNAR, l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, tenuta lo scorso 16 febbraio 2012 presso la prestigiosa Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quella di Via Santa Maria.
Ad aprire i lavori, alle 9.30, ci ha pensato Elsa Fornero, Ministro del Lavoro, delle Politiche Sociali e delle Pari Opportunità, seguita subito dopo dal Capo Dipartimento Pari Opportunità, Patrizia De Rose, che ha introdotto i lavori. Sono quindi intervenuti il Sen. Pietro Marcenaro, Presidente Commissione Diritti Umani del Senato, Massimiliano Monnanni, Direttore dell'UNAR, Ralf-René Weingaertner, Direttore del Directorate of Human Rights and Antidiscrimination del Consiglio d'Europa, Diego Brasioli, Presidente del Comitato interministeriale diritti umani del Ministero Affari Esteri, un rappresentante dell'OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori), e Filomena Fotia, per conto del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Alle 10.45 è stato presentato il Progetto LGBT del Consiglio d'Europa e la Raccomandazione CM/Rec (2010) 5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulle misure volte a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere (quella raccomandazione, tanto per intenderci, che spesso è invocata per pretendere, tra l'altro, anche il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso).
A presentare il progetto ci hanno pensato Annachiara Cerri, Capo Unità LGBT del Consiglio d'Europa, Dag Robin Simonsen, Responsabile di progetto Unità LGBT del Consiglio d'Europa e Dennis Van Der Veur, esperto di politiche LGBT del Consiglio d'Europa.
Alle 11.30 una seconda sessione della Conferenza è stata dedicata alla presentazione delle attività UNAR nel settore LGBT, a cura di Paolo Patanè, Presidente Arcigay, Rita De Santis, Presidente Agedo, Porpora Marcasciano, Presidente Movimento Identità Transessuale, Antonio Rotelli, Presidente Rete Lenford e Ivan Scalfarotto, Presidente PARKS.
Alle 12.15 si è aperto il dibattito sulla «condizione delle persone LGBT in Italia e le sfide per il futuro», introdotto da Massimiliano Monnanni, nel quale sono intervenuti molti rappresentati della colorita e vasta galassia associativa dell'universo omosessuale: Agedo, ALI, Arcigay, Arcilesbica, ATN, Azione Trans, Certi Diritti, Circolo Mario Mieli, Circolo Maurice Lgbtq, Circolo Pink, Consultorio Transgenere, Crisalide Pangender, Di' Gay Project, Donne Trans di Puglia, Egma, Equality, Famiglie Arcobaleno, Gaylib, Gaynet, Gay Help Line, I-Ken, Ireos, Libellula, Linfa. MIT, Milk, Parks, Princesa, Queer Lab, Rete Lenford, Sportello Ala Trans, Trans Genere.
Il messaggio più grave e inquietante che è stato lanciato da quella iniziativa, sponsorizzata ad altissimo livello istituzionale governativo, sta nel subdolo tentativo di assimilare l'orientamento sessuale alla razza. Far passare come razzismo forme di discriminazione basate sull'orientamento sessuale.
La "tendenza sessuale", in realtà, non può costituire una qualità paragonabile alla razza, all'origine etnica, ecc. rispetto alla non-discriminazione, perché diversamente da queste, essa appartiene oggettivamente alla sfera etico-morale. E vi sono ambiti nei quali non può considerarsi ingiusta discriminazione il fatto di tener conto della tendenza sessuale: per esempio nella collocazione di bambini per adozione o affido.
Il Magistero della Chiesa Cattolica sul punto è chiarissimo, come attesta un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, che merita di essere testualmente riportato in alcuni suoi passi:
12. Le persone omosessuali, in quanto persone umane, hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone, incluso il diritto di non essere trattate in una maniera che offende la loro dignità personale. Fra gli altri diritti, tutte le persone hanno il diritto al lavoro, all'abitazione, ecc. Nondimeno questi diritti non sono assoluti. Essi possono essere legittimamente limitati a motivo di un comportamento esterno obiettivamente disordinato. Ciò è talvolta non solo lecito ma obbligatorio, e inoltre si imporrà non solo nel caso di comportamento colpevole ma anche nel caso di azioni di persone fisicamente o mentalmente malate. Così è accettato che lo stato possa restringere l'esercizio di diritti, per esempio, nel caso di persone contagiose o mentalmente malate, allo scopo di proteggere il bene comune.
13. Includere la "tendenza omosessuale" fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare può facilmente portare a ritenere l'omosessualità quale fonte positiva di diritti umani, ad esempio, in riferimento alla cosiddetta "affirmative action" o trattamento preferenziale nelle pratiche di assunzione. Ciò è tanto più deleterio dal momento che non vi è un diritto all'omosessualità, che pertanto non dovrebbe costituire la base per rivendicazioni giudiziali. Il passaggio dal riconoscimento dell'omosessualità come fattore in base al quale è illegale discriminare può portare facilmente, se non automaticamente, alla protezione legislativa e alla promozione dell'omosessualità. L'omosessualità di una persona sarebbe invocata in opposizione a una asserita discriminazione e così l'esercizio dei diritti sarebbe difeso precisamente attraverso l'affermazione della condizione omosessuale invece che nei termini di una violazione di diritti umani fondamentali.
14. La "tendenza sessuale" di una persona non è paragonabile alla razza, al sesso, all'età, ecc. anche per un'altra ragione che merita attenzione, oltre quella sopramenzionata. La tendenza sessuale di un individuo non è in genere nota ad altri a meno che egli identifichi pubblicamente se stesso come avente questa tendenza o almeno qualche comportamento esterno lo manifesti. Di regola, la maggioranza delle persone a tendenza omosessuale che cercano di condurre una vita casta non rende pubblica la sua tendenza sessuale. Di conseguenza il problema della discriminazione in termini di impiego, alloggio, ecc. normalmente non si pone.
Le persone omosessuali che dichiarano la loro omosessualità sono in genere proprio quelle che ritengono il comportamento o lo stile di vita omosessuale essere "indifferente o addirittura buono" , e quindi degno di approvazione pubblica. È all'interno di questo gruppo di persone che si possono trovare più facilmente coloro che cercano di manipolare la Chiesa conquistandosi il sostegno, spesso in buona fede, dei suoi pastori, nello sforzo volto a cambiare le norme della legislazione civile, coloro che usano la tattica di affermare con toni di protesta che qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali (…) è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione. Inoltre, vi è il pericolo che una legislazione che faccia dell'omosessualità una base per avere dei diritti possa di fatto incoraggiare una persona con tendenza omosessuale a dichiarare la sua omosessualità o addirittura a cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni della legge.
Parole chiarissime.
Ebbene, io rivendico il mio sacrosanto diritto – senza per questo essere tacciato di razzismo – di sostenere che l'omosessualità rappresenta una «grave depravazione» (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.), che i suoi atti «sono intrinsecamente disordinati» (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana), e «contrari alla legge naturale», poiché «precludono all'atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale» (art. 2357 del Catechismo della Chiesa Cattolica). Io rivendico il mio sacrosanto diritto di sostenere che non deve essere giuridicamente riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e che non deve essere consentita la possibilità di adozione per le coppie omosessuali. Io rivendico il mio sacrosanto diritto di sostenere che l'orientamento sessuale non può essere riconosciuto come un diritto fondamentale dell'uomo.
E continuerò a rivendicare il mio diritto, costituzionalmente garantito, di esprimere una mia opinione e di professare pubblicamente la mia fede religiosa, fino a quando un Governo Tecnico che ha commissariato la politica, il Parlamento ed i partiti, non imporrà per legge la political correctness di Bruxelles e mi bollerà come razzista. Se ciò accadrà, allora vorrà dire che i tecnici avranno gettato la maschera, mostrando il loro vero volto. E facendoci così rimpiangere il volto di chi li ha preceduti. Vive la politique!
Dicono che siamo un "blog importante"
Grazie, ci fa piacere. Davvero, e speriamo anche di fare un blog utile.
Chesterton, Sos per il museo.
domenica 19 febbraio 2012
sabato 18 febbraio 2012
Da Zenit - Foibe, il martirio di cinquanta sacerdoti cattolici
Dal 1947 al 1954 le truppe jugoslave di Tito, in collaborazione con i comunisti italiani, commisero un'opera di vera e propria pulizia etnica mettendo in atto gesti di inaudita ferocia. Sono 350.000 gli Italiani che abbandonarono l'Istria, Fiume e la Dalmazia, e più di 20.000 le persone che, prima di essere gettate nelle foibe (cavità carsiche profonde fino a 200 metri), subirono ogni sorta di tortura. Intere famiglie italiane vennero massacrate, molti venivano legati con filo spinato a cadaveri e gettati nelle voragini vivi, decine e decine di sacerdoti furono torturati e uccisi. Nella sola foiba di Basovizza sono stati ritrovati quattrocento metri cubi di cadaveri.
Per decenni questa barbarie è stata nascosta, tanto che l'agenzia di stampa "Astro 9 colonne", nel fare un conteggio dei lanci di agenzia pubblicati dal dopoguerra ad oggi sul tema delle foibe, ha scoperto che fino al 1990 erano stati poco più di 30. Negli anni Novanta l'attenzione per il tema è aumentata: oltre 100 fino al 1995, l'anno successivo i lanci sono stati ben 155. Negli anni recenti ogni anno ce ne sono stati addirittura più di 200. Dopo anni di silenzio la vicenda è arrivata in Parlamento, e con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 è stato istituito il "Giorno del Ricordo", per conservare la memoria della tragedia delle foibe.
Calcolare esattamente il numero delle vittime è difficile, ma sono stati almeno 50 i sacerdoti uccisi dalle truppe comuniste di Tito. Interpellato da ZENIT, Piero Tarticchio, che all'epoca dei fatti aveva sette anni, ha ricordato la tanta gente che partecipò al funerale del suo parente don Angelo Tarticchio, parroco di Villa di Rovino e attivo nell'opera caritativa di assistenza ai poveri, ucciso il 19 settembre del 1943 e sepolto il 4 novembre.
Il sacerdote venne preso di notte dai partigiani jugoslavi, insultato e incarcerato nel castello dei Montecuccoli a Pisino d'Istria. Dopo averlo torturato, lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri legati con filo spinato venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Tarticchio ha raccontato a ZENIT che il 31 ottobre, quando venne riesumato il cadavere, si vide che in segno di scherno gli assassini avevano messo una corona di filo spinato in testa a don Angelo. Don Tarticchio viene oggi ricordato come il primo martire delle foibe.
Un'altra delle vittime fu don Francesco Bonifacio, un sacerdote istriano che per la sua bontà e generosità veniva chiamato in seminario "el santin". Cappellano a Volla Gardossi, presso Buie, don Bonifacio era noto per la sua opera di carità e zelo evangelico. La persecuzione contro la fede delle truppe comuniste era tale che non poté sfuggire al martirio. La sera dell'11 settembre 1946 venne preso da alcune "guardie popolari", che lo portarono nel bosco. Da allora di Don Bonifacio non si è saputo più nulla; neanche i resti del suo cadavere sono mai stati trovati.
Il fratello, che lo cercò immediatamente, venne incarcerato con l'accusa di raccontare storie false. Per anni la vicenda è rimasta sconosciuta, finché un regista teatrale è riuscito a contattare una delle "guardie popolari" che avevano preso don Bonifacio. Questi raccontò che il sacerdote era stato caricato su un'auto, picchiato, spogliato, colpito con un sasso sul viso e finito con due coltellate prima di essere gettato in una foiba. Per don Francesco Bonifacio il 26 maggio 1997 è stata introdotta la causa di beatificazione, per essere stato ucciso "in odium fidei".
In "odium fidei" fu ucciso il 24 agosto del 1947 anche don Miroslav Buselic, parroco di Mompaderno e vicedirettore del seminario di Pisino.A causa della guerra in molte parrocchie della sua zona non era stato possibile amministrare la cresima, così don Miroslav accompagnò monsignor Jacob Ukmar per amministrare le cresime in 24 chiese diverse. I comunisti, però, avevano proibito l'amministrazione.
Alla chiesa parrocchiale di Antignana i comunisti impedirono l'ingresso a monsignor Ukmae e don Miroslav. Nella chiesa parrocchiale di Pinguente una massa di facinorosi impedì la cresima per 250 ragazzi, lanciando uova marce e pomodori, tra insulti e bestemmie. Il 24 agosto nella chiesa di Lanischie, che i comunisti chiamavano "il Vaticano" per la fedeltà alla chiesa dei parrocchiani, monsignor Ukmar e don Milo riuscirono a cresimare 237 ragazzi. Alla fine della liturgia i due sacerdoti si chiusero in canonica insieme al parroco, ma i comunisti fecero irruzione, sgozzarono don Miroslav e picchiarono credendolo morto monsignor Ukmar, mentre don Stjepan Cek, il parroco, riuscì a nascondersi. Alcuni testimoni hanno raccontato che prima di essere sgozzato don Miloslav avrebbe detto "Perdona loro perché non sanno quello che fanno". Al funerale i comunisti non permisero ai treni pieni di gente di fermarsi, nemmeno nelle stazioni vicine.
Al processo i giudici accusarono monsignor Ukmar e il parroco di aver provocato gli incidenti, così il monsignore, dopo aver trascorso un mese in ospedale per le percosse ricevute, venne condannato ad un mese di prigione. Il parroco fu invece condannato a sei anni di lavori forzati. Su don Milo, il tribunale del popolo sostenne che non era provato che "fosse stato veramente ucciso". Poteva essersi "suicidato a scopo intimidatorio". Le prove erano però così evidenti che l'assassino venne condannato a cinque mesi di prigione per "troppo zelo nella contestazione". Nel 1956, in pieno regime comunista la diocesi avviò segretamente il processo di beatificazione di don Miloslav Buselic, ed è diffusa ancora oggi la fama di santità di don Miro tra i cattolici d'Istria.
venerdì 17 febbraio 2012
Da Angelo Bottone - GKC e gli Iron Maiden (sì!)
http://bottone.blogspot.com/2012/02/o-god-of-earth-and-altar-bow-down-and.html
Cultori del diritto chiamano in causa Chesterton...
Chesterton sottolinea che il possibile sconvolgimento della mente umana non è opera tanto della logica, in quanto uno dei possibili metodi, bensì dell’astrazione, dall’essere distaccato dalla specificità dell’esperienza sensoriale, così che una volta che i concetti simbolici siano distaccati dalla concretezza oggettiva possono subire spostamenti incalcolabili tali da sfociare in nuovi modi di essere, mondi per nuove ideologie. Chesterton sottolinea che il possibile sconvolgimento della mente umana non è opera tanto della logica, in quanto uno dei possibili metodi, bensì dell’astrazione, dall’essere distaccato dalla specificità dell’esperienza sensoriale, così che una volta che i concetti simbolici siano distaccati dalla concretezza oggettiva possono subire spostamenti incalcolabili tali da sfociare in nuovi modi di essere, mondi per nuove ideologie.
giovedì 16 febbraio 2012
Il Papa (dai toni chestertoniani, bellissimi) ai seminaristi romani: non conformarsi al potere di finanza e media che, pur necessari, rischiano di opprimere l’uomo
Notizia del 15/02/2012 20.08.45
Il cristiano è chiamato a non conformarsi, per essere libero. Non conformarsi al potere di finanza e media che, pur necessari, rischiano di opprimere l’uomo. Così il Papa ieri pomeriggio durante la Lectio Divina tenuta ai seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia. Al termine dell’incontro Benedetto XVI si è fermato a cena con i seminaristi, quindi il rientro in Vaticano. Il servizio di Paolo Ondarza:
Stasera 16 Febbraio 2012 ore 21.00 tutti a Imola, Oratorio di San Giacomo: c'è Innocent Smith, c'è Gilbert e ci sono i loro amici!
"Salve!
Mi chiamo Lucia, sono un'amica di Annalisa Teggi, e Annalisa mi ha suggerito di informarvi del fatto che stasera alle ore 21, all'Oratorio di San Giacomo di Imola, farò una piccola presentazione della figura di Chesterton e in particolare delle "Avventure di un uomo vivo". Sarà una cosa molto semplice, pensata per i giovani universitari e lavoratori che frequentano l'Oratorio, ma Annalisa mi ha assicurato che anche la minima iniziativa riguardante Chesterton llvi interessa e vi rende felici, dunque ecco, sappiate che stasera si parlerà di Chesterton e che le sue profonde estimatrici, in quel di Imola, sono almeno due. E speriamo che aumentino!
Grazie per il vostro lavoro, un caro saluto
Lucia Baroncini"
Che dire se non un grazie enorme alla nostra nuova amica Lucia?
Diciamo pure a tutti di andare perché ci su troverà tra amici: Chesterton -miracolosamente- fa nascere nuove belle amicizie, mette dei bei semini nella nostra vita, porta sani terremoti e splendide durature novità.
Aspettiamo un reportage con foto di questo incontro, foste anche cinque la cosa va immortalata.
Grazie ancora a Lucia che fa conoscere alla sua città (assieme alla nostra insostituibile Annalisa) un uomo che le sarà molto molto utile.
Speriamo sia il primo di una serie di incontri su GKC, lì a Imola.