domenica 31 agosto 2014
sabato 30 agosto 2014
Catholic Luminaries Pay Tribute to the Late Stratford Caldecott - Crisis Magazine
Molto interessante.
http://www.crisismagazine.com/2014/scholarly-friends-pay-tribute-late-stratford-caldecott?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+CrisisMagazine+%28Crisis+Magazine%29
venerdì 29 agosto 2014
giovedì 28 agosto 2014
Tweet da AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)
AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc) | |
@Sochest @ChestertonAcad Welcome Italian Chestertonians! Can't wait to meet you all in Chicago September 9th! |
Tweet da Soc Chestertoniana (@Sochest)
Un aforisma al giorno (per dire quali sono i veri ideali politici di un vero chestertoniano)
mercoledì 27 agosto 2014
Tweet da Pump Street (@pump_street)
Pump Street (@pump_street) | |
@MeetingRimini giorno 4. Vi aspettiamo al padiglione C1 pic.twitter.com/U0pwWLJ6Xd |
Un aforisma al giorno
martedì 26 agosto 2014
Un aforisma al giorno (uno splendido Chesterton su pali, stelle, sogni, legno e teste...)
lunedì 25 agosto 2014
Selfie chestertoniano al Meeting...
Oggi li trovate allo stand di Pump Street, padiglione C1.
In mezzo a loro c'è Stefano, dieci e lode all'esame di terza media con una bellissima tesina su GKC.
Lo possiamo eleggere chestertoniano dell'anno, no?
Tweet da AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)
AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc) | |
Chesterton and Friends: A letter from GK to his mother fb.me/6JQyhtwhl |
Questa è la famosa lettera che GKC scrisse a sua mamma in cui le annunciava il suo fidanzamento con Frances, solo che Gilbert e sua madre (mentre Gilbert scriveva) erano nella stessa stanza...
domenica 24 agosto 2014
Oggi sono passati in tanti
Grazie per la simpatia e l'amicizia che ci dimostrate, per le notizie che ci chiedete sulla Scuola Chesterton e sul distributismo, ci date molta speranza!
sabato 23 agosto 2014
Tweet da Pump Street (@pump_street)
Da domani mattina noi e Pump Street siamo al Meeting di Rimini
La superstizione del divorzio - di Fabio Trevisan
"Il piccolo stato fondato sui due sessi è allo stesso tempo il più volontario e il più naturale degli stati autonomi… il ponte antico lanciato tra le torri dei due sessi sia la più degna delle grandi opere della terra… altrimenti lungo il freddo e triste corridoio del progresso (con il suo bel pavimento smaltato), le porte della morte e del divorzio saranno le sole a rimanere aperte, anzi a spalancarsi sempre di più".
di Fabio Trevisan
.
A partire dalla sua grande immaginazione artistica capace di costruire emblematiche metafore come quella dei topi, Chesterton sapeva allargare la ragione e farci intravedere la bellezza del vincolo matrimoniale contro la suggestione ingannevole del divorzio: "I ratti sono sempre pronti ad abbandonare la nave che affonda: esiste una nave (fuor di metafora la famiglia), grande o piccola non fa differenza, che non va abbandonata anche quando si pensa stia affondando". Partendo dall'origine, Chesterton evidenziava il carattere forte della promessa coniugale e stoppava ogni affrettata ed ingiustificata deduzione legata all'emotivismo che squalificasse l'imprudenza di quel voto: "Molti replicheranno immediatamente che è un voto imprudente. Per il momento mi accontenterò di rispondere che tutti i voti sono imprudenti. Non sto difendendo i voti, li sto solo descrivendo". Quello che intendeva mostrare era la natura di quel giuramento e la capacità dell'uomo e della donna di tener fede a quel patto; lo faceva ponendosi questioni fondamentali ancor oggi estremamente attuali: "Un uomo dovrebbe infrangere una promessa? Un uomo dovrebbe farla?". Non erano interrogativi secondari ma basilari che implicavano la spiegazione del giusto concetto di libertà: "La maniera più semplice di porre il quesito è chiedere se essere liberi includa l'essere liberi di legarsi".Chesterton perorava, in quell'arte del paradosso di cui era un eccellente maestro, la libertà di essere liberi di legarsi, di votarsi pienamente e completamente per mantenere fede ad una promessa irrevocabile: "Il punto è che ogni filosofia dell'amore che non dia conto della sua ambizione di stabilità, come delle sue esperienze di fallimento, è destinata a fallire".Analizzando la storia dei voti, intesi come promesse cui restare fedeli, non poteva non rendere esatto conto di quanto questa tradizione fosse radicata in quelle civiltà, tanto da renderla nota dominante nei costumi, nella fede, nel modo di pensare e di porsi nella società: "Tutta la cultura medievale, che ci ha trasmesso la tradizione del romance (lo spirito romantico, cavalleresco ed eroico) è attraversata dal tema della catena…quella società che ci ha tramandato tali festività e tradizioni era pervasa dall'idea del voto…ciò che noi chiamiamo cavalleria altro non era che un grande voto…tra gli artigiani come tra i piccoli commercianti ritroviamo la stessa vaga eppur vivida presenza di quello spirito che può essere chiamato soltanto voto".
In un capitolo del pamphlet: "La storia del voto" , Chesterton analizzava dal punto di vista storico come fosse stato perduto quello spirito di legarsi a promesse durature che impegnavano la persona stessa a mantenersi leali e fedeli, cosa che con l'introduzione del divorzio avrebbe suggellato la definitiva scomparsa: "L'idea, o comunque l'ideale, di ciò che è chiamato voto, è abbastanza ovvia. Essa vuole combinare la stabilità, che è accompagnata dalla finalità, con il rispetto di sé, che può essere accompagnato solo dalla libertà". Il crollo di questa civiltà dell'onore, del mantener fede alle promesse, prime fra tutte quelle matrimoniali, ricevette un colpo letale da Enrico VIII: "La civiltà dei voti fu distrutta quando Enrico VIII ruppe la promessa matrimoniale…I monasteri, costruiti per voto, furono distrutti. Le corporazioni (da ricordare, per inciso, il grido alto e sofferto in difesa delle corporazioni di arti e mestieri contenuto nella Rerum novarum di Leone XIII), reggimenti di volontari, furono disperse. La natura sacramentale del matrimonio fu negata)…Tutto è cominciato con il divorzio di un re e sta ora finendo in divorzi per un intero regno". Chesterton si chiedeva, ed è imbarazzante riconoscere che a distanza di quasi cento anni avesse colto nel segno (a maggior ragione per quanto sarebbe stato e sarebbe ancora opportuno leggerlo), "a chi poteva giovare tutto questo"? Chi, dall'infrangersi dei voti e dei vincoli determinati dalle promesse che impegnavano le persone, poteva trarne dei benefici? Chi era, in definitiva, il nemico smascherato della famiglia e del matrimonio e quali erano i suoi veri fini? Chesterton non aveva dubbi, dopo che aveva assistito all'esito della prima guerra mondiale ed all'instaurarsi del comunismo in Russia: "Il capitalismo è in guerra con la famiglia, senza dubbio….il capitalismo desidera che le sue vittime siano individui o, in altre parole, atomi…I maestri della plutocrazia moderna sanno il fatto loro. Un istinto radicato e ben preciso li ha spinti a individuare nella famiglia l'ostacolo principale al loro progresso disumano. Senza la famiglia siamo indifesi di fronte allo Stato". Ora che sono crollati altrettanti disumani ed efferati sistemi ideologici (comunismo, nazismo), il solo che conserva il vero volto brutale è esattamente quello additato da Chesterton, quel capitalismo che s'avvantaggia sempre dell'atomizzazione individualistica e spinge nella specializzazione e nella competitività, nel perseguire divorzi a catena, cuori infranti, divisioni e contraddizioni.
Cosa fare dinanzi ad una battaglia feroce che ci vede coinvolti tutti nella sopravvivenza fisica e spirituale? Chesterton invitava a considerare il ruolo determinante della famiglia, visto come un piccolo stato da difendere ad oltranza contro i distruttori dell'ordine, contro i superstiziosi fautori del divorzio: "Il piccolo stato fondato sui due sessi è allo stesso tempo il più volontario e il più naturale degli stati autonomi…il ponte antico lanciato tra le torri dei due sessi sia la più degna delle grandi opere della terra…altrimenti lungo il freddo e triste corridoio del progresso (con il suo bel pavimento smaltato), le porte della morte e del divorzio saranno le sole a rimanere aperte, anzi a spalancarsi sempre di più". In un'epoca come la nostra, dove si sono inanellate sconfitte storiche sulle battaglie perdute del divorzio e dell'aborto e che dinanzi alle sfide odierne di altri corto circuiti del pensiero che producono aberrazioni umane sconvolgenti, basti pensare alla sola ideologia del gender, questo testo rimane sconvolgente nei principi di fondo e nelle conseguenze etiche. Alto e vibrante rimanga il monito conclusivo di Chesterton, a rafforzare innanzitutto la nostra mente, a riscaldare il nostro cuore nella difesa della famiglia, del voto e della vita: "Le leggi fondamentali degli uomini si trovano nei valori assoluti della vita, quei valori comuni a tutti i tempi e a tutti i luoghi…è forse in questo senso che dobbiamo riflettere, con timore e gravità, sul futuro del nostro paese".
Tweet da R ن (@rmshava)
R ن (@rmshava) | |
Assyrians in Qaraqosh & Bartella say on Aug 17 ISIS told them they have until Aug 24 to convert or "face the sword." pic.twitter.com/CfeZ3Ru8YZ |
Un aforisma al giorno (storico, origine della Scuola Chesterton d'Italia, grazie a padre Boyd)
Per dirla in breve, il male da cui sto cercando di diffidarvi non è l'eccessiva democrazia, non l'eccessiva bruttezza, non è l'eccessiva anarchia. Potrebbe essere indicato così: si tratta della standardizzazione verso bassi standard.
Gilbert Keith Chesterton, Culture and the Coming Peril
Un aforisma al giorno
Gli uomini possono salvarsi unicamente con la volontà e con la fede. Nell'atto in cui si muove esclusivamente la loro ragione, essa si muove secondo la vecchia linea circolare: gli uomini gireranno chiusi in questo circolo logico, come un uomo in un vagone di terza classe dell'Inner Circle continuerà a girare in tondo nell'Inner Circle, finchè non si decida a compiere il volontario, vigoroso e mistico atto di scendere a via Gower. Quello che conta qui, è la decisione; una porta deve essere chiusa per sempre.
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
giovedì 21 agosto 2014
mercoledì 20 agosto 2014
"Chesterton si trova ancora nelle antiche osterie..." - Intervista a Fabio Trevisan su "Quella cara vecchia pipa" (Edizioni Fede & Cultura) a cura di Marco Sermarini
erlo.
martedì 19 agosto 2014
Un aforisma al giorno (spettacolare come pochi)
Il Cristianesimo non ha mai pensato che le virtù cristiane siano cose timide, modeste e rispettabili. Al contrario, le ha sempre viste ardite, vaste, e persino micidiali, sprezzanti il giogo di questo mondo, aventi dimora nel deserto, e solite a chiedere il loro sostentamento a Dio.
Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del drago e altre serissime storie
Un aforisma al giorno
domenica 17 agosto 2014
Un aforisma al giorno
Il mondo moderno è pieno di antiche virtù cristiane impazzite. Le virtù sono impazzite perché sono state isolate l'una dall'altra e stanno vagando sole. Così ad alcuni scienziati sta a cuore la verità, e la loro verità è spietata. Così ad alcuni umanitari interessa solo la pietà, e la loro pietà (mi spiace dirlo) è spesso falsa.
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
sabato 16 agosto 2014
Tweet da Armin Schwibach (@ASchwibach)
Armin Schwibach (@ASchwibach) | |
Il vescovo Negri espone sulla facciata dell'arcivescovado il simbolo dei cristiani perseguitati dagli islamisti tempi.it/il-vescovo-neg… |
Nostro commento: ecco un Vescovo coraggioso! Seguiamolo!
Tweet da Pump Street (@pump_street)
Pump Street (@pump_street) | |
@MeetingRimini @pump_street presente in grandissima forma al padiglione C1. Dal 24 al 30 agosto. Vi aspettiamo! pic.twitter.com/ipO6UK7R7p |
giovedì 14 agosto 2014
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno (fate un esperimento: mettete "Italia" a posto di "Inghilterra" e "Roma" a posto di "Londra" e dite se è vero...)
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
mercoledì 13 agosto 2014
Chesterton a Zoldo Alto (BL)
Siete i benvenuti!
martedì 12 agosto 2014
Un aforisma al giorno
A essere umili sono sempre le persone sicure.
Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.
domenica 10 agosto 2014
Un aforisma al giorno
Mantenersi un uno stato di rivolta richiede buon umore.
Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.
sabato 9 agosto 2014
venerdì 8 agosto 2014
La Chiesa di San Giuseppe a Erbil ospita questi nostri poveri fratelli braccati dai tagliagole dell'ISIS
Rorate Caeli (@RorateCaeli) | |
Faces of Persecution: Christian refugees from Nineveh Plains in only place left to stay, St Joseph's in Erbil, Aug 7 pic.twitter.com/tz7EKSQ5A6 |
Ecco cosa portano con sé i cristiani braccati dai tagliagole dell'ISIS, ecco cosa hanno di più caro
Rorate Caeli (@RorateCaeli) | |
Faces of Persecution: Aug 7: Guess what's the most prized possession of this Christian refugee family in Erbil? pic.twitter.com/VYnsMI7CNG |
Ecco come stanno i nostri fratelli cristiani dell'Iraq braccati dai tagliagole islamici dell'ISIS
Rorate Caeli (@RorateCaeli) | |
Faces of Persecution: Christian refugee families in Erbil, Kurdistan August 7, 2014 pic.twitter.com/voFUIfwtDv |
giovedì 7 agosto 2014
mercoledì 6 agosto 2014
Chesterton e Santa Teresa erano anime gemelle, dice Padre Udris | CatholicHerald.co.uk
Sul Catholic Herald on line trovate l'articolo sull'intervento del canonico John Udris alla Chesterton Conferencs della Società Chestertoniana Americana tenutasi alcuni giorni fa a Mundelein.
martedì 5 agosto 2014
lunedì 4 agosto 2014
Il Cardinale Juan Luis Cipriani, arcivescovo di Lima (Perù), cita Chesterton a proposito di unioni civili, tender e altro
sabato 2 agosto 2014
Tweet da AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)
AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc) | |
Father Udris and Nancy Carpentier Brown at #ACS14 the American Chesterton Society Conference pic.twitter.com/QKbdZ9EAAT |
Padre John Udris e Nancy Carpentier Brown alla Conference annuale della American Chesterton Society.
venerdì 1 agosto 2014
L'Indulgenza Plenaria del Perdono d'Assisi o della Porziuncola
L'indulgenza si ottiene mediante la Chiesa che, in virtù del potere di legare e di sciogliere accordatole da Gesù Cristo, interviene a favore di un cristiano e gli dischiude il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi perché ottenga dal Padre delle misericordie la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Così la Chiesa non vuole soltanto venire in aiuto a questo cristiano, ma anche spingerlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità [Cfr. Paolo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 8; Concilio di Trento: DS 1835].
Poiché i fedeli defunti in via di purificazione sono anch'essi membri della medesima comunione dei santi, noi possiamo aiutarli, tra l'altro, ottenendo per loro delle indulgenze, in modo tale che siano sgravati dalle pene temporali dovute per i loro peccati.
Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati. (CCC 1498).
Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: "Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato" [2Mac 12,45]. Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico [Cfr. Concilio di Lione II: DS 856], affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti: Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre [Cfr. Gb 1,5], perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere [San Giovanni Crisostomo, Homiliae in primam ad Corinthios, 41,5: PG 61,594-595].
Ignatius Press edita un libro in difesa della dottrina tradizionale cattolica sul matrimonio
La risposta non sarà quella che il cardinale Kasper auspicava.
Meno male.
Esce in inglese, allo stato non ci sono ancora notizie di traduzioni in italiano.
Qui sotto il collegamento con la scheda bibliografica della casa editrice che tra l'altro edita l'opera di Chesterton in lingua inglese:
http://www.ignatius.com/Products/RTC-P/remaining-in-the-truth-of-christ.aspx
Una recensione de La Superstizione del divorzio
LA SUPERSTIZIONE DEL DIVORZIO - Fabrizio Cannone, Il Settimanale di Padre Pio n.29 del 20 luglio 2014
Un saggio di Chesterton tra i meno citati in assoluto e' uscito alcuni anni fa in Italia, con il titolo provocatorio di "La superstizione del divorzio" Esso sorse come testo di battaglia e di polemica, ma resta tuttavia utilissimo per riflettere su cosa sia davvero il divorzio, cioe' lo scioglimento del patto piu' importante e vitale che si possa concepire.
(http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=6069 )