mercoledì 30 giugno 2010
Ai mondiali in Sudafrica anche la Fifa scende in campo con le lobby degli abortisti
Un articolo in spagnolo sul distributismo e Chesterton
Un articolo in spagnolo sul distributismo e Chesterton
lunedì 28 giugno 2010
Anche i francesi leggono Chesterton
domenica 27 giugno 2010
La Santa Sede sugli incredibili fatti del Belgio
venerdì 25 giugno 2010
Bello e commovente l'incontro con padre Jerzy Mazurkiewicz
E' iniziata a Grottammare (AP) la festa in onore del beato Pier Giorgio Frassati, nel cui ambito si svolge anche il nostro caro vecchio CHESTERTON DAY per l'ottava volta.
Molto bello e commovente l'incontro di ieri sera con padre Jerzy Mazurkiewicz sul beato Jerzy Popieluszko, anche perché il relatore raccontava del suo personale rapporto con il beato, e ci ha dato una bella idea di cosa fosse in quel momento per la Polonia la presenza di giganti come lo stesso Popieluszko, papa Giovanni Paolo II e il cardinale Stefan Wyszynski, "la nostra quercia", come ha detto padre Jerzy.
Solo così si capisce che il cattolicesimo è parte inscindibile dell'identità polacca.
Così comprendiamo anche l'intensa amicizia che legò Chesterton alla Polonia.
mercoledì 23 giugno 2010
Il nuovo libro di Paolo Gulisano su Newman
Questo libro si sofferma sui passaggi fondamentali della biografia del nuovo beato, sottolineando la sua figura di intellettuale moderno, capace cioè di dire le ragioni della fede cristiana accettando in pieno la sfida culturale e intellettuale d'oggi.
La figura di Newman ha inaugurato il filone dei «grandi convertiti inglesi» (Chesterton, Marshall, Waugh... fino all'ex premier Tony Blair).
Benedetto XVI sarà nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010 e la visita si concluderà con la beatificazione di Newman, fortemente voluta dal Papa.
JOHN HENRY NEWMAN
Profilo di un cercatore di Verità
PAGG.: 160
PREZZO: 13,00 euro
FORMATO: 14,5*21
ISBN: 978-88-514-0770-4
Prefazione del card. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna
In libreria a partire
dal 23 giugno 2010
martedì 22 giugno 2010
Chesterton e la SCI su Vita Nuova
Percorsi con G.K.Chesterton
Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) è stato uno dei più grandi scrittori del Novecento.
Giornalista, pittore, romanziere, saggista, commediografo, poeta, è stato autore di un centinaio di opere (delle quali meno di una trentina tradotte in italiano) su svariati argomenti, ancora di scottante attualità: dal divorzio all'eugenetica, dalla perdita delle radici cristiane al nichilismo, dall'aborto alla globalizzazione.
Ha unito, con un impareggiabile ed inconfondibile stile, un sano umorismo cristiano a delle analisi lucidissime e penetranti. Sostenitore convinto dell'esigenza metafisica in una visione del mondo (Weltanschaung), si è convertito al cattolicesimo nel 1922 assieme alla moglie Frances Blogg.
La conversione fu dovuta anche all'incontro con un sacerdote cattolico irlandese, Padre John O' Connor, che gli ispirò la celeberrima figura di Padre Brown, trasposta televisivamente sui nostri schermi da Renato Rascel. Proprio la figura trasandata ed assai poco interessante esteriormente di Padre Brown rappresenta la peculiarità del paradosso in Chesterton; questa insignificanza apparente del prete-detective cozza contro l'insospettabile acume e ci rivela la profonda umanità e lì ortodossia cattolica di questo invisibile pretino cattolico romano. La benemerita Morganti Editori ha inaugurato la collana "Chestertoniana" , nella quale potete trovare le opere divise di Padre Brown, ovvero: "Il candore", "La saggezza", "Il segreto", "Lo scandalo", "L'incredulità" tradotte in italiano dallo stesso direttore, Paolo Morganti, che ha avuto pure il pregio di tradurre in modo corretto il romanzo più conosciuto di Chesterton: "UomoVivo" e non "Le avventure di un uomo vivo" come precedentemente ed erroneamente era stato tradotto.
Altre piccole e nobili case editrici stanno traducendo le opere del grande scrittore inglese, come ad esempio Raffaelli Editori che con: "La ballata del cavallo bianco", poema epico che narra in versi la storia dello scontro di Re Alfred (IX secolo), Re cattolico inglese, contro l'invasore pagano danese, ci testimonia l'incontro dell'Inghilterra con il fatto cristiano. Opera imperdibile, giudicata da molti un autentico capolavoro, è impreziosita da una preziosa e scrupolosa traduzione di Annalisa Teggi, alla quale è dovuta una particolare menzione. Anche Rubbettino ha stampato uno dei saggi più importanti dello scrittore londinese: "L'Uomo eterno", così come Lindau ha edito l'importante "La Chiesa viva" con prefazione di Marco Sermarini, Presidente della Società Chestertoniana Italiana nonché organizzatore del cosiddetto "Chesterton Day" che si terrà a Grottammare (AP) la sera del prossimo 2 luglio. Per saperne di più di questo simpatico ed importante eventocliccare : www.uomovivo.blogspot.com
Cantagalli Editori ha pubblicato l'incredibile ed attualissimo saggio: "Eugenetica e altri malanni", così come Excelsior 1881 ha stampato: "L'utopia degli usurai". Un'altra piccola e preziosa casa editrice, Fede&Cultura, si occupa di Chesterton da lungo corso, avendo trasposto teatralmente alcune opere di Chesterton (vedere il sito www.fedecultura.com). Dopo aver realizzato un dvd con libro dedicato a Chesterton, dal titolo: "Uomini d'allevamento", ultimamente ha stampato un volume prezioso di preghiere e riflessioni chestertoniane ("Le preghiere dell'Uomo Vivo") con allegata preghiera di intercessione delle grazie, proprio perché è in corso la raccolta della documentazione necessaria per l'inizio della causa di beatificazione.
Negli Stati Uniti d'America si pubblica ormai da tempo la "Chesterton Review", una rivista periodica dedicata allo studio delle opere di Gilbert Keith Chesterton, soprattutto grazie all'approfondimento di un Padre Basiliano, Jan Boyd, che abbiamo avuto modo di conoscere, apprezzare ed ospitare in Italia, durante il tour organizzato dalla Società Chestertoniana Italiana e dai Gruppi Chestertoniani Veronesi che ha toccato le città di Roma, Milano e Verona.
I Gruppi Chestertoniani Veronesi non rappresentano un'elite gelosa di custodire il patrimonio del grande scrittore di Beaconsfield, ma vogliono essere un'occasione libera e popolare di avvicinare questo grande maestro del pensiero cristiano nel modo, si crede, a lui più conveniente e cioè dinanzi ad una tavola con del buon vino e delle buone pietanze e con gli immancabili suoi libri. In questo modo è assicurata una piacevole serata in compagnia dei suoi penetranti paradossi e delle sue gustose argomentazioni.
Altre città italiane hanno iniziato ad accostare in questo modo Chesterton; ne cito una che vale per le altre: Pisa dell'amico Andrea Bartelloni, al quale non ho potuto negare qualche suggerimento per un menu in salsa chestertoniana. Perché leggere Chesterton, un autore morto più di settant'anni fa ?
Sentite un po' alcuni suoi incredibili paradossi e poi dimostratemi il contrario.
"Il pazzo non è colui che ha perso la ragione, ma colui che ha perso tutto tranne la ragione".
"Tutte le strade portano a Roma, per questo molta gente non c'è mai andata".
"Si arriva sempre tardi perché si va troppo di fretta".
"Molti si lamentano della nostra epoca tumultuosa, dinamica; in realtà questo apparente dinamismo cela l'effettiva pigrizia: la pigrizia del pensare".
Come non vedere in quest'ultimo paradosso l'urgente monito di Papa Benedetto XVI nell'ultima Enciclica "Caritas in veritate" laddove si legge che "… l'attuale società è incapace di riflessione profonda".
Ancora Chesterton: "Il mondo è pieno di antiche virtù cristiane impazzite, così che si coltiva la verità senza la carità e la carità senza la verità". Incredibile, vero? Chesterton le scriveva nel 1908. Non è ancora il tema dell'ultima enciclica del Santo Padre ?
Assieme all'amico Hilaire Belloc (1870-1953), Chesterton fu un acuto osservatore dei fatti storici, tanto da proporre una rilettura della dottrina sociale della chiesa, soprattutto dopo l'uscita dell'enciclica "Rerum novarum" di Leone XIII del 1891. Fu favorevole alla distribuzione della piccola proprietà (il Distributismo) per mantenere quei legami naturali ed organici, in primis per preservare la famiglia, dagli attacchi ignominiosi che avrebbe ricevuto nei decenni successivi. Ripensando al sistema corporativo medievale delle "Arti e mestieri" volle tutelare l'indipendenza economica e morale del mondo del lavoro dalle spinte ideologiche liberiste e socialiste che avrebbero scatenato le ideologie e le guerre nel mondo.
Paladino autentico della libertà nella verità, volle difendere le piccole terre dal latifondismo, l'amata terra dei padri dal cosmopolitismo (soprattutto nelle opere: "L'Osteria volante" e : "Il Napoleone di Notting Hill").
Volle non prendersi troppo sul serio, per scrollarsi di dosso quel connotato austero e severo della sua epoca. Per questo suo carattere mite e profondo,incline al sorriso, non fu compreso, come riporta in un altro importante saggio: "Eretici", laddove sostiene che "…il contrario di divertente non è serio, ma non-divertente". "Gli angeli volano perché sanno prendersi alla leggera" ribadirà per significare come si sarebbe dovuto unire l'impegno culturale con la possibilità di far divertire le persone.
Con quest'ultima frase :"La gioia, appariscenza per il pagano, è il vero segreto del cristiano" si condensa la filosofia di vita di quest'uomo vivo e la sua sfida che affascina tutti noi ancor oggi.
Una sfida "per salvare l'anima e la ragione" (che è il sottotitolo significativo alle "Preghiere dell'Uomo Vivo") alla quale ciascuno non dovrebbe sottrarsi.
Fabio Trevisan
Su Libero di oggi una cospicua anticipazione di Eretici
nuova edizione Lindau di Eretici
Più tardi vi metteremo a disposizione il testo.
Ricordiamo a tutti che il libro sarà a disposizione di tutti già
all'inizio dei festeggiamenti in onore del beato Pier Giorgio
Frassati, che partono il 24 Giugno 2010 a Grottammare.
lunedì 21 giugno 2010
Il martirio dei vescovi e la salvezza delle anime
Il 24 Giugno 2010 esce in libreria Eretici
Cari Amici,
mercoledì 16 giugno 2010
Ancora il Papa su San Tommaso d'Aquino
Qui sopra il collegamento con il sito del Vaticano con il testo
dell'udienza generale di Papa Benedetto XVI di oggi dedicata ancora
una volta al grande San Tommaso d'Aquino.
Magris cita Gilbert
Sul Corriere di oggi (il 14, ndr) c'è in apertura un ampio colloquio tra il critico Claudio Magris e neurochirurgo Arnaldo Benini intitolato «Paradiso e inferno, tutto è nel cervello». E a un certo punto Magris se ne salta fuori così: «Chesterton, scrittore cattolico, ha detto che le grandi religioni si distinguono dalle volgari superstizioni per il loro genuino materialismo: il Verbo che si fa carne, sinapsi fra neuroni. Oggi il pericolo culturale più grande è l'ondata di fumosa irrazionalità, culto pacchiano del paranormale, paccottiglia misticheggiante di chi si vanta di non credere in Dio e crede che un gobbo porti fortuna. C'è pure un rozzo fondamentalismo ateo, che non ha nulla a che vedere col grandissimo materialismo di Lucrezio e di Leopardi». Bye! Paolo Pegoraro |
Esce Babylondon, l'ultima fatica di Paolo Gulisano, sul grande padre Vincent McNabb
Paolo Gulisano
Babylondon
Padre McNabb, maestro di Chesterton, nel caos di “Babylon-London”
ISBN 978-88-7094-763-2
formato 115 x 190 mm
brossura
pp. 176 – € 15,00 – collana «Le frecce»
Chesterton definì padre McNabb come «uno dei pochi grandi uomini che ho mai incontrato nella mia vita; ... è grande sotto molti aspetti, mentalmente e moralmente e misticamente e praticamente... nessuno che lo abbia mai incontrato o visto o sentito lo ha mai dimenticato».
Vincent McNabb era un domenicano nativo dell’Irlanda. Visse gran parte della sua maturità a Londra: abitualmente la domenica pomeriggio predicava all’aperto nei giardini di Hyde Park. Fondò insieme a Chesterton, di cui fu amico e maestro, il movimento sociale del Distributismo. Per più di cinquant’anni fu protagonista della vita religiosa e culturale inglese, fu un profeta che aveva intravisto i drammi della modernità. Una figura a tutto tondo tutta da scoprire.
I podcast della American Chesterton Society...
Fecondazione in vitro: allarmi
IVF treatments linked to autism
novità sulla frontiera della fecondazione in vitro. Uno studio israeliano ha mostrato che il 10% dei bambini con autismo è nato da fecondazione in vitro; la spiegazione può in parte essere l'età media delle madri e padri, più alta che nella popolazione generale. A questo proposito, arriva la notizia che la mamma-in-vitro più vecchia al mondo (72 anni) sta morendo 18 mesi dopo la nascita del figlio. Infine, uno studio francese mostra che il tasso di malformazioni è maggiore che nella popolazione generale.My daddy's name is donor
Questo rapporto narra che i nati da donazione di sperma hanno problemi di droga, delinquenza e depressione più deegli altri; almeno la metà è disturbato dall'idea che il denaro c'entra con il proprio concepimento e altrettanti da quella che potrebbero trovarsi a fare sesso con un parente senza saperlo. Due terzi di loro vorrebbero conoscere il loro padre biologico e la metà di loro non è d'accordo con questa pratica. (leggi)
martedì 15 giugno 2010
I Blues Brothers piacciono in Vaticano
In missione per conto di Dio (e del cinema)
Almeno questo - Bloody Sunday, finalmente gli inglesi hanno ammesso la verità
Da Rainews24
Nel Bloody Sunday, la sanguinosa domenica del 1972 in cui i parà britannici uccisero 14 manifestanti per i diritti civili a Derry, in Irlanda del nord, furono i soldati ad aprire il fuoco per primi con "un comportamento ingiustificato e ingiustificabile". Ad affermarlo è stato il premier conservatore britannico, David Cameron, nel presentare a Londra il rapporto sui tragici eventi del 30 gennaio di 38 anni fa che dettero il via a una lunga stagione di violenze nell'Ulster.
Cameron si è detto "profondamente dispiaciuto" per il ruolo avuto dal Primo reggimento dei paracadutisti. Il rapporto di 5mila pagine, redatto da un team guidato dal giudice Lord Saville di Newdigate, è stato presentato dopo 12 anni di inchiesta e 195 milioni di sterline di spesa.
Un aforisma al giorno ma anche Chesterton è attuale!
in sè tutti i vizi, quanto piuttosto che ogni bastone fosse buono per
bastonare il Cristianesimo".
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
lunedì 14 giugno 2010
Un aforisma al giorno
gli uomini che hanno il cuore duro debbono rassegnarsi a finire col
cervello tenero".
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
Oggi è l'anniversario della morte di Gilbert
14 Giugno 1936, circondato dagli amici e nella pienezza della fede
cattolica, di cui si fece difensore, disse Pio XI.
Il ritorno di Eretici
riedizione di Eretici, una delle opere di punta del nostro caro Gilbert!
Bella sorpresa, no?
domenica 13 giugno 2010
I Mumford & Sons si ispirano a Chesterton...
In questo collegamento del The Guardian trovate un articolo sul gruppo
musicale dei Mumford & Sons.
A un certo punto Marcus, uno dei membri del gruppo, dice che l'ultimo
album (Sigh no more) nelle parole è stato influenzato da GK
Chesterton...
Interessante.
Mons. Franceschini al posto di mons. Padovese
Domani 14 giugno 2010 settantaquattresimo anniversario della morte di Gilbert
attraverso Gilbert, che di cose prodigiose ne ha già fatte molte, come
indurre alla conversione al cattolicesimo molti ossi duri, più tutti
quelli che non sappiamo.
Evviva Gilbert!
sabato 12 giugno 2010
Il Papa e la chiusura dell'Anno Sacerdotale
In questo collegamento trovate lecparile del Papa bellissime a
chiusura dell'Anno Sacerdotale.
venerdì 11 giugno 2010
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
giovedì 10 giugno 2010
Un aforisma al giorno
ATTENDERE UN MARTIRE IN DUOMO SENZA SCORDARSI DELLA PERSECUZIONE TURCA
mercoledì 9 giugno 2010
Confessioni di un portoricano
mercoledì 9 giugno 2010 - Il Sussidiario
Senza dubbio l’argomento più dibattuto nelle notizie della scorsa settimana negli Stati Uniti è stata la “marea nera” del Golfo del Messico con tutte le sue implicazioni, specialmente le conseguenze politiche per il presidente Obama. Altri temi sono in attesa di passare al centro dell’attenzione nazionale, quali l’economia, la candidatura di Elena Kagan alla Corte Suprema, l’influenza del Tea Party sulle prossime elezioni di mezza legislatura, l’abolizione della politica “non chiedere, non dire” per gay e lesbiche nelle forze armate, e via dicendo.
E poi c’è la Coppa del Mondo di calcio in Sudafrica. È interessante che Time Magazine abbia dedicato il suo doppio numero estivo al Mondiale, pubblicando gli stessi articoli in tutte le sue edizioni nei vari Paesi. Nell’edizione americana vi era, tuttavia, un articolo su un tema che condizionerà il futuro del Paese molto più della Coppa del Mondo, e cioe l’immigrazione. L’articolo si intitola “La battaglia per l’Arizona” e descrive con toni drammatici cos’è in gioco nell’attuale riforma delle leggi sull’immigrazione per l’intera nazione, non solo per l’Arizona.
La Chiesa cattolica è fortemente coinvolta in questa discussione, dato che molti degli immigrati che preoccupano, o perfino spaventano, molti americani sono ispanici o latinos. È perciò istruttivo vedere come la Chiesa affronta questo dibattito, partendo dalla predica di insediamento, un po’ più di una settimana fa, del nuovo Arcivescovo di Miami, Thomas Wenski, uno dei maggiori esperti sull’immigrazione dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa.
L’Arcivescovo Wenski ha incominciato sottolineando l’importanza di questa materia per l’arcidiocesi di Miami: “Miami può con diritto affermare di essere la nuova Ellis Island (l’isola di fronte a New York su cui venivano raggruppati gli emigranti in arrivo negli Stati Uniti, ndr), perché è diventato il porto di accesso per profughi e immigrati da tutto il mondo, soprattutto dai Caraibi e dall’America Centrale e del Sud. Ovviamente, qui non c’è nessuna Statua della Libertà a dare il benvenuto ai nuovi arrivati, che talvolta non sono comunque molto ben accolti; tuttavia, negli ultimi 52 anni […] la Chiesa di Miami ha continuato a offrire il suo materno abbraccio a tutti”.
“Miami (e la Florida del Sud) è parte di questi Stati Uniti - ha sottolineato poi - ma è diventata anche una parte vitale delle tante nazioni dalle quali è arrivato il nostro popolo: Haiti, Cuba, Nicaragua, Venezuela, Colombia, il resto dei Caraibi e dell’America Centrale e del Sud. Miami si vanta di essere la capitale dell’America Latina, se non dell’intero emisfero. La presenza qui oggi di Vescovi dell’Ecuador, dell’Uruguay, di Porto Rico, Cuba e Haiti dimostra che questo non è un vanto senza fondamento”.
Dopo aver parlato in un fluente spagnolo e creolo, Wenski ha continuato: “Nell’Arcidiocesi di Miami abbiamo i nostri problemi. La crisi economica, la chiusura di scuole, e di più di una dozzina di parrocchie, hanno frustrato tutti e fatto arrabbiare molti. Ma non sentiamoci angustiati per noi stessi”. “Possiamo essere preoccupati da molte cose, ma non dimentichiamo la cosa che è veramente necessaria: il nostro rapporto con Gesù Cristo. Non abbiamo altra ricchezza che questa: il dono dell’incontro con Gesù Cristo”.
L’Arcivescovo ha ricordato come il mese scorso il Papa abbia osservato come “la più grande persecuzione della Chiesa non venga dai nemici esterni, ma dall’interno della Chiesa stessa”. Con parole che dimostrano la sua diversità da molti altri leader ecclesiastici, l’Arcivescovo Wenski ha ammonito che “la sofferenza della Chiesa” non verrà risolta da migliori programmi di computer, da più efficienti procedure economiche, o perfino da più efficaci prediche, “ciò che è richiesto è piuttosto la conversione, un nuovo impegno di tutti a vivere coerentemente la fede”.
È dopo questa fondamentale considerazione che l’arcivescovo ha affrontato il tema dell’origine del ruolo della Chiesa nell’attuale scontro culturale, riferendosi “alla crescente influenza all’interno della nostra cultura di quella che Papa Benedetto ha chiamato ‘la dittatura del relativismo’”, osservando che “questo mondo radicalmente laicizzato vuole ridurre la fede all’ambito del ‘privato’ e del ‘soggettivo’”. Ha poi delineato quella che dovrebbe essere la risposta della Chiesa a questa sfida: “A un mondo tentato di vivere come se Dio non avesse importanza, un mondo che quindi vive in bilico sull’orlo della disperazione, noi dobbiamo testimoniare la speranza dimostrando, con quello che diciamo e facciamo (e non facciamo) quanto bella e gioiosa sia la vita quando uno vive convinto che Dio conti realmente. E, siccome Dio conta, siamo chiamati a costruire una vita in cui conti anche l’uomo”.
L’Arcivescovo Wenski ha continuato: “Noi portiamo nel pubblico dibattito politico su questioni come la vita umana, la dignità, la giustizia e la pace, la riforma sull’immigrazione, il matrimonio e la famiglia, una concezione della persona che, fondata sulla Scrittura, è accessibile anche alla ragione umana. Questa concezione espressa nell’insegnamento sociale della Chiesa può sembrare complessa, ma io credo che possa essere riassunta in una sola, semplice frase: nessun uomo è un problema. Ecco perché come Arcivescovo di Miami continuerò ad affermare un’etica della vita positiva e coerente: nessun essere umano, non importa quanto povero o debole, può essere ridotto solo a un problema. Quando permettiamo a noi stessi di pensare a un essere umano solamente come a un problema, noi offendiamo la sua dignità, e ci sentiamo autorizzati a cercare ciò che conviene, ma non soluzioni”.
L’Arcivescovo ha poi portato diversi esempi di come questa impostazione sia riflessa nell’insegnamento della Chiesa circa l’aborto, il matrimonio, la salute, la pena di morte, e l’immigrazione.
“Per noi cattolici, perciò, non ci possono essere cose come ‘un problema gravidanza’, ma solo un bambino che deve essere ben accolto alla vita e protetto dalla legge. Il profugo, l’immigrato, anche senza documenti, non sono un problema. Può essere forse uno straniero, ma uno straniero da abbracciare come un fratello. Perfino i criminali, con tutto l’orrore dei loro crimini, non perdono la loro dignità di esseri umani, che viene loro da Dio. Anch’essi devono essere trattati con rispetto, anche nella punizione. Per questo la Dottrina sociale della Chiesa condanna la tortura e chiede l’abolizione della pena di morte”.
La conclusione dell’omelia ha sintetizzato la concezione di fondo che lo guiderà: “Stiamo iniziando un nuovo capitolo nella storia della nostra Chiesa locale. Dobbiamo guardare avanti, come Pietro, fiduciosi nelle parole di Cristo ‘Prendi il largo’. Duc in altum. Il Signore ci ha già assicurato: ‘Sono con voi sempre’. Quindi, incominciamo, ripartiamo da capo da Cristo”. Cosa posso aggiungere io? Solo: così sia.