Sul Corriere di oggi (il 14, ndr) c'è in apertura un ampio colloquio tra il critico Claudio Magris e neurochirurgo Arnaldo Benini intitolato «Paradiso e inferno, tutto è nel cervello». E a un certo punto Magris se ne salta fuori così: «Chesterton, scrittore cattolico, ha detto che le grandi religioni si distinguono dalle volgari superstizioni per il loro genuino materialismo: il Verbo che si fa carne, sinapsi fra neuroni. Oggi il pericolo culturale più grande è l'ondata di fumosa irrazionalità, culto pacchiano del paranormale, paccottiglia misticheggiante di chi si vanta di non credere in Dio e crede che un gobbo porti fortuna. C'è pure un rozzo fondamentalismo ateo, che non ha nulla a che vedere col grandissimo materialismo di Lucrezio e di Leopardi». Bye! Paolo Pegoraro |
mercoledì 16 giugno 2010
Magris cita Gilbert
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