venerdì 29 aprile 2011
Riceviamo e pubblichiamo questa proposta di Giovanni Borghi, magari qualche editore interessato c'è...
Karol Wojtyla - Il Card. Angelo Scola: vi racconto il Giovanni Paolo II che ho conosciuto
http://www.ilsussidiario.net/News/Roma/2011/4/29/WOJTYLA-Scola-vi-racconto-il-Giovanni-Paolo-II-che-ho-conosciuto/2/172010/
giovedì 28 aprile 2011
L'edizione brasiliana de L'Uomo Eterno
Ecco l'edizione brasiliana de L'Uomo Eterno!
Su Twitter abbiamo scoperto che esiste una versione brasiliana de L'Uomo Eterno e che ha anche la nota biobibliografica del nostro presidente...
Chesterton Brasil (@GKCnoBrasil)
09/02/11 22:33
Nota biográfica sobre Chesterton de Marco Sermarini, Presidente da Sociedade Chestertoniana da Itália. bit.ly/fMCEMR
É morto il vescovo sotterraneo di Luoyang. Ha subito lager e arresti domiciliari per decenni
Mons. Li Hongye, malato da molto tempo, è morto durante la Veglia pasquale, nel suo 67° anniversario di sacerdozio. Ha subito la prigionia per la sua fedeltà al papa. I funerali si terranno il 29 aprile prossimo.
La Nipote del Drago, padre Ker e la sua biografia: tracce dei chestertoniani italiani nel mondo
Varie dalla stampa
La verità è che si vuole punire gli ungheresi perché nella nuova costituzione hanno osato evocare le loro radici cristiane (e questo in Europa non è consentito!)
di Rodolfo Casadei
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LA DISINFORMAZIONE SISTEMATICA DEL MENSILE FOCUS: GESU' SAREBBE NATO A NAZARETH (E NON A BETLEMME) ED AVREBBE AVUTO SEI FRATELLI
Ecco l'ennesimo tentativo delle lobby anticristiane di attaccare il cristianesimo gettando confusione sulla figura storica di Gesù
di Fabrizio Cannone
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LO ''IUS PRIMAE NOCTIS'' E' UN FALSO STORICO
E' totalmente falso il mito (inventato da uno scozzese nel 1526) secondo cui nel medioevo i feudatari avevano il diritto di portarsi a letto le spose dei loro sudditi nella prima notte di matrimonio
di Rino Cammilleri
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IN FRANCIA VIENE UCCISO PRIMA DI NASCERE IL 96 PER CENTO DEI BAMBINI DOWN, MA C'E' CHI SI PREOCCUPA E DICE: DOBBIAMO ARRIVARE AL 100 PER CENTO
L'aborto deve essere favorito in tutti i modi costringendo le donne ad affrontarlo in solitudine, e nessuno si sogni di dare alternative: va inculcato che i bambini handicappati sono un orrore
di Carlo Bellieni
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mercoledì 27 aprile 2011
Un gioco di società basato sulle opere di GKC
Tempo favi parlammo di un fumetto ispirato a Chesterton, Uncle Chestnut (Zio Castagna) nato dalla fantasia di un babbo statunitense fautore dell'homeschooling.
Lo stesso babbo ora si è inventato un gioco di società basato sulle opere di Chesterton.
Guardate il collegamento.
martedì 26 aprile 2011
[Bellieni] Papa e Darwin
26/04/2011 www.ilsussidiario.net
PAPA/ La ragione di Benedetto smaschera le "bugie" di Darwin
Nell'Omelia di Pasqua, Benedetto XVI ha parlato del mondo come prodotto della Ragione creatrice. Del resto la teoria dell'evoluzione, avverte CARLO BELLIENI, è solo un'ipotesi, pur geniale, ma con il limite di credere fideisticamente nel caso.
La biografia di Chesterton a cura di padre Ian Ker
Gli Inklings secondo Luca Negri
lunedì 25 aprile 2011
[Bellieni] Sopravvive la neonata più piccola del mondo
DI CARLO BELLIENI
La gravidanza di solito dura 40 settimane. La piccola Frieda è nata dopo appena 21; e 6 mesi dopo sta bene, secondo quanto affermano i medici. È accaduto a Fulda, in Germania. Quando è nata, Frieda misurava appena 28 centimetri e pesava solo 460 grammi. Uno scricciolo minuscolo ma dalla forza straordinaria: la piccola ha lottato con coraggio per vivere. E ce l'ha fatta. Ora Frieda sembra quasi una neonata "comune": pesa 3,5 chili ed è lunga 50 centimetri. Tanto da poter finalmente lasciare l'ospedale e l'ambiente sterile in cui è stata tenuta per tornare a casa. Non solo, secondo fonti dell'ospedale, la piccola dovrebbe avere uno sviluppo normale.
Non si erano ma verificati casi di sopravvivenza di bambini così piccoli. Anche perché tanti protocolli impongono di lasciarli morire senza una chance. E sicuramente non mancherà qualche commentatore "illuminato" che parlerà di accanimento terapeutico, ma che volete farci, i protocolli sono carta, la medicina fa passi da gigante e i critici hanno dovuto tacere. Detto questo, tre osservazioni. La prima è che non ci si deve illudere: nascere piccolissimi comporta un rischio di morte e di disabilità alti. I genitori devono saperlo per non sperare in una medicina miracolistica. Certo che questi rischi non dovrebbero far tralasciare l'obbligo ippocratico di dare a tutti una chance, che evidentemente i medici tedeschi in questo singolo caso avevano ritenuto possibile. Sempre che ci sia una possibilità razionale legata allo sviluppo e alle condizioni del bimbo.
Seconda cosa da rilevare è che, come riporta l'ultimo numero di "Pediatrics", esiste una chiara tendenza, almeno in Usa e Canada, a decidere se rianimare o meno i prematuri anche più grandi di Frieda, non sulla base del loro interesse reale, ma spesso soppesando altri fattori, come l'età della madre e lo stato sociale dei genitori. E questo non possiamo accettarlo perché le cure vanno fatte solo ed esclusivamente nell'interesse del paziente. Terzo punto è che, dato che la legge 194 sull'interruzione di gravidanza impone (salvo in caso di rischio per la vita materna) di non praticare aborti se il feto ha possibilità di sopravvivere, è chiaro che questa nascita ha fatto spostare questo limite sotto le 22 settimane, dato che la legge non parla di "certezza", ma di "possibilità" di vita autonoma del feto.
Profluvio di incontri su Chesterton - 8 Maggio 2011, Grottammare.
Questo incontro prelude alla tournée di padre Boyd e Dermot Quinn in Italia nella settimana tra il 16 e il 20 Maggio 2011 e al Chesterton Day nel fine settimana tra il 24 e il 26 Giugno 2011 a Grottammare.
domenica 24 aprile 2011
Speriamo sia una Buona Pasqua anche per loro (comunque e senza dubbio Forza Celtic!)
di Antonio Giuliano 22-04-2011 C'è da augurarsi che non sia una bloody sunday, un'altra "domenica di sangue". Ma l'infuocato derby di Glasgow, tra Celtic e Rangers, in programma a Pasqua, si apre ancora sotto sinistri auspici, tra pacchi bomba sventati e minacce inquietanti. Non è certo una novità: dietro questa sfida calcistica, nota come Old Firm, ci sono anni di scontri che esulano dallo sport e invadono i campi della politica e della religione dell'intera Gran Bretagna. Cattolico, nativo di Lurgan, in Irlanda del Nord, Lennon è diventato in questi anni il bersaglio preferito dei fanatici unionisti. Nel 2002 fu addirittura costretto a lasciare la nazionale nordirlandese. A poche ore dalla partita con Cipro in cui sarebbe stato il primo capitano cattolico romano dell'Irlanda del Nord, la polizia lo fece scendere dal bus della squadra diretto allo stadio. La formazione paramilitare lealista, Loyalist Volunteer Force (LVF), non aveva usato troppi giri di parole: «Lennon is a taig, and we didn't want him to play at Windsor Park. Un taig. «Uno sporco cattolico che non doveva giocare a Windsor Park» lo stadio di Belfast. LVF "lasciò" scegliere a Lennon se «vivere o morire» qualora avesse deciso di scendere in campo. E l'allora capitano del Celtic sapeva bene che quei fanatici non scherzavano affatto, avendo compiuto 18 omicidi in cinque anni, tra cui l'assassinio dell'amico e giornalista cattolico Martin O'Hagan. Le milizie lealiste cominciarono a dipingere murales con i suoi ritratti sigillati da inviti funebri: «Neil Lennon Rip» ("Neil Lennon riposa in pace"). E suo padre fu colto da un infarto. |
sabato 23 aprile 2011
La seconda tappa del tour chestertoniano di padre Boyd
La Società Chestertoniana Italiana vi invita all'incontro che si terrà mercoledì 18 maggio 2011 alle ore 21,00
presso l'Aula Magna del Seminario della Diocesi di San Miniato
San Miniato Alto (Pisa)
p. Ian Boyd: Padre Brown, una parabola sociale e morale per il nostro tempo
L'iniziativa è patrocinata dal Consiglio Diocesano per la Cultura della Diocesi di San Miniato
Aderiscono all'iniziativa
Gruppo giovani per un Pensiero Forte - Ponsacco
Centro Culturale San Ranieri- Pisa
Centro Cattolico di documentazione
Libri belli a disposizione
leggendo gli aforismi che pubblichiamo spessissimo troverete di certo che Chesterton è una miniera inesauribile di saggezza.
Per attingere a questa miniera bisogna leggero, però, anche perché l'aforisma coglie la grandezza ma la grandezza è riposta soprattutto nel ragionamento.
Vi ricordiamo che abbiamo a disposizione molti testi e che prossimamente faremo delle offerte speciali per i soci onde metterli in condizione di suggere al midollo della vita chestertoniana.
Chi acquista i volumi sostiene la Società, che vive delle quote dei soci e di queste modestissime entrate e svolge un lavoro che riteniamo invece non modesto.
venerdì 22 aprile 2011
Da Il Sussidiario - L'alternativa è tra padre O'Connor e gli studentelli di Cambridge
Qui si parla di Chesterton, della sua Autobiografia (di recente ripubblicata da Lindau), di padre O'Connor, dei peccati e di tanto altro.
Segnalato (con grassi auguri, che ricambiamo) dall'occhiuta Cris Lamanna sicula.
Un aforisma al giorno
All'Uomo Vivo quest'aforisma sembra particolarmente adatto. E Buon Venerdì Santo.
"La Chiesa aveva imparato, non alla fine ma all'inizio dei secoli, che il funerale di Dio è sempre una sepoltura prematura".
Gilbert Keith Chesterton, The Crimes of England
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia
giovedì 21 aprile 2011
Un interessante articolo sul distributismo di Matteo Donadoni.
SPETTACOLARE INTERVISTA ALL'AUTRICE DEL BESTSELLER DEL MOMENTO: ''SPOSATI E SII SOTTOMESSA''
"DISTRIBUIRE CONSIGLI, ATTIVITÀ MASSIMAMENTE GRATIFICANTE", SCRIVI. MI SEMBRA DI CAPIRE CHE IL LIBRO SIA SCATURITO DALLA TUA ATTIVITÀ DI CONSIGLIERA SENTIMENTALE, O SBAGLIO?
Dare consigli piace a tutte le donne (per verificarlo basta entrare con un pancione, o un neonato, in una stanza popolata da femmine: tutte sentiranno il dovere di regalare una perla di saggezza all'incauta). Le donne, per abitudine, per pigrizia (è più facile tenere un ruolo fisso) fanno le educatrici a tempo pieno. Una vocazione che può essere devastante se esercitata su esseri umani che hanno superato l'adolescenza. Mio marito, le rare volte in cui non esce dalla stanza mentre gli parlo, sostiene conversazioni con me, ormai ha imparato, utilizzando una zona molto superficiale del cervello. Ogni tanto dice: "Ah" oppure, "mia cara, hai ragione". A volte ci prende anche, lo dice persino a proposito. Detto questo, qualche volta può anche capitare di prenderci, a dare i consigli. E' un fatto statistico. E questo libro è nato dalle lettere accorate che scrivevo davvero a una mia carissima amica, per convincerla a sposarsi. Alla fine ce l'ho fatta, conquistando l'ambito trofeo di testimone della sposa.
"LA MIA RISPOSTA A QUALSIASI PROBLEMA È UNA A SCELTA TRA LE SEGUENTI: HA RAGIONE LUI; SPOSALO; FATE UN FIGLIO; OBBEDISCIGLI; FATE UN ALTRO FIGLIO; TRASFERISCITI NELLA SUA CITTÀ; PERDONALO; CERCA DI CAPIRLO; E INFINE FATE UN FIGLIO". NON VORREI FARE UNA DOMANDA PER NON SPEZZARE L'INCANTO DI QUESTE FRASI SUBLIMI MA DEVO: A PARTE L'AMICA CHE SI È SPOSATA, LE ALTRE TI DANNO RETTA?
Ovviamente no. Devo avere pochissimo carisma, non convinco quasi mai nessuno. Eppure credo che le donne avrebbero tutto da guadagnare nel recuperare il loro ruolo, la loro vocazione all'accoglienza (quello che Wojtyla chiamava il genio femminile). Noi donne siamo fatte per questo, per accogliere la vita innanzitutto: lo dice la nostra conformazione fisica siamo fatte per fare spazio tra le viscere, e quella mentale: solo noi possiamo fare sei o sette cose insieme. Chi di noi non si è mai mossa a pietà per quel poveraccio che si ritrova accanto, il quale, lucidissimo nell'analizzare la strategia politica statunitense in medio oriente, si intreccia se deve prepararsi un tè e insieme rispondere a una domanda elaborata e complessa come "Che ore sono?". "Non vedi che sto facendo una cosa?" risponderà sinceramente indignato per l'indelicatezza della consorte, la quale nel frattempo allatta, parla al telefono, assaggia il minestrone e ascolta l'elenco delle province della Lombardia. Non è che gli uomini siano meno bravi, è che sanno fare cose diverse.
MA INSOMMA, PERCHÉ SPOSARSI NEL 2011? SEMBRA CHE TUTTI LA CONSIDERINO UNA PRATICA DESUETA.
Mi chiederei piuttosto come sia pensabile non sposarsi, se si vuole costruire qualcosa che superi la nostra incostanza, la nostra emotività. Io chiaramente penso al matrimonio cristiano, dove gli sposi sono tre, lui, lei e Dio. Solo così è pensabile provare a reggere per tutta la vita, perché uno ha un aiuto super, la grazia (noi peccatori senza quella siamo fritti, magari i buoni possono anche sposarsi in municipio). L'idea comune dell'amore è tutto uno scintillio di batticuore, un svolazzo di emozioni rosa, un fru fru di occhiate e messaggini. Ma l'amore ha poco a che fare con questo e molto di più con una scelta volontaria e una decisione intelligente. E definitiva.
E PERCHÉ FARE FIGLI? PER UNA DONNA SONO DAVVERO LA MEDICINA DI TUTTI I MALI?
Sul tema tenderei ad avere un'idea ancora più obsoleta delle precedenti. Uno i figli non è che li programma più di tanto. E' vero, la maternità e la paternità devono essere responsabili, è intelligente e prudente fare i conti con le proprie forze, ma la coppia deve anche essere aperta alla vita. Non è che tutto si può programmare, tanto quella del controllo è un'illusione. Non controlliamo niente, veramente. E quindi i figli non sono un diritto, e non sono neanche una medicina per la donna, per carità, che egoismo. I figli sono un dono. Quando arrivano, la famiglia si attrezza e fa fronte alla nuova realtà. Magari se ne arriva qualcuno in più si rinuncia a qualcosa di materiale, e si impara anche a tenere un po' l'ordine, in base al sano principio educativo "Noi siamo più grossi di voi e questa è casa nostra".
A ME, CHE PURE SONO A FAVORE DEL QUOZIENTE FAMILIARE, I BAMBINI FANNO SENSO COME FANNO SENSO GLI ANIMALI, A CUI SOMIGLIANO MOLTISSIMO. IO SONO UN CASO PATOLOGICO MENTRE GLI ALTRI UOMINI NON VEDONO L'ORA DI RICEVERE SIMILI REGALI?
Certo, nei primi mesi, quando il bambino è tutto poppate e pannolini, e allarga qualche sorriso bavoso per lo più a caso, credo che attaccarsi a lui sia più immediato per le mamme. Non per niente si parla di istinto materno, che ha anche una base ormonale, checché ne dicano alcune femministe. E' quella forza potentissima che ti permette di saltare ore di sonno e pasti e ancora trovare la forza di sorridere ad altri due o tre figli che ti vogliono raccontare un episodio di "Star Wars" o coinvolgere nella scelta del dress code per la Barbie. Quella forza animale che ti permette di stare sveglia tutta la notte dopo una zuccata più forte delle altre, perché la pediatra ti dice di svegliarlo ogni tanto per vedere se reagisce, e tu venderesti la casa in cambio di tre ore di sonno, ma non appoggerai la testa neanche morta. Ecco, questo tipo di amore viscerale secondo me è più materno.
BENE, QUINDI NON SONO UN MALATO, SONO SEMPLICEMENTE UN UOMO.
I padri amano diversamente, ed è meraviglioso che sia così. I padri sono la guida, mantengono la lucidità, sono autorevoli. Non si angosciano se non è necessario. Montano i giochi e spiegano la storia dell'antica Roma. Danno sicurezza al figlio, con la loro forza e l'essere punti fermi. Mettono le regole. Un giorno, quando sarà il momento di stare in panchina e lasciare andare i ragazzi nel mondo, sarà il padre a dare il coraggio di partire per l'avventura. Io i miei figli li vorrei tutti sotto la mia gonna, e sono certa che sarò una suocera insopportabile. I figli hanno bisogno di entrambi i tipi di amore, per la loro crescita equilibrata. L'amore di un uomo e l'amore di una donna. Diversi e insostituibili e mai in nessun modo intercambiabili.
TI RILEGGO IL PASSAGGIO CRUCIALE: "DOVRAI IMPARARE A ESSERE SOTTOMESSA, COME DICE SAN PAOLO. CIOÈ MESSA SOTTO, PERCHÉ TU SARAI LA BASE DELLA VOSTRA FAMIGLIA. TU SARAI LE FONDAMENTA. TU SOSTERRAI TUTTI, TUO MARITO E I FIGLI, ADATTANDOTI, ACCETTANDO, ABBOZZANDO, INDIRIZZANDO DOLCEMENTE. È CHI STA SOTTO CHE REGGE IL MONDO, NON CHI SI METTE SOPRA GLI ALTRI". NON TEMI CHE QUALCHE SCIARPA BIANCA TI ASPETTI SOTTO CASA PER STRANGOLARTI?
Al contrario! Non credo che ci sia un complimento migliore da fare a una donna. Cosa c'è di più difficile da fare che sostenere, aiutare, sorreggere? Quando tu hai bisogno di aiuto lo chiedi a chi è più debole o a chi è più forte di te? Io a chi è più forte. E infatti il racconto della creazione mi mette ogni volta un gran senso di orgoglio. La donna è un aiuto, simile all'uomo, dice la Genesi. Non una schiava, ma un aiuto. Chi aiuta è più robusto, più grande. E se una si offende è perché è accecata dall'ideologia.
IL TUO TITOLO È RICAVATO DALLA BIBBIA. CHI COME NOI CONSIDERA ANTICO E NUOVO TESTAMENTO NON VECCHI LIBRI BENSÌ LA VIVA VOCE DI DIO CHE CI PARLA OGGI, VIENE DETTO ESALTATO, E COMBATTUTO OPPURE COMPATITO. IO NE SOFFRO, E TU?
Dico la verità, non mi interessa proprio niente dell'incomprensione. Anzi, non ci avevo mai pensato. Per fortuna noi cristiani europei non veniamo davvero perseguitati come in gran parte del mondo islamico, e in Asia. Lì sì che si soffre. A me invece dispiace per i non cristiani: non ho mai conosciuto una persona profondamente felice che non fosse cristiana. La vera sfida per noi cattolici è spiegare che, come dice Chesterton, "non c'è niente di più eccitante dell'ortodossia". Superare la contrapposizione peccato/divertimento versus virtù/noia. La vulgata del mondo vuole invece che i limiti morali che la fede impone tarpino le ali, impediscano di vivere felici e autodeterminati. Io mi vedo intorno un sacco di persone che vivono completamente autodeterminate e completamente, o almeno moderatamente, infelici. Il peccato etimologicamente viene da una radice che significa "sbagliare mira". E' un colpo sbagliato, è fare cilecca.
QUESTA ETIMOLOGIA MI MANCAVA.
Aiuta a capire che non si tratta di limiti morali, ma riguarda ciò che davvero fa il nostro vero bene. Con la testa capiamo che quello che la fede ci invita a fare in qualche modo ci conviene, ci custodisce davvero felici. Non c'è nessuna fregatura dietro. Noi cattolici sappiamo di avere bisogno di Dio perché ammettiamo che l'uomo è una creatura misteriosa, un impasto inscindibile di peccato e carne e sublime. Ogni volta che tendo a sentirmi molto buona mi ricordo di quello che dice il mio padre spirituale: le persone si dividono tra quelle cattive e quelle che riescono a nascondersi bene. Per questo, perché sa che siamo così, la chiesa non permette niente ma perdona tutto, mentre il mondo permette tutto ma non ti perdona niente (neanche questa è mia).
DAVVERO FRA LAVORO FUORI CASA E LAVORO A CASA PUOI DORMIRE QUATTRO ORE PER NOTTE? A ME NON NE BASTANO OTTO. LE DONNE HANNO UN FISICO SUPERIORE O DI SUPERIORE HANNO LA FORZA DI VOLONTÀ?
Usciamo per favore dalla logica del superiore e dell'inferiore. A parte che io non faccio testo, sono una maratoneta, ma non mi stanco mai di dire che siamo solo diversi. E' vero, forse noi abbiamo una maggiore resistenza al dolore, anche perché abbiamo il compito di partorire (non è il massimo far passare un pollo arrosto da una narice, come si dice) ma in tante altre cose siamo incapaci. Io sono in grado di perdermi pressoché ovunque, e se devo programmare un decoder mi butto dalla finestra. Mio marito se deve andare a parlare con la maestra sviluppa un improvviso e sincero attacco di mal di testa. Lui si entusiasma come un ragazzino di fronte a un documentario sullo sfondamento della Slesia nel '39, io che pure a scuola ci sarei anche andata, non riesco ancora a ricordarmi chi ha vinto la Seconda guerra mondiale, anzi non me lo dire che mi rovini la sorpresa, prima o poi la studierò con qualche figlio.
SBAGLIO O TI SEI DEFINITA MARATONETA? SPIEGA A UN ACCIDIOSO QUAL SONO COME SIA POSSIBILE AVERE QUATTRO FIGLI E UN LAVORO ALL'ALTRO CAPO DELLA CITTÀ E ANDARE A MESSA TUTTI I GIORNI E CORRERE.
La messa è un'esigenza esistenziale, basta avere una mappa delle chiese della città, gli orari e una disciplina da generale Patton. Se una cosa ti piace il modo di farla lo trovi. La passione per la maratona (correre per 42 chilometri e 195 metri senza alcun motivo apparente) non si può spiegare con le parole.
PROVIAMOCI LO STESSO.
Credo che sia al limite della patologia. Un limite superato ampiamente quando andavo a correre in piena notte perché lavoravo al Tg dell'alba, o con i piedi fasciati, insanguinati dai "troppi lunghi" (in gergo, le corse più lunghe di due ore), o anche con i pancioni fino all'ultimo giorno di gravidanza (non seguite il mio esempio, adesso che sono una saggia signora di quarant'anni non lo rifarei mai). Di certo nei giorni in cui corro ho molte più energie per tutto il resto. In più credo che per una sposa curare anche un po' l'aspetto fisico sia un dovere. Certo da quando ho quattro figli non faccio più gare né gli allenamenti di un tempo. Però ogni giorno provo a incastrare qualche chilometro. Ma la cosa che faccio più spesso, poiché il senso di colpa è la cifra esistenziale della madre lavoratrice e non mi sognerei mai di lasciare i bambini con la tata per il mio piacere, è correre a tarda sera in casa sul tapis roulant. Ah, dimenticavo, ho un dignitoso personale di 3 ore e 15, che conterei di migliorare quando i figli saranno cresciuti. Taglia tutto quello che vuoi di questa intervista, ma non il mio tempo! (...)
IN OLANDA COMPIE DIECI ANNI LA LEGGE PER L'EUTANASIA: IMBOCCATO IL PENDIO SCIVOLOSO NON CI SONO PIU' FRENI
L'approvazione della legge in Olanda arrivò dopo vent'anni di serrato dibattito sulla prassi medica nel fine vita e dopo che alcuni casi giudiziari avevano segnato delle tappe fondamentali sulla strada della legalizzazione di eutanasia e suicidio assistito.
Nel 1971 la dottoressa Geertruida Postma uccide con una iniezione di morfina la propria madre, una settantottenne paralizzata che aveva espressamente chiesto di morire. Durante il processo, è la stessa donna ad ammettere che la sofferenza fisica della madre era seria, ma «nulla di più, era la sofferenza psicologica a essere insopportabile». La dottoressa Postma viene riconosciuta colpevole di omicidio e condannata a una settimana di carcere più un anno di libertà vigilata. Una sentenza non certo esemplare e che incoraggia i sostenitori dell'eutanasia attiva. Non va dimenticato che la portata di quella sentenza fu ancor più grande in considerazione del fatto che il Codice penale olandese prevede dodici anni di reclusione per chiunque uccida una persona che manifesta il desiderio di morire.
Nel 1984 viene posta un'altra pietra miliare sulla strada che conduce l'Olanda verso l'eutanasia legale. Questa volta si tratta di un'assoluzione piena per il dottor Schoonheim, un medico che due anni prima aveva praticato un'iniezione letale su una paziente di novantacinque anni. Schoonheim aveva agito in accordo col figlio della donna e dopo essersi consultato con altri due medici. Nell'epilogo del caso Schoonheim, un ruolo primario era stato recitato dalla Koninklijke Nederlandsche Maatschappij tot bevordering der Geneeskunst (la Knmg, la Reale società medica olandese), che aveva emanato linee guida volte ad alleggerire la posizione di quei medici che avessero agito per ridurre le sofferenze dei pazienti, fosse anche causandone le morte.
Da allora, le discussioni si fanno sempre più accese e si registra uno stillicidio di casi analoghi, la soluzione dei quali segna sempre un ulteriore passo avanti verso la legge oggi vigente in Olanda. Nel 1994 si conclude il processo che vedeva sotto accusa il dottor Chabot, reo di aver aiutato a morire una donna cinquantenne depressa, preparandole una dose di sostanze letali ingerite dalla signora alla presenza dello stesso Chabot. Il medico viene riconosciuto colpevole per aver agito senza garantire alla donna la visita di un altro specialista, ma nessuna pena gli viene inflitta.
Nel 1995 un epilogo simile si registra per i casi Prins e Kadijk, episodi che erodono ulteriormente l'argine già indebolito delle limitazioni in tema di eutanasia e suicidio assistito. Si tratta questa volta di eutanasia infantile, praticata su bimbi con prospettive di vita limitate nel tempo. I due medici vengono sì riconosciuti formalmente colpevoli, ma la Corte suprema conferma la bontà delle decisioni delle corti distrettuali di Alkmaar e Groningen, che avevano optato per non comminare alcuna pena poiché si era agito in accordo coi genitori e in modo scientificamente e medicalmente «responsabile».
Sono questi dunque tutti casi che hanno spinto in modo decisivo verso l'approvazione di una legge che negli anni ha visto sempre più ampliare il proprio raggio d'azione, con un costante aumento del numero di morti procurate registrati.
Proprio in tema di eutanasia infantile l'Olanda è divenuta la pioniera grazie al dottor Eduard Verhagen, che nel 2005 elaborò il celebre «Protocollo di Groningen», vera e propria sistematizzazione dei criteri per procedere all'uccisione di neonati ritenuti non adatti a vivere. Nel marzo 2010 vengono raccolte più di 125mila firme per estendere il diritto di accesso all'eutanasia agli ultrasettantenni, indipendentemente dalle loro condizioni di salute. A giugno vengono pubblicate nuove linee guida della Knmg, nelle quali si stabilisce che si può procedere all'eutanasia su pazienti incoscienti che abbiano in precedenza espresso il desiderio di morire ma si trovino impossibilitati a confermarlo.
Due mesi fa la Nvee, l'Associazione olandese per il diritto a morire, ha dichiarato di voler aprire entro il 2012 una clinica per aiutare i pazienti – compresi dementi e malati psichici – che non trovano un medico disposto a praticare loro l'eutanasia. Il mese scorso, infine, si è concluso con la condanna a dieci mesi di carcere il processo che vedeva incriminato il presidente di un'associazione impegnata nella promozione del diritto a morire: l'uomo aveva collaborato all'uccisione di una donna alla quale i medici avevano negato l'accesso all'eutanasia. Dieci anni dopo, insomma, l'Olanda non riesce più a fermarsi. E da noi c'è chi la indica a esempio...
Faisalabad: condanna a morte per l’omicida di due fratelli cristiani, imputati per blasfemia
Maqsood Ahmed, musulmano, dovrà inoltre versare una multa di circa 47mila dollari. Rashid e Sajid Masih Emmanuel, ammanettati, sono stati freddati a colpi di arma da fuoco il 19 luglio 2010 davanti al tribunale cittadino. I due erano accusati in base alla "legge nera", ma il procedimento era diretto verso l'archiviazione. Faisalabad (AsiaNews) – Il tribunale dell'anti-terrorismo pakistano a Faisalabad ha condannato a morte Maqsood Ahmed, un musulmano, per l'omicidio nel luglio 2010 di due fratelli cristiani accusati di blasfemia. Il giudice Raja Muhammad Arshad ha emesso la sentenza il 18 aprile scorso, aggiungendo alla pena capitale una ulteriore condanna a 10 anni di galera e al pagamento di circa 47mila dollari. L'imputato dovrà inoltre versare una somma di quasi 6mila dollari all'ispettore di polizia, rimasto ferito nella sparatoria in cui sono morti Rashid e Sajid Masih Emmanuel. Un gruppo di attivisti cristiani riferisce che si tratta "del primo caso" in cui è applicata la legge e viene condannato l'assassinio di due cristiani, vittime innocenti.
Il 19 luglio 2010 Rashid Emmanuel e Sajid Masih Emmanuel, due fratelli cristiani di 32 e 30 anni, a processo con l'accusa di blasfemia, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco all'uscita del tribunale a Faisalabad, nel Punjab. Per il brutale omicidio è stato condannato il musulmano Maqsood Ahmed, che li ha freddati all'esterno dell'edificio dal quale erano appena usciti. Ancora ammanettati, i due fratelli cristiani sarebbero dovuti rientrare in carcere al termine dell'udienza.
Nel corso delle indagini, avviate poco dopo l'omicidio, la polizia è risalita a Maqsood Ahmed, un musulmano, che ha compiuto materialmente l'omicidio. La prima udienza in tribunale si è tenuta il 6 settembre scorso, di fronte ai giudici dell'antiterrorismo a Faisalabad. Il Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement (Claas), che fornisce assistenza legale gratuita (fra gli altri) alle vittime della blasfemia, ha seguito l'intero dibattimento, concluso il 18 aprile. Per gli attivisti si tratta "del primo caso" in cui è applicata la legge e viene condannato l'assassinio di due cristiani, vittime innocenti. "Siamo molto soddisfatti – affermano in un'intervista ad ANS – e se i giudici decideranno tutti i casi di blasfemia sui meri fatti, si vedrà che la maggioranza di questi è del tutto priva di fondamento".
Durante i giorni del dibattimento, la comunità cristiana temeva rappresaglie verso Rashid e Sajid Masih Emmanuel, perché imputati in base alla "legge nera" e con molte probabilità di essere prosciolti. I musulmani della zona, aizzati dagli imam, avevano promosso una manifestazione di protesta, in cui chiedevano la condanna a morte dei due cristiani. I fratelli Emmanuel, uno dei quali pastore, erano stati arrestati un mese prima, dopo il ritrovamento di alcuni volantini "blasfemi" – si profanava il nome di Maometto – in cui era impresso il loro nome. Al momento dell'omicidio, fonti locali riferivano che i giudici li avrebbero scagionati dall'accusa perché, all'esame grafologico, le scritture non coincidevano.
L'omicidio di Rashid e Sajid all'esterno del tribunale ha ricordato l'assassinio di Manzoor Masih, cristiano accusato di blasfemia ucciso a colpi di arma da fuoco nei pressi del tribunale di Gujranwala, il 5 aprile del 1994. Rashid e Sajid Emmanuel guidavano da due anni la "United Ministries Pakistan" a Daudnagar, nei pressi della colonia cristiana di Wareispura. La loro morte, causata dalle famigerate leggi sulla blasfemia, ha scatenati violenti scontri fra cristiani e musulmani, arginati con l'imposizione dello "stato di emergenza". |
mercoledì 20 aprile 2011
Dov’è l’anima di mio figlio? Per la prima volta il Papa risponde in tv - Paolo Rodari su Il Foglio
Segnalazioni librarie
Il collegamento qui sopra porta al libro Gli Inklings, di Humprey Carpenter, già curatore dell'epistolario di Tolkien. ChI sono gli Inklings? Sono i membri di quel gruppo di amici scrittori che annoverava anche John Ronald Reuel Tolkien, Clive Staples Lewis e un non più ignoto Owen Barfield (ne usano un testo nei corsi di comunicazione...).
http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788821191640/tolkien-luomo-e-il-mito.html
Il collegamento qui sopra riguarda la biografia di Tolkien scritta da Joseph Pearce, esperto anche di Chesterton a cui deve la conversione al cattolicesimo.
martedì 19 aprile 2011
Chesterton in altre parole (e anche San Tommaso d'Aquino...)
"È la vittoria radicale sul manicheismo, che aveva lasciato qualche sua pericolosa traccia nella tradizione cristiana; ed è un atteggiamento appartenente al «talento istintivo», o «caratteriale» del Dottor Comune: il rilievo è del geniale Chesterton, nel suo San Tommaso d'Aquino, che Étienne Gilson considerava «senza possibilità di paragone il miglior libro mai scritto su san Tommaso»".
Inos Biffi in Maestro concreto e passionale, L'Osservatore Romano, 7 Marzo 2010
Ancora auguri, Santità!
Chesterton e la Pasqua: ecco il segreto della gioia - Paolo Gulisano su Avvenire edizione Bologna
lunedì 18 aprile 2011
A Roma la prima tappa del tour chestertoniano di Padre Boyd e Dermot Quinn
si terrà il
alle ore 15.00: Seminario su Chesterton
in collaborazione tra
La Civiltà Cattolica, Rubbettino Editore e
Associazione Culturale BombaCarta
Interverranno:Fabio Canessa, critico letterarioPietro Federico, traduttore di ChestertonSabina Nicolini, critico letterarioPaolo Pegoraro, critico letterarioDermot Quinn, professore presso la Seton Hall UniversityMaurizio Serio, editor della casa editrice RubbettinoMarco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana ItalianaAnnalisa Teggi, traduttrice di Chesterton
Modera: Andrea Monda, docente Pontificia Università Gregoriana
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alle ore 18.00: Tavola Rotonda
G. K. CHESTERTON: CIÒ CHE NON VA NEL MONDO (E I POSSIBILI RIMEDI)
Interverranno:P. Ian Boyd C.S.B.,
presidente del Chesterton Institute - Seton Hall UniversityEzio Quarantelli, direttore editoriale della casa editrice LindauSaverio Simonelli, responsabile dei programmi culturali di TV2000Edoardo Rialti, docente di Letteratura - Istituto Teologico di AssisiModera: P. Antonio Spadaro S.I., scrittore de La Civiltà Cattolica
In atrio saranno in esposizione i volumi di G. K. Chesterton recentemente pubblicati con nuove traduzioni
RUBBETTINO: Chesterton 2.0 – Cosa è sbagliato nel mondo in versione E-BOOK