martedì 28 febbraio 2012

I Mumford & Sons si ispirano al San Francesco di Chesterton (così dicono su L'Arena...)

Da L'Arena del 26 febbraio 2012 (il neretto è nostro).

I Mumford & Sons, premiata ditta a Verona

TEATRO ROMANO. Il gruppo inglese sta preparando il nuovo album
Concerto il 2 luglio. Un milione di copie col primo disco

26/02/2012

Citano Steinbeck, Omero, Platone e Shakespeare. Suonano una musica folk contemporanea che guarda più ai Coldplay che a Woopdy Guthrie. Sono i Mumford & Sons, la «premiata ditta» inglese che sarà in concerto il 2 luglio al Teatro Romano, in uno dei pochi concerti rock internazionali che la nostra città offrirà la prossima estate. I componenti del gruppo sono Marcus Mumford, il titolare del marchio, Country Winston Marshall, Ben Lovett e Ted Dwane. La loro strumentazione comprende mandolino, banjo, dobro, fisarmonica e contrabbasso ma, seppure associati alla scena folk della parte ovest di Londra, Mumford e i suoi compagni (o meglio, i suoi «figli»), sanno come costruire canzoni che inglobano suoni elettrici ma soprattutto sanno creare un'atmosfera rock con strumenti acustici. Per capire il loro profilo, basti sapere che il loro disco d'esordio, il meraviglioso Sigh no more si è preso un paio di nomination ai Grammy del 2010 e anche se non ha vinto nulla, la band è stata molto apprezzata dal vivo, durante la cerimonia di premiazione. Lo stesso Bob Dylan li ha voluti come band personale durante l'esecuzione del classico Maggie's farm. Il loro Sigh no more ha venduto oltre un milione di copie tra Europa e Stati Uniti, raccogliendo un Brit Award come disco dell'anno e diversi premi assegnati da riviste come Q e New Musical Express. Non male per un disco non certo pop, anzi, che cita Shakespeare (strofe prese da Molto rumore per nulla e Macbeth. «Puoi rubare le frasi del Bardo», ha detto Mumford, «anche perché lui non chiamerà nessun avvocato per chiederti i danni»). E in brani come The cave i riferimenti sono al mito della caverna di Platone e l'Odissea, oltre alla storia di San Francesco scritta da G.K. Chesterton. Le atmosfere da Grande Depressione di altri brani rimandano invece ai capolavori di John Steinbeck. Con queste premesse, c'è attesa per il loro tour e per il nuovo album, in uscita in tarda primavera. Secondo le dichiarazioni del bassista Ted Dwayne, «il prossimo disco suonerà come folk doom, una specie di incrocio tra i Black Sabbath e Nick Drake». Le prime canzoni inedite si ascolteranno durante il concerto per Amnesty International, il Secret Policeman's Ball a New York, il 4 marzo, e poi al Rockness festival in giugno. In mezzo, un tour americano che servirà a tenere alta l'attenzione su questa ditta, pardon gruppo, che ha tutte le carte in regola per diventare i nuovi Coldplay.
Giulio Brusati 

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