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mercoledì 31 dicembre 2014

Un aforisma augurale al giorno (in inglese, dai, facciamo prima)

"The object of a New Year is not that we should have a new year. It is that we should have a new soul and a new nose; new feet, a new backbone, new ears, and new eyes. Unless a particular man made New Year resolutions, he would make no resolutions. Unless a man starts afresh about things, he will certainly do nothing effective".

Gilbert Keith Chesterton

martedì 30 dicembre 2014

Un aforisma al giorno (il distributismo non è solo una questione economica, lo diciamo per chi si sbraccia per l'uno o l'altro "partito"...)

"È difficile rendere rappresentativo il governo quando esso è anche remoto".

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 17/8/1918

Noi ci riproduciamo e con fede cieca diciamo...

"Personalmente è chiaro, io credo in Babbo Natale; ma è il tempo del perdono, e perdonerò gli altri che non ci credono".

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del Drago e altre serissime storie (tratto da Tremendous Trifles)

(fatelo leggere al prete infuriato...!)

lunedì 29 dicembre 2014

Un aforisma al giorno

Essere estremamente devoti a qualcuno non impedisce di criticarlo, e il fanatico può sicuramente essere uno scettico.


Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

domenica 28 dicembre 2014

Un aforisma al giorno

Puoi giurare fedeltà ad un'accolita di monaci,

o di fronte ad una moglie graziosa,

ma questo è il modo dei Cristiani:

che il loro giuramento dura fino alla fine.


Gilbert Keith Chesterton, La Ballata del Cavallo Bianco


sabato 27 dicembre 2014

And the winner is...

Avrebbe vinto Giova che con una circonlocuzione ha fatto capire di aver capito che viene da Ortodossia capitolo Il maniaco, anche se Unknown (dai, potevi manifestarti) ha seguito realmente le regole.

Va bene, a pari merito Giova e Unknown possono fregiarsi del titolo di Detective Chestertoniano Lucidissimo, almeno fino al prossimo bruciante indovinello!

Il prossimo sarà meno facile... Hai ragione, Umberta, questo potevano saperlo tutti ma non è detto...

Indovinello chestertoniano...

Riproponiamo uno dei nostri fulminanti ed assurdi quiz.

"Vado a casa a scrivere un libro per rispondere alla tua domanda".

In quale libro Chesterton ha scritto questa famosa frase?

È obbligatorio specificare il titolo del capitolo, sennò non vale.

Le risposte debbono necessariamente pervenire come commento a questo post (no Twitter, no posta elettronica, no assoluto Facebook). Vince chi la piazza per primo, fa fede l'ora di Blogspot. Chiaramente la prima risposta esatta.

Chi vince, cosa vince?

Ma è chiaro!

L'onore di fregiarsi del titolo di Detective Chestertoniano Lucidissimo fino al prossimo quiz, che non è poco. Il top è farlo da socio della SCI, che implica la condizione di Amico di Chesterton, che solo noi possiamo legittimamente affibbiare. Diffidare dalle imitazioni!

Un aforisma al giorno - Un classicone!

Dove sono quelli che credono in sé stessi..?

Dove splende la stella fissa della certezza e del successo...?

E' troppo bello e lo riproponiamo. Buon Natale a tutti voi, cari amici!

Questa pagina di Chesterton è troppo bella e la ripropongo per farvi gli auguri di Buon Natale.

Che Gesù Bambino possa portarvi sulle renne di Babbo Natale alias San Nicola o Santa Claus le stesse cose che dice Gilbert. Con tanto affetto,

Marco Sermarini, presidente della SCI

«Quello che mi è successo è l'opposto di quello che sembra essere l'esperienza della maggior parte dei miei amici. Invece di rimpicciolire fino ad un puntino, Babbo Natale è divenuto sempre più grande nella mia vita fino a riempire la quasi totalità di essa. E' successo in questo modo. Da bambino mi trovai di fronte ad un fenomeno che richiedeva una spiegazione. Avevo appeso alla sponda del mio letto una calza vuota, che al mattino si trasformò in una calza piena. Non avevo fatto nulla per produrre le cose che la riempivano. Non avevo lavorato per loro, né le avevo fatte o aiutato a farle. Non ero nemmeno stato buono - lungi da me! 
E la spiegazione era che un certo essere che tutti chiamavano "Santa Claus" era benevolmente disposto verso di me... Ciò che credevamo era che una determinata agenzia benevola ci avesse davvero dato quei giocattoli per niente. E, come affermo, io ci credo ancora. Ho semplicemente esteso l'idea.
Allora chiedevo solo chi metteva i giocattoli nella calza, ora mi chiedo Chi mette la calza accanto al letto, e il letto nella stanza, e la stanza della casa, e la casa nel pianeta, e il grande pianeta nel vuoto.
Una volta mi limitavo a ringraziare Babbo Natale per pochi dollari e qualche biscotto. 
Ora, lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare.
Una volta pensavo fosse piacevole e sorprendente trovare un regalo così grande da entrare solo per metà nella calza.
Ora sono felice e stupito ogni mattina di trovare un regalo così grande che ci vogliono due calze per tenerlo, e poi buona parte ne rimane fuori; è il grande e assurdo regalo di me stesso, perché all'origine di esso io non posso offrire alcun suggerimento tranne che Babbo Natale me l'ha dato in un particolare fantastico momento di buona volontà».

Gilbert Keith Chesterton, lettera a The Tablet of London

Gli auguri di Roberto Prisco

Chesterton diceva (cito a memoria)
Se siamo grati per i dolci che troviamo nella calza della Befana, perché
non dobbiamo essere grati per un paio di gambe meravigliose che
mettiamo nelle calze ogni mattina?

Auguri per un Santo Natale di conversione a tutti voi e per un 2015 di
successi e felicità

Roberto Prisco

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martedì 23 dicembre 2014

Un aforisma al giorno (distributista, anticapitalista, antisocialista, sano, grasso, chestertoniano: mettiamoci sulla sua lunghezza d'onda)

Non può esistere una nazione di milionari, e non è mai esistita finora una nazione di utopisti; mentre sono esistite diverse nazioni di contadini discretamente soddisfatti.

Gilbert Keith Chesterton, Il profilo della ragionevolezza

Un aforisma al giorno

La maggior parte delle persone assennate afferma che gli adulti non possono apprezzare il Natale alla pari dei bambini. […] Ma non sono certo che le persone assennate abbiano sempre ragione; e questo è stato il motivo principale che mi ha spinto a essere sciocco, una decisione che ora è divenuta irrevocabile. Forse è solo per questo, ma devo ammettere che […] amo il Natale più di quanto ero bambino. Ovviamente ai bambini piace, ma a loro piace quasi tutto tranne essere sculacciati.

Gilbert Keith Chesterton, La serietà non è una virtù

Una sorpresa di due chestertoniane ad un tonicissimo lettore...

Riceviamo e paro paro vi giriamo:

Ciao, la mia sequela chestertoniana continua con l'acquisto quindi la lettura quindi il dono de La sorpresa... 
Ti mando una foto del lettore "decano" de La sorpresa, padre Giorgio Leone di ben 90 anni e sei mesi al quale ho donato il libro domenica scorsa. 
Il padre di memoria ancora lucidissima è padre francescano conventuale di Palermo, confratello di fra Roberto. Non ti dico quante attività ha svolto nella sua vita, quest'estate ha pubblicato un libro documentario sulla storia di un'antica residenza dei frati e lo attende un libro su un pittore francescano del secolo scorso... (...).
Nella foto c'è la mia amica consorella Rosalia, che certamente ricordi, con lei facciamo il duetto delle artiste di strada alias buffone per far sorridere la gente che incontriamo..
Buon Natale!

Krislamanna di Palermo

E brave Krislamanna (al secolo Cristina Lamanna) e Rosalia e soprattutto bravissimo padre Giorgio Leone! Che Nostro Signore ce lo conservi così com'è, bello tonico e lettore di Chesterton, e che tutti prendano esempio da voi e da lui!
Salutateci la bellissima Sicilia, prima o poi Chesterton arriverà fisicamente anche lì (ma in realtà già c'è stato, a Siracusa, un po' malato ma ammaliato dalla Sicilia...).
Vi mandiamo tutti un grande abbraccio!

venerdì 19 dicembre 2014

Giacomino Berchi s'è laureato in lettere...

... e noi gli facciamo i grassi complimenti!
Giacomino è un bravo ragazzo, è un neofita promettente traduttore di Chesterton, ci aiuta con la Review e siccome abbiamo proditoriamente (ma neanche troppo) sottratto questa bella foto col suo caro zio, la spiaccichiamo qui per simpatia e affetto.

Speriamo che non si guasti col crescere, coltivi sempre Chesterton e rimanga sempre umile, perché così potrà fare del bene al mondo!

Perché facciamo queste cose?

Perché tra Chestertoniani si fa così. Si è amici e un po' matti e burloni.

Un aforisma al giorno

Il misticismo tiene gli uomini sani. Fintanto che c'è il mistero, c'è la salute; distrutto il mistero, nasce la malattia. L'uomo qualunque è sempre stato sano perché è sempre stato un mistico. Ammetteva il crepuscolo. Ha sempre tenuto un piede sulla terra e un altro nel paese delle fate. Ha sempre lasciato libero se stesso di mettere in dubbio i suo dèi, ma anche (a differenza degli agnostici di oggi) di credere in essi. Gli è sempre stata più a cuore la verità che la congruenza.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

giovedì 18 dicembre 2014

Un aforisma (natalizio ed illustrato) al giorno




Se il Tintoretto, o il Veronese, ha dipinto se stesso, la sua famiglia, i suoi amici, il suo cane, nella stessa stanza della Vergine e del Bambino, era perché pensava che veramente queste cose potessero stare tutte insieme in una stessa stanza: in altre parole, sebbene il Bambino sia cresciuto, abbia vissuto e sia stato crocifisso dai prìncipi del mondo, Egli è ancora realmente un bambino, e Sua Madre la madre di un bambino.

Gilbert Keith Chesterton, Lo spirito del Natale

lunedì 15 dicembre 2014

Un aforisma al giorno

Mentre una tendenza costante del vecchio Adamo è quella di rivoltarsi contro quella cosa così universale e automatica che è la civiltà, di predicare deviazione e ribellione, il romanzo dell'attività di polizia mette in un certo senso sotto gli occhi il fatto che la civiltà stessa è la più sensazionale delle deviazioni e la più romanzesca delle ribellioni.

Gilbert Keith Chesterton, Come si scrive un giallo 

Un aforisma al giorno

Affermare che buddhismo e cristianesimo propongono la stessa filosofia in proposito è semplicemente falso. Tutta l'umanità concorda sul fatto che ciascuno di noi è impigliato in una rete da pesca tessuta di peccati. La maggior parte dell'umanità concorda che ci sia una via d'uscita. Ma sulla natura della via d'uscita, non credo che ci siano due istituzioni nell'universo che ci contraddicano a vicenda tanto apertamente quanto il buddhismo e il cristianesimo.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Tweet da J. R. R. Tolkien (@TolkienQuote)

J. R. R. Tolkien (@TolkienQuote)
"There is some good in this world, and it's worth fighting for."
#Tolkien | #Quote


domenica 14 dicembre 2014

Un incontro (anche) con Chesterton a Roma

Il Cenacolo di Tommaso Moro


Cenacolo

16 dicembre, ore 18.30
Roma, Enoarcano, via delle paste 106
Cenacolo: Riflessi di Tommaso Moro nella cultura europea. Shakespeare Pellico Chesterton
Introduzione: Antonio Casu. Relatori: Luca Poggi e Maurizio Serio.
Seguirà il tradizionale brindisi di Natale.

sabato 13 dicembre 2014

Un aforisma al giorno (un vecchio classico che vale più di cento prediche, l'Uomo Vivo vi crede fermamente e senza tema di smentita, a piè fermo)

"Personalmente è chiaro, io credo in Babbo Natale; ma è il tempo del perdono, e perdonerò gli altri che non ci credono".

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del Drago e altre serissime storie (tratto da Tremendous Trifles)

venerdì 12 dicembre 2014

Problemi di regali natalizi...?

... tutto risolto con Pump Street!

www.pumpstreet.it

Solo lì trovate il vero regalo utile!

Le buone idee sono le uniche cose utili di cui munirsi in questo Natale! Chesterton ne ha da vendere!

Approfittatene per tempo!

Il San Francesco d'Assisi di Chesterton esce in lingua lituana

http://www.bernardinai.lt/straipsnis/2014-11-17-g-k-chestertono-knyga-sventasis-pranciskus-is-asyziaus/124281

Per chi non ci crede, ecco la copertina...

Per essere precisi il titolo è Šventasis Pranciškus iš Asyžiaus.

Gilbertas Keitas Čestertonas vorremmo sapere che caso è (forse il genitivo?)... 

Siamo curiosi...

Bravi gli amici lituani. Vorremmo conoscere qualche chestertoniano di quelle parti. Ne conosciamo di polacchi, croati, argentini, inglesi, francesi, americani, sierraleonesi ma i lituani ci mancano.

giovedì 11 dicembre 2014

Un aforisma al giorno (da imparare a memoria, scolpire nella capoccia, ripetere agli angoli delle strade...)

Walter Pater ha detto che noi siamo tutti condannati a morte e che la sola via possibile è di godere momenti squisiti in se stessi. La medesima lezione insegnava la filosofia, così potente e così desolata di Oscar Wilde. E' la religione del carpe diem; ma la religione del carpe diem non è la religione di persone felici, bensì di persone molto infelici. La grande gioia non coglie i boccioli di rosa finché può; i suoi occhi sono fissati sulla rosa immortale che Dante poté vedere. La grande gioia ha in sé il senso dell'immortalità; lo stesso splendore della giovinezza risiede nella sensazione di avere tutto lo spazio per distendere le gambe.

da Eretici

Un aforisma al giorno

L'esteta si propone l'armonia, piuttosto che la bellezza. Se i capelli non coincidono con il tramonto viola contro il quale egli è in piedi, si tinge i capelli in fretta di un'altra tonalità di viola. Se la moglie non va con la carta da parati, si ottiene un divorzio.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 25.12.1909

martedì 9 dicembre 2014

Un aforisma al giorno (leggere bene, non puntarsi...)

«Se un uomo sarà un mendicante a causa dei peccati commessi nella vita precedente, la gente tenderà a disprezzarlo. Il cristianesimo, invece, predica un'idea del peccato originale che di certo è meno attraente, ma se attendiamo i suoi risultati scopriremo che sono la compassione e la fratellanza, uno scroscio di risata e la pietà, perché soltanto con il peccato originale possiamo provare pietà per il mendicante e al tempo stesso non fidarci del re. Gli uomini di scienza ci offrono la salute, un chiaro vantaggio; solo più tardi scopriamo che per salute essi intendono schiavitù del corpo e noia spirituale».

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Un aforisma al giorno (molto importante per chi vuole davvero capire Chesterton)

«Malgrado tutto, l'unica parola adatta a descrivere quel genere di clima psicologico è "ottimismo". So che questo termine ha subito nel XX secolo un degrado ancora maggiore del XIX. Ultimamente la gente si diceva ottimista riguardo all'esito delle guerra; adesso parlano di ottimismo riguardo alla ripresa economica; domani potranno dire di essere ottimisti riguardo al Torneo Internazionale di Ping-pong. Ma nell'epoca vittoriana la gente attribuiva un significato più puntuale al termine "ottimista" riferito a Browning, Stevenson o Walt Whitman. E in senso più ampio o più facile da intendere che nel senso di questi tre uomini, il termine si applicava in tutta verità a Tommaso d'Aquino. Lui credeva con convinzione granitica nella vita, e anche in qualcosa che poi Stevenson definì il grande teorema della vivibilità della vita».

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino

Tweet da G.K. Chesterton (@GKCDaily)

G.K. Chesterton (@GKCDaily)
I protest against the power of mad minorities to treat the majority as if it were another minority.


Belloc e l'educazione

"Il diritto dei genitori sul figlio è precedente al diritto dello Stato. Dove lo Stato obbliga i genitori a mandare il loro figlio in una istituzione che questi deve frequentare per molte ore al giorno e dalla quale la sua mente non può che essere formata nel periodo più critico del suo sviluppo, il genitore ha un diritto di richiedere allo Stato che quell'istituzione sia di un tipo che egli approva. Nel caso particolare del genitore cattolico che vive sotto l'autorità di uno stato anticattolico come l'Inghilterra, i membri del corpo cattolico hanno un pieno diritto politico di richiedere che l'intera spesa dovuta per l'educazione obbligatoria dei propri figli sia sostenuta dallo Stato ma che sia in mani cattoliche – soggette naturalmente alla condizione che quel denaro imposto per un particolare scopo debba essere speso per l'educazione".

Hilaire Belloc, Essays of a Catholic

sabato 6 dicembre 2014

Un aforisma al giorno

"Il forte non può essere coraggioso. Solo il debole può esserlo".

Gilbert Keith Chesterton, Eretici

Un aforisma al giorno

"Nulla è più fallimentare del successo".

Gilbert Keith Chesterton, Eretici

martedì 2 dicembre 2014

Recensione de La Sorpresa e altri piccoli doni - Chesterton e la libertà donata da Dio - di Roberta Sciamplicotti (su Aleteia)

http://www.aleteia.org/it/editoriale/articolo/chesterton-sorpresa-commedia-inedita-teatro-editrice-guerrino-leardini-centro-missionario-francescano-5891721942532096

"La sorpresa" è una commedia scritta da Gilbert Keith Chestertonnel 1932 ma che venne accantonata prima della revisione e non è mai andata in scena. Oggi il suo testo esce insieme ad altri scritti del grande autore inglese nel libro "La sorpresa e altri piccoli doni" (Editrice Guerrino Leardini, Centro Missionario Francescano & Società Chestertoniana Italiana, 2014).

Un commento della scrittrice britannica Dorothy L. Sayers (1893-1957) riportato all'inizio del testo ricorda come per i giovani della sua generazione Chesterton sia stato "una specie di liberatore cristiano": "come una bomba benefica esplosa in un'epoca misera, ha frantumato molte vetrate della Chiesa per far entrare folate di aria fresca, nei cui vortici le foglie morte della dottrina si sono messe a danzare con tutta l'energia indecorosa dell'Acrobata di Nostra Signora".

"Senza dubbio la Chiesa era, nelle sue fondamenta, gloriosa e immutabile come sempre, ma all'inizio del secolo si presentava in modo, come dire, infelice quanto a sembianze esterne e dava l'impressione all'uomo della strada che non ci fosse molta scelta, se non tra una compiaciuta moralità protestante e una pietà cattolica piuttosto affettata", osserva la Sayers. "E dal momento che molte persone astute erano alacremente indaffarate a minare le fondamenta sia della pietà che della moralità, i cristiani venivano comunemente considerati alla stregua di tarli, che masticando al buio si scavavano gallerie dentro travi marce e destinate a crollare insieme all'intero edificio".

Fu quindi "stimolante sentirsi dire che il cristianesimo non era una cosa noiosa ma gioiosa, che non era qualcosa di retrogrado ma di avventuroso, che non era ottuso ma anzi saggio e addirittura sagace"; "ciò che fu soprattutto rinvigorente era vedere il polemista cristiano impugnare armi offensive anziché difensive".

Nella postfazione, Annalisa Teggi, autrice della traduzione del testo, sottolinea che "La sorpresa" che Chesterton ci consegna tra le mani è "il sorprendente atto d'amore che sta all'origine della Creazione e che sussiste tutto nel paradosso della lontananza: per amare qualcosa, devo vederla nella sua interezza e quindi allontanarla da me. Meno possiedo una persona, più la amo".

Lo capisce anche un semplice burattinaio, come l'Autore protagonista dell'opera dello scrittore inglese, che "conosce intimamente tutti i pupazzi che ha costruito, eppure questa specie di conoscenza non gli basta, li vuole vedere 'essere' al di fuori del racconto che ha creato per loro".

Per la Teggi, "il perfetto alter ego di questa commedia", cioè il libro che sarebbe bello leggere insieme a quest'opera teatrale, è il Frankenstein di Mary Shelley, "il testo che più di ogni altro esplora un'idea di Creazione come atto volitivo ed egoistico". Il dottor Victor Frankenstein, a differenza del burattinaio-Autore di Sorpresa, desidera infondere la vita a una creatura umana per uno scopo molto chiaro e tutt'altro che generoso, ovvero essere venerato come suo creatore e sorgente di vita.

"Sarebbe possibile attribuire questo medesimo pensiero a una divinità creatrice – suggerisce la Teggi –: Dio creò l'uomo per essere amato e riverito da una specie mortale che doveva a Lui la sua esistenza. Plausibile; eppure quest'ipotesi si riduce a un progetto meschino e infinitamente meno esaltante se paragonato a quel che, invece, scintilla nel desiderio del burattinaio-Autore di Chesterton", che afferma: "Questa gente merita di essere viva; essi sono tutto, tranne che vivi. Sono intelligenti, complicati, combattivi, brillanti; traboccano di vita eppure non sono vivi".

"Dio ha preferito trattarci da gentiluomini, piuttosto che da marionette. Un uomo deve avere l'opportunità di dimostrare che è un gentiluomo, deve poter dar prova di essere quello che in piena coscienza e deliberato consenso sceglie o tradisce una proposta di matrimonio, cioè di legame con il mondo e con chi l'ha fatto".

Merito di Chesterton ne "La Sorpresa" è aver utilizzato l'espediente del deus ex machina della tragedia classica, la divinità che entrava in scena quando l'intreccio della trama degenerava in modo irrisolvibile e la cui presenza metteva a posto le cose, "per farci la sorpresa finale: quello di porgere al lettore in modo eclatante e allo stesso tempo ragionevolissimo il bisogno dell'Incarnazione. Il Dio cristiano non si è calato sulla scena umana per mettere fine alla storia, bensì innanzitutto per essere compagno degli uomini. Si è fatto Uomo tra gli uomini, che è molto più complicato che essere un Dio tra gli uomini".

"Se della religione cristiana si può dire che è una outdoor education(un cammino educativo nell'aria fresca, libera e drammatica della realtà per ritornare alla casa del Padre da gentiluomini liberi e non da schiavi mansueti); se di conseguenza si può dire, in nome della sacralità della libertà, che gli uomini sono tutti fuori, allora del Dio cristiano si può dire che sia il più fuori di tutti – conclude la Teggi –. Perché, nella sua infinita libertà, ha scelto di buttarsi dentro l'orizzonte incasinato del mondo reale".

Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana, osserva nella prefazione del volume: "è abbastanza miope e ingeneroso il giudizio non lusinghiero (diffuso e ripetuto spesso come un mantra e senza cognizione di causa) che qualcuno ha dato del Chesterton autore teatrale", visto che lo scrittore "è così profondo nell'esporre idee, inventare personaggi e trame, trasmettere messaggi buoni".

Sermarini commenta anche gli altri scritti presenti nel libro, ritenendoli "un odoroso mazzetto di fiori colto nel grande prato" degli ultratrentennali interventi di Chesterton sull'Illustrated London News, nella cui rubrica Our Note-Book scriveva articoli da duemila parole che avrebbero dovuto prendere "la forma di una discussione leggera su argomenti del momento… da trattare senza faziosità politiche".

Qualcuno ha definito la rubrica "il pulpito di Chesterton" e da lì egli disse, con grande efficacia, ciò che volle e gli piacque. L'Illustrated London News è anche il luogo in cui più di tutti compare la visione sacramentale delle cose che è uno degli aspetti più peculiari del pensiero di Chesterton.

"Mentre dettava questi articoli alle segretarie tirava di scherma con la spada o con un coltello contro i cuscini. Si racconta che una volta, mentre dettava l'articolo, tirò una freccia col suo arco fuori della finestra e sfiorò un cane, più sorpreso che colpito da questa… botta di vita. Pensate a questo ripetuto e agitato ménage mentre leggete questi saggi e darete ad essi un sapore indimenticabile", osserva Sermarini.

Il libro può essere acquistato solo ordinandolo presso il Centro Missionario Francescano attraverso l'e-mail laperlapreziosa@libero.it