Cortei pacifici nelle province di Nghe An, Ha Tinh e Quang Binh. I manifestanti hanno protestato contro gli arresti e le violenze della polizia ai danni dei cattolici che, settimana scorsa, erano stati aggrediti dalle forze dell’ordine presso le rovine della chiesa di Tam Toa
Hanoi (AsiaNews) - Mezzo milione di cattolici vietnamiti sono scesi per le strade delle loro città per protestare contro le violenze compiute dalla polizia ai danni di centinaia di fedeli il 20 luglio, presso le rovine della chiesa di Tam Toa (vedi AsiaNews 21/07/09 - Percosse e arresti per sacerdoti e fedeli nella storica chiesa di Tam Toa).
La diocesi di Vinh, 300 km a sud di Hanoi, e altre limitrofe hanno organizzato 19 cortei, in altrettanti decanati, per chiedere l’immediato rilascio dei fedeli picchiati e arrestati delle forze dell’ordine a Tam Toa. Circa 170 sacerdoti e 420 religiose hanno guidato le manifestazioni di protesta pacifica che si sono svolte in contemporanea, nella mattina di ieri, in diverse località delle provincie di Nghe An, Ha Tinh e Quang Binh.
Gli organizzatori affermano che in alcuni luoghi ci sono stati scontri tra polizia e gruppi di manifestanti ai quali le forze dell’ordine avevano intimato di non scendere per le strade in corteo. Nonostante le minacce, i fedeli hanno comunque sfilato, dando vita ad una manifestazione che alcuni definiscono la più grande mai avvenuta nel Paese per motivi religiosi.
La vicenda di Tam Toa ed i cortei di domenica rinfocolano le tensioni tra il governo e la comunità cristiana vietnamita attorno alla disputa sulle proprietà della Chiesa confiscate da Hanoi. Nhan Dan, il giornale del partito comunista, ha lanciato una campagna contro i cattolici subito dopo le vicende di Tam Toa accusando i fedeli, che vi avevano eretto una croce ed un altare, di “attività contro-rivoluzionarie, disturbo dell’ordine pubblico e violenze contro pubblici ufficiali in servizio”
Il vescovo della diocesi di Vinh, sul cui terreno si trovano i resti della chiesa al centro della vicenda, ha messo in atto un braccio di ferro con le autorità di Quang Binh, competenti sul caso, accusandole di nascondere la verità e di violare la legge.
In una lettera inviata al governo locale, la Chiesa di Vinh chiede il rilascio dei cattolici arrestati a Tam Toa, le cure mediche dei feriti picchiati dalla polizia e la restituzione della croce e degli arredi liturgici portati dai fedeli sui resti della chiesa e confiscati dalla polizia dopo gli scontri.
I cortei di protesta silenziosa organizzati ieri hanno ribadito le richieste della diocesi di Vinh alle autorità. Ed anche le comunità di cattolici vietnamiti sparse per il mondo hanno espresso il loro sostegno alla manifestazione osservando un minuto si silenzio durante le messe della domenica.
Hanoi (AsiaNews) - Mezzo milione di cattolici vietnamiti sono scesi per le strade delle loro città per protestare contro le violenze compiute dalla polizia ai danni di centinaia di fedeli il 20 luglio, presso le rovine della chiesa di Tam Toa (vedi AsiaNews 21/07/09 - Percosse e arresti per sacerdoti e fedeli nella storica chiesa di Tam Toa).
La diocesi di Vinh, 300 km a sud di Hanoi, e altre limitrofe hanno organizzato 19 cortei, in altrettanti decanati, per chiedere l’immediato rilascio dei fedeli picchiati e arrestati delle forze dell’ordine a Tam Toa. Circa 170 sacerdoti e 420 religiose hanno guidato le manifestazioni di protesta pacifica che si sono svolte in contemporanea, nella mattina di ieri, in diverse località delle provincie di Nghe An, Ha Tinh e Quang Binh.
Gli organizzatori affermano che in alcuni luoghi ci sono stati scontri tra polizia e gruppi di manifestanti ai quali le forze dell’ordine avevano intimato di non scendere per le strade in corteo. Nonostante le minacce, i fedeli hanno comunque sfilato, dando vita ad una manifestazione che alcuni definiscono la più grande mai avvenuta nel Paese per motivi religiosi.
La vicenda di Tam Toa ed i cortei di domenica rinfocolano le tensioni tra il governo e la comunità cristiana vietnamita attorno alla disputa sulle proprietà della Chiesa confiscate da Hanoi. Nhan Dan, il giornale del partito comunista, ha lanciato una campagna contro i cattolici subito dopo le vicende di Tam Toa accusando i fedeli, che vi avevano eretto una croce ed un altare, di “attività contro-rivoluzionarie, disturbo dell’ordine pubblico e violenze contro pubblici ufficiali in servizio”
Il vescovo della diocesi di Vinh, sul cui terreno si trovano i resti della chiesa al centro della vicenda, ha messo in atto un braccio di ferro con le autorità di Quang Binh, competenti sul caso, accusandole di nascondere la verità e di violare la legge.
In una lettera inviata al governo locale, la Chiesa di Vinh chiede il rilascio dei cattolici arrestati a Tam Toa, le cure mediche dei feriti picchiati dalla polizia e la restituzione della croce e degli arredi liturgici portati dai fedeli sui resti della chiesa e confiscati dalla polizia dopo gli scontri.
I cortei di protesta silenziosa organizzati ieri hanno ribadito le richieste della diocesi di Vinh alle autorità. Ed anche le comunità di cattolici vietnamiti sparse per il mondo hanno espresso il loro sostegno alla manifestazione osservando un minuto si silenzio durante le messe della domenica.
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