Centinaia di persone hanno atteso il Papa a Romano Canvese arrivato nella città natale del cardinale Tarciso Bertone per recitare l'Angelus. Benedetto XVI, reduce da un'operazione al polso destro, ha alzato entrambe le braccia per salutare i fedeli. Subito dopo una battuta sull'infortunio, «Sono un po' limitato nella mia agilità, ma la presenza del cuore è piena».
«Sono venuto con grande gioia nella vostra bella città, nella vostra bella chiesa, la città nativa del mio primo collaboratore, cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato». Benedetto XVI, ieri prima dell'Angelus, ha subito sottolineato come la visita a Romano Canavese fosse un «omaggio» al card. Bertone, che lì è nato.
Dopo i saluti al vescovo di Ivrea, mons. Arrigo Miglio, e all'emerito mons. Luigi Bettazzi, il Papa ha ricordato la “lunga storia di fede” della terra canavesana, «la cui gente è ben nota per il suo amore e il suo attaccamento al lavoro». «Attualmente, però, so che anche qui, nella zona di Ivrea, molte famiglie – ha sottolineato il Pontefice - sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative».
Di qui l'invito. «Cari amici, non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro. E voi lo sapete bene, perché i vostri nonni furono costretti ad emigrare per carenza di lavoro, ma poi lo sviluppo economico ha portato benessere e altri sono immigrati qui dall’Italia e dall’estero».
«I valori fondamentali della famiglia e del rispetto della vita umana, la sensibilità per la giustizia sociale, la capacità di affrontare la fatica e il sacrificio, il forte legame con la fede cristiana attraverso la vita parrocchiale e specialmente la partecipazione alla santa Messa – ha evidenziato Benedetto XVI - sono stati lungo i secoli la vostra vera forza. Saranno questi stessi valori a permettere alle generazioni di oggi di costruire con speranza il proprio futuro, dando vita a una società veramente solidale e fraterna, dove tutti i vari ambiti, le istituzioni e l’economia siano permeati di spirito evangelico».
Il Papa si è rivolto, quindi, «ai giovani, ai quali occorre pensare in prospettiva educativa». «Qui, come dappertutto – ha spiegato -, bisogna domandarsi quale tipo di cultura vi viene; quali esempi e modelli vengano proposti, e valutare se siano tali da incoraggiarvi a seguire le vie del Vangelo e della libertà autentica. La gioventù è piena di risorse, ma va aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena».
«In questa vostra terra, ricca di tradizioni cristiane e di valori umani, sono fiorite – ha aggiunto il Santo Padre - numerose vocazioni maschili e femminili, in particolare per la Famiglia Salesiana; come quella del cardinale Bertone».
«Sono venuto con grande gioia nella vostra bella città, nella vostra bella chiesa, la città nativa del mio primo collaboratore, cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato». Benedetto XVI, ieri prima dell'Angelus, ha subito sottolineato come la visita a Romano Canavese fosse un «omaggio» al card. Bertone, che lì è nato.
Dopo i saluti al vescovo di Ivrea, mons. Arrigo Miglio, e all'emerito mons. Luigi Bettazzi, il Papa ha ricordato la “lunga storia di fede” della terra canavesana, «la cui gente è ben nota per il suo amore e il suo attaccamento al lavoro». «Attualmente, però, so che anche qui, nella zona di Ivrea, molte famiglie – ha sottolineato il Pontefice - sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative».
Di qui l'invito. «Cari amici, non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro. E voi lo sapete bene, perché i vostri nonni furono costretti ad emigrare per carenza di lavoro, ma poi lo sviluppo economico ha portato benessere e altri sono immigrati qui dall’Italia e dall’estero».
«I valori fondamentali della famiglia e del rispetto della vita umana, la sensibilità per la giustizia sociale, la capacità di affrontare la fatica e il sacrificio, il forte legame con la fede cristiana attraverso la vita parrocchiale e specialmente la partecipazione alla santa Messa – ha evidenziato Benedetto XVI - sono stati lungo i secoli la vostra vera forza. Saranno questi stessi valori a permettere alle generazioni di oggi di costruire con speranza il proprio futuro, dando vita a una società veramente solidale e fraterna, dove tutti i vari ambiti, le istituzioni e l’economia siano permeati di spirito evangelico».
Il Papa si è rivolto, quindi, «ai giovani, ai quali occorre pensare in prospettiva educativa». «Qui, come dappertutto – ha spiegato -, bisogna domandarsi quale tipo di cultura vi viene; quali esempi e modelli vengano proposti, e valutare se siano tali da incoraggiarvi a seguire le vie del Vangelo e della libertà autentica. La gioventù è piena di risorse, ma va aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena».
«In questa vostra terra, ricca di tradizioni cristiane e di valori umani, sono fiorite – ha aggiunto il Santo Padre - numerose vocazioni maschili e femminili, in particolare per la Famiglia Salesiana; come quella del cardinale Bertone».
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