coloro che ci erano piú vicini e piú cari, scappavano al nostro avvicinarsi, e intorno a noi si faceva il deserto. E benché non sia un motivo di schietto piacere ricordare di essere stato un così terribile supplizio per altre ragioni, sono piuttosto contento di aver discusso esaurientemente le nostre opinioni, su quasi tutti i problemi del mondo. Sono felice nel pensare che, in tutti quegli anni, non abbiamo mai cessato di discutere, e mai, neppure una volta, abbiamo litigato.
Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia (capitolo nono, La causa contro la corruzione).
È una delle più belle pagine di Chesterton, che esprime tutto l'affetto, la stima e il bellissimo rapporto che aveva con il suo caro fratello Cecil.
Questa fotografia, che ho trovato nel libro "G. K. Chesterton - A Reappraisal" di Denis J. Conlon, meritava di essere messa a disposizione dei lettori del nostro piccolo blog. Che belli i due fratellini! Che bello che dopo cinquantacinque anni il piccolo grande Gilbert parli così di suo fratello, e che bella questa intelligente distinzione tra il discutere ed il litigare, questo suo amare ancora discutere, che è l'inizio della ricerca della verità. In poco c'è quasi tutto.
Marco Sermarini
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