Chesterton fu accolto nella Chiesa Cattolica domenica 30 Luglio 1922, ossia esattamente cento anni fa. Oggi quindi si fa festa!
Ma la faccenda fu semplice solo a dirsi, e sull'argomento siamo tornati diverse volte.
Il passo fu in realtà quello che amo definire un match regolare durato molti anni: negli anni Dieci Gilbert già pensava a questo grande passo in cui fu anticipato dal fratello Cecil (che si convertì nel 1912) e da mons. Ronald Knox e Maurice Baring, tanto per citare due dei suoi più cari amici (in particolare Baring fu tutt'altro che estraneo alle ultime fasi di questo passaggio, come vi mostrai qui). Poi arrivò quella grande malattia tra 1914 e 1915 che quasi portò via il nostro caro amico, e la moglie e padre O' Connor si preoccuparono molto di questa evenienza perché Chesterton aveva pensato alla conversione e ne aveva parlato con loro, ma questo "imprevisto" sarebbe stato fatale. Si riprese, ma come abbiamo visto passò dell'altro tempo.
Gilbert comunque ad un certo punto (precisamente al ritorno dal suo viaggio in Terrasanta) capì che non poteva aspettare ancora, e fece una solenne promessa proprio il giorno di Pasqua del 1920 e proprio in Italia, in una chiesa del porto di Brindisi, di ritorno dal suo famoso viaggio in Terrasanta: promise alla Madonna (c'era una statua in chiesa) che quanto prima avrebbe fatto il grande passo.
Che cosa lo frenava?
Null'altro se non lo scrupolo di dover "lasciare indietro" (e per un po' anche lo scrupolo di dover contristare) la sua cara moglie Frances, che fu devota anglicana. Quando seppe, tramite padre O' Connor, che la moglie non ne sarebbe stata offesa, si decise. Questa esitazione si spiega solo con l'amore che nutriva per sua cara moglie, senza la quale non sarebbe tornato in primis al cristianesimo (prova sotto gli occhi di tutti ne è la dedica de La ballata del cavallo bianco…) e comunque si sarebbe sentito perso. Non ci crederete ma una delle riflessioni che fece fu proprio: ma quando la domenica mattina andrò in chiesa, come farò senza mia moglie? Solo chi non conosce Gilbert e Frances non capisce o crede sia un'esagerazione.
Il rito fu celebrato a Beaconsfield, il paesino del Buckinghamshire dove i Chesterton vivevano ormai dal 1909, per la precisione in un capannone metallico di color rosso mattone che si trovava tra i retrocucina e le rimesse del locale Hotel della Ferrovia (Railway Hotel) in cui veniva celebrata settimanalmente e nei giorni festivi la Santa Messa grazie alla cortesia di una certa signora Borlase, un'irlandese cattolica moglie di un convertito e proprietaria dell'hotel. Oggi purtroppo questo luogo non esiste più, anche se sappiamo esattamente dove si trovava (al posto del supermercato Waitrose, dove anni fa comprai i fiori da portare sulla tomba di Gilbert, Frances e Dorothy assieme ai miei alunni... e non sapevamo di stare proprio in quel luogo).
Beaconsfield in quei tempi faceva ancora parte della parrocchia di Sant'Agostino di High Wycombe, il paese confinante nei Chilterns, le belle colline che si avvicinano ad Oxford.
Ecco il racconto dell'avvenimento tratto dalla biografia di Maisie Ward (la parte in azzurro è tratta tutta da lì):
«Padre O'Connor ha descritto i due giorni prima del ricevimento (nella Chiesa Cattolica, ndr): Giovedì mattina, durante uno dei nostri viaggi al villaggio, dissi alla signora Chesterton: "C'è solo una cosa che preoccupa Gilbert per il grande passo: l'effetto che avrà su di te". Oh, sarò infinitamente sollevato. Non puoi immaginare come si agita Gilbert ad avere qualcosa in mente. Gli ultimi tre mesi sono stati eccezionalmente difficili. Dovrei essere troppo felice di venire con lui, se Dio nella Sua misericordia mostrasse la strada chiara, ma finora non mi ha reso abbastanza chiaro per giustificare un tale passo". Così sono riuscito a rassicurare Gilbert quel pomeriggio. Abbiamo discusso in generale su punti speciali come lui desiderava, e poi gli ho detto di leggere attraverso il Penny Catechism (un catechismo con domande e risposte molto usato in Inghilterra all'epoca ed ancora abbastanza noto e popolare, ndr) per assicurarsi che non ci fossero intoppi per un passaggio proficuo. Era uno spettacolo per uomini e angeli tutto il venerdì vederlo entrare ed uscire di casa con le dita fra le pagine del libretto, appoggiandolo sull'avambraccio mentre meditava con la testa da una parte".
La cerimonia si svolse in una sorta di capannone con tetto in ferro ondulato e pareti di legno - una parte del Railway Hotel, perché a quel tempo Beaconsfield non aveva una chiesa cattolica. Padre Ignatius Rice, O.S.B., un altro vecchio e caro amico, venne dall'Abbazia di Douai, per raggiungere Padre O'Connor a colazione all'Inn e poi salirono insieme a piedi fino a Top Meadow. Quello che segue è tratto dagli appunti presi da mio marito (Frank Sheed, ndr) di una conversazione con Padre Rice. Trovarono Gilbert su una poltrona che leggeva il catechismo "facendo facce e rumori come faceva quando leggeva".
Si alzò e gli infilò il catechismo in tasca. A pranzo beveva acqua e versava vino per tutti gli altri. Circa alle tre partirono per la Chiesa. Improvvisamente padre O'Connor chiese a G.K. se aveva portato il Rituale. G.K. sprofondò la mano in tasca, tirò fuori un romanzetto dell'orrore da tre soldi con totale assenza di imbarazzo, e continuò a cercare fino a quando finalmente trovò il libro di preghiere.
Mentre G.K. si confessava a Padre O'Connor, Frances e Padre Rice uscirono dalla cappella e si sedettero sulla panchina dei campagnoli nel bar della locanda. Lei stava piangendo.
Dopo il battesimo i due sacerdoti uscirono e lasciarono Gilbert e Frances all'interno. Padre Rice tornò per qualcosa che aveva dimenticato e li vide arrivare all'altare. Lei stava ancora piangendo, e Gilbert aveva il braccio intorno a lei che la confortava. . .
Quel giorno scrisse il sonetto sulla sua conversione. Fu in forma brillante per il resto della giornata, citando poesie e scherzando nella sezione i migliori spiriti. . .
Si unì alla Chiesa "per ristabilire la sua innocenza". Il peccato era quasi la più grande realtà per lui. Diventò cattolico a causa della concreta capacità della Chiesa di affrontare il peccato.
Immediatamente, scrisse a sua madre e a Maurice Baring, che aveva temuto ansiosamente di aver forse offeso Gilbert, tanto tempo dopo averlo sentito».
Maisie Ward, Chesterton, Sheed & Ward, 1940
Gilbert ricevette il battesimo sub condicione.
La Prima Comunione la ricevette sempre al Railway Hotel di Beaconsfield dal parroco di High Wycombe padre Thomas Walker (che lo aveva preparato) la mattina del 24 Settembre 1922; la Cresima invece quello stesso giorno ad High Wycombe nel pomeriggio dal Vescovo di Northampton Cary Elwes. Oggi 30 Luglio 2022 il Vescovo di Northampton David Oakley pronuncerà la predica durante la Santa Messa che verrà celebrata lungo il Pellegrinaggio a Beaconsfield organizzato dal nostro caro Stuart McCullough, una grande cosa.
Per la Cresima prese il nome del suo santo preferito, San Francesco d'Assisi.
Ecco cosa scrisse a mons. Knox qualche giorno prima dell'ingresso nella Chiesa Cattolica:
Io non sono preoccupato riguardo a quell'uomo grasso che appare nelle tribune e nelle caricature, persino quando quest'uomo si diletta in dibattiti pubblici su ciò che io ritengo essere il giusto. Sono invece tutto preso riguardo a cosa sia diventato un ragazzino cui il padre mostrava un teatrino giocattolo, e di uno scolaro a cui nessuno dava peso, di cui nessuno sentiva parlare... E anche di tutta quella vita morbosa di una mente sola, di una persona che vive nel modo in cui io ho vissuto. È quella storia, che così spesso è stata vicina a una nefasta conclusione, che io voglio far finire bene.
Gilbert Keith Chesterton, da una lettera a mons. Ronald Knox
poco prima della sua conversione al cattolicesimo.
Oggi, come ho accennato, il nostro Stuart parte anzi a quest'ora è già partito per il Pellegrinaggio e festeggeremo adeguatamente questo splendido centenario, e pregheremo con la seguente preghiera che Nostro Signore ci dia il dono di vedere il mondo tutto convertito a Lui come Chesterton fece cento anni fa:
Dio Nostro Padre,
Tu riempisti la vita del tuo servo Gilbert Keith Chesterton
di un senso di meraviglia e gioia,
e desti a lui una fede che fu il fondamento del suo incessante lavoro,
una carità verso tutti gli uomini, in particolare verso i suoi avversari,
e una speranza che scaturiva dalla sua gratitudine di un’intera vita per il dono della vita umana.
Possano la sua innocenza e e le sue risate,
la sua costanza nel combattere per la fede cristiana in un mondo che perde la fede,
la sua devozione di una vita per la Beata Vergine Maria
e il suo amore per tutti gli uomini, specialmente per i poveri,
portare allegria ai disperati, convinzione e calore ai tiepidi
e la conoscenza di Dio a chi non ha fede.
Ti chiediamo di concedere le grazie cheTi imploriamo attraverso la sua intercessione
(e specialmente per...)
perché la sua santità possa essere riconosciuta da tutti
e la Chiesa possa proclamarlo beato.
Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore
Amen.
Nel post qui sotto trovate un'ampia antologia di ciò che negli anni abbiamo pubblicato a proposito della conversione di Chesterton, merita più di uno sguardo:
Evviva Chesterton! Evviva la Chiesa Cattolica!
Marco Sermarini
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