C'è una raccomandazione apostolica che invita a sopportare con gioia gli stolti. Noi poniamo sempre l'accento sulla parola "sopportare" e interpretiamo il passo come un invito alla rassegnazione. Sarebbe meglio, forse, porre l'accento sulla locuzione "volentieri" e rendere la nostra familiarità con gli stolti un piacere, quasi una dissipazione. Non è nemmeno necessario che il nostro piacere per gli sciocchi (o almeno per gli sciocchi grandi e divini) sia solo satirico o crudele. Il grande sciocco è colui nel quale non riusciamo a distinguere l'umorismo consapevole da quello inconsapevole; ridiamo con lui e ridiamo di lui allo stesso tempo. Un esempio evidente è quello del matrimonio ordinario e felice. Un uomo e una donna non possono vivere insieme senza avere l'uno contro l'altra una sorta di gioco perenne. Ognuno ha scoperto che l'altro non solo è uno sciocco, ma è anche un grande sciocco. Questa grandezza, questa grossolanità e stupidità della follia è la cosa che tutti noi troviamo in coloro con cui siamo in contatto intimo; ed è l'unica base duratura dell'affetto e persino del rispetto.
Gilbert Keith Chesterton,Charles Dickens.
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