Ogni bambino è di per sé simbolo e sacramento della libertà personale. E’ un nuovo libero arbitrio che si aggiunge ai liberi arbitri del mondo. E’ qualcosa che i suoi genitori hanno scelto liberamente di procreare e che liberamente concordano di proteggere. Essi sanno che le gioie che egli dà loro (e sono spesso grandi gioie) vengono davvero da lui e da loro stessi, e da nessun altro. E’ nato senza l’intervento di padroni o signori. E’ una creazione e un contributo, il loro contributo alla creazione. E’ una cosa ben più bella, emozionante, piacevole e stupefacente di tutte le risapute trame o monotoni ritmi jazzistici propinatici dalle macchine. Se gli uomini non capiscono più tutto ciò vuol dire che hanno perso la capacità di apprezzare le cose fondamentali e il senso delle proporzioni. Chi preferisce i piaceri meccanici a un tale miracolo è finito, è uno schiavo, preferisce le briciole della vita alle sue stesse fonti. Preferisce gli ultimi, falsi, meccanici, infimi, artificiali e logori rimasugli della nostra civiltà capitalista in disfacimento alla realtà, che rappresenta l’unica via di ringiovanimento per l’intera civiltà. Stringono con le loro mani le catene della loro antica schiavitù, mentre il bambino è pronto per il nuovo mondo.
Gilbert Keith Chesterton, Il pozzo e le pozzanghere.
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