"Alcuni si lamentano di coloro che non fanno nulla: alcuni, (e questi, gente più misteriosa, incutono maggior spavento), si lamentano perché non hanno nulla da fare. Quando vengon loro regalate belle ore o bei giorni vuoti, borbottano perché sono vuoti. Se si fa loro il dono della solitudinr, che è dono di libertà, lo buttano via, lo vogliono distruggere deliberatamente con qualche orribile gioco di carte o con una piccola palla. Esprimo soltanto le mie opinioni personali. So che il mondo è bello perché è vario, ma non posso reprimere un brivido quando vedo buttar via, col fare qualcosa, le vacanze guadagnate con fatica. Da parte mia non posso procurarmi mai abbastanza Niente-da-fare. Mi sembra di non avere avuto mai il tempo libero per disfare neppure la decima parte dei pacchi della mia vita e dei miei pensieri. Non v'è bisogno di dire che non v'è nulla di misantropico nel mio desiderio di isolamento, tutt'altro. Talvolta nella mia morbosa adolescenza, fui, nel senso peggiore, solitario in piena società. Nella mia virilità non mi son mai sentito più socievole che nella solitudine".
G. K. Chestertona, Autobiografia
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