"Ero solito ripetere che la mia autobiografia avrebbe dovuto consistere in una serie di racconti simili a quelli di Sherlock Holmes: con la differenza che, mentre questi sono esempi stupendi di osservazione, i miei sono esempi stupendi di mancanza di osservazione. Invece della sua presenza di spirito, ci dovevano essere 'Avventure' che riguardavano la mia assenza di spirito. Una delle storie era intitolata, mi ricordo, 'L'avventura del Cavaturaccioli dek Proboero', e rievocava solennemente il fatto che un giorno mi feci prestare da Hammond un cavaturaccioli e poi m'accorsi che stavo tentando di aprire con esso la porta di casa, mentre tenevo la chiave nell'altra mano. Pochi vorranno credere alla mia affermazione, ma non è perciò men vero che l'incidente avvenne prima, e non dopo, l'uso più appropriato del cavaturaccioli. Ero perfettamente temperante: probabilmente sarei stato più attento se fossi stato ubriaco".
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