Scusate se in questi ultimi tempi non abbiamo più segnalato nulla del Papa, ma veramente non Gli si sta dietro!
E' troppo grande.
La Società Chestertoniana ama il Papa e ne segue gli insegnamenti, davvero un contravveleno per questo tempo di follia e di disperazione.
Eccovi il contenuto del discorso all'Angelus di oggi. Grande. E voglio dire distributista.
“Con Gesù Cristo la benedizione di Abramo si è estesa a tutti i popoli, alla Chiesa universale come nuovo Israele che accoglie nel suo seno l’intera umanità. Anche oggi, tuttavia, resta vero quanto diceva il profeta: “nebbia fitta avvolge le nazioni”. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt’altro. I conflitti per la supremazia economica e l’accaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime rendono difficile il lavoro di quanti, ad ogni livello, si sforzano di costruire un mondo giusto e solidale. C’è bisogno di una speranza più grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria di molti. “Questa grande speranza – ho scritto nell’Enciclica Spe salvi – può essere solo Dio … non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano” (n. 31): il Dio che si è manifestato nel Bambino di Betlemme e nel Crocifisso-Risorto. Se c’è una grande speranza, si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell’ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi, e si rovina se stessi e il mondo. La moderazione non è allora solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per l’umanità. È ormai evidente che soltanto adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per un’equa distribuzione delle ricchezze, sarà possibile instaurare un ordine di sviluppo giusto e sostenibile. Per questo c’è bisogno di uomini che nutrano una grande speranza e possiedano perciò molto coraggio”.
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