Carissimi amici soci e simpatizzanti
(ma sarebbe ora di continuare a simpatizzare abbracciando la causa e pagando l'iscrizione annuale 😜👍🏽😂😂😂),
ecco gli auguri di Buono e Santo Natale, li faccio a nome di tutta la Società con il classico dei classici.
E' la famosa lettera di GKC al Tablet di Londra in cui si parla della nostra provata e giustificata fede in Babbo Natale. Su questo non ammetterò cinismo e repliche e sono pronto a battermi a duello.
Debbo ringraziarvi della vostra calda amicizia ispirata dal nostro caro Gilbert, che porta solo al Piccolo Grande Re che festeggeremo domani e anzi già da adesso. Ricevo spesso prove del vostro umanissimo calore, della gratitudine e dell'affetto che ci dimostrate, ed è proprio bello! Grazie.
Che il Natale ci porti l'umiltà in cui indulge chi e sinceramente innamorato (come ci ricorda Gilbert), soprattutto chi è innamorato del Bambinello! Che questa Notte Santa ci porti gioia e pace e pure quel sano buonumore con cui sventoleremo la Bandiera del Mondo e daremo battaglia al male e faremo posto in questo mondo al Bambinello, che è il Vero Re, perché se Dio è venuto in questo mondo vuol dire che per esso vale la pena che facciamo qualcosa di buono.
«Quello che mi è successo è l'opposto di quello che sembra essere l'esperienza della maggior parte dei miei amici. Invece di rimpicciolire fino ad un puntino, Babbo Natale è divenuto sempre più grande nella mia vita fino a riempire la quasi totalità di essa. E' successo in questo modo. Da bambino mi trovai di fronte ad un fenomeno che richiedeva una spiegazione. Avevo appeso alla sponda del mio letto una calza vuota, che al mattino si trasformò in una calza piena. Non avevo fatto nulla per produrre le cose che la riempivano. Non avevo lavorato per loro, né le avevo fatte o aiutato a farle. Non ero nemmeno stato buono - lungi da me!
E la spiegazione era che un certo essere che tutti chiamavano "Santa Claus" era benevolmente disposto verso di me... Ciò che credevamo era che una determinata agenzia benevola ci avesse davvero dato quei giocattoli per niente. E, come affermo, io ci credo ancora. Ho semplicemente esteso l'idea.
Allora chiedevo solo chi metteva i giocattoli nella calza, ora mi chiedo Chi mette la calza accanto al letto, e il letto nella stanza, e la stanza della casa, e la casa nel pianeta, e il grande pianeta nel vuoto.
Una volta mi limitavo a ringraziare Babbo Natale per pochi dollari e qualche biscotto.
Ora, lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare.
Una volta pensavo fosse piacevole e sorprendente trovare un regalo così grande da entrare solo per metà nella calza.
Ora sono felice e stupito ogni mattina di trovare un regalo così grande che ci vogliono due calze per tenerlo, e poi buona parte ne rimane fuori; è il grande e assurdo regalo di me stesso, perché all'origine di esso io non posso offrire alcun suggerimento tranne che Babbo Natale me l'ha dato in un particolare fantastico momento di buona volontà».
Gilbert Keith Chesterton, lettera a The Tablet of London.
E alla fine ecco quello che penso veramente e sinceramente (sì, lo penso davvero):
Personalmente è chiaro, io credo in Babbo Natale; ma è il tempo del perdono, e perdonerò gli altri che non ci credono.
Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del drago e altre serissime storie
Auguri a tutti! Evviva il Bambinello! Evviva Gilbert! Evviva gli amici!
Marco Sermarini, presidente SCI
&
La Segreteria Volante
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