Il numero 999 del voluminoso catalogo della biblioteca di libri che non ho mai scritto (assai più arguti e brillanti di quelli che ho scritto) narra la storia di un uomo di successo gravato da un oscuro segreto: alla fine gli sbirri lo colsero in fallo mentre giocava con bambole, soldatini di stagno e altre bagatelle infantili. Sono io, modestamente, quell'uomo, sono io in tutto, tranne nella solida reputazione e nel successo dell'impresa finanziaria. E, ancora più vero, era mio padre prima di me. Io comunque non ho mai smesso di giocare e vorrei che ci fosse più tempo per farlo. Vorrei che non fossimo costretti a sciupare in occupazioni frivole come la letteratura o le conferenze, quel tempo che potremmo dedicare a un'impresa seria, solida e costruttiva come quella di ritagliare figurine di cartone e incollarci sopra coloratissimi orpelli.
Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia.
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