lunedì 9 maggio 2016

Dialogo tra Marco Sermarini e Maria Grazia Gotti su Chesterton e (proprio lui!) Ernst Bloch

Io, Sermarini, mando un link chestertoniano ispanofono alla prode Maria Grazia Gotti e dico: che è?


Risposta forbitissima quanto segue (grazie, Maria Grazia!):

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Allora: si tratta di affermazioni di Ernst Bloch su Chesterton che riproducono diverse citazioni per "giustificare" la sua affermazione che Chesterton sia  uno degli uomini più intelligenti che siano mai vissuti; sono tratte da un libro tradotto anche in italiano: Soggetto-Oggetto. Commento a Hegel


Con un po' di ricerca però si è... aperto un vaso di Pandora (come poi succede spesso…), in particolare ho scoperto questo testo del filosofo John Haldane 



Sono in particolare interessanti le pagine attorno alla 187 e seguenti, nelle quali si scopre che il filosofo Aurel Kolnai afferma di dovere a varie influenze e in particolare a Chesterton (e alla scuola fenomenologica tedesca di filosofia) la sua conversione al cristianesimo (oh, un giorno bisognerebbe contarli i filosofi convertiti da Chesterton!). Ci sono anche riferimento a Gilson e alle sue parole sull'opera di Chesterton.
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Qui interviene Sermarini e dice: Eh, Kolnai l'avevamo già preso al volo…


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Riprende Gotti:

Per ora qui mi devo fermare...
Ho preparato comunque la traduzione del brano che mi hai mandato (...). Aggiungo solo (perchè l'ho visto nei commenti) che il Professor Fernando Muñoz Martínez dell'Università di Madrid in giugno parlerà all'università  in un evento celebrativo in occasione dell'anniversario della morte di Chesterton. Parlerà di Chesterton come  magister laetus.

Ecco la traduzione. Buona domenica,
Grazia

Oscar Wilde e Bernard Shaw ci offrono a ogni passo l'unione di cose incompatibili fra loro, nella forma di affermazione di verità; quello che succede è che in questi casi l'incompatibilità è spesso veramente tale, vale a dire che non è una contraddizione, ma semplicemente un'antitesi o qualcosa completamente differente, attraverso la quale non si fa altro che dar luce alle idee.
Il maestro del vero paradosso dialettico nella letteratura – una insperata scuola preparatoria per i lettori di Hegel è Chesterton, uno degli uomini più intelligenti che siano mai vissuti. Un vero paradosso dialettico, e non solo brillante, è quello contenuto, ad esempio, nella seguente frase: "La sua grande acutezza lo avvolgeva in una nube di sani dubbi su questo problema". Oppure quest'altra: "quelli che scrivono editoriali sono sempre in ritardo rispetto il loro tempo, perché vanno sempre di fretta. Si vedono costretti ad attingere alle loro opinioni passate di moda sulle cose; tutto ciò che viene fatto di fretta viene positivamente superato. " Oppure questo: "Shaw, in quanto amico dell'umanità, è come Voltaire; il più freddo e duro lottatore attorno alla cui spada affilata gironzolano come vermi i miserabili difensori di una brutalità virile. " O questo: "chiamiamo il XII secolo "secolo ascetico" e diciamo che il nostro è piena di voglia di vivere. Ora, nell'epoca dell'ascetismo l'amore per la vita era così evidente e così grande che bisognava mettergli un limite. In un'epoca edonistica il godimento cade sempre e diventa necessario stimolarlo. È curioso che sia necessario imporre le feste come se fossero giorni di digiuno e stimolare la gente a venire al banchetto" (G. K. Chesterton, Bernard Shaw, pp. 101, 236, 75, 239 s.).
Dai libri di Chesterton si potrebbero trarre centinaia di questi "argomenti al contrario" (e concretamente, di contenuta contrario sulla stessa cosa); il metodo di questo scrittore è, naturalmente, quello di ridurre i contrari all'uguaglianza, cancellando in questo modo e superando uno schema stabilito e soddisfatto di sé.


Da Ernst Bloch, Sujeto-objeto: El pensamiento de Hegel.

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