Accogliendo a L'Aquila il card. Angelo Comastri, l'arcivescovo locale mons. Giuseppe Molinari ha rivolto al porporato un saluto nel quale si cita il nostro GKC in un notissimo capitolo dell'Ortodossia:
"E viene alla mente ciò che racconta Chesterton: "Ricordo che una volta stavo passeggiando con un facoltoso editore, il quale fece un'osservazione che avevo già sentito in altre occasioni; si tratta, in effetti, quasi di un motto del mondo moderno. Eppure, sentendola una volta di troppo, mi resi improvvisamente conto che essa era futile. L'editore disse di qualcuno: " Quell'uomo farà strada perché crede in se stesso. […] Gli dissi: "Vuole che le dica dove si trovano gli uomini che più credono in se stessi? Perchè glielo posso dire. So di uomini che credono in se stessi in maniera più smisurata di Napoleone o Cesare. Io so dove brucia la stella fissa della sicurezza e del successo. La posso guidare verso i troni dei Superuomini. Gli uomini che davvero credono in se stessi stanno nei manicomi" ".
E Chesterton continua con la sua spietata ironia: "L'immaginazione non genera pazzia. Ciò che genera pazzia è proprio la ragione. I poeti non diventano dei pazzi ma i giocatori di scacchi si. I matematici diventano dei pazzi e i cassieri lo stesso. Ma gli artisti creativi assai raramente". (Cfr. Ortodossia). E io aggiungo: I Santi non diventano mai dei pazzi. Sono i più saggi della terra. Come San Celestino".
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