Il viaggio è giunto al termine, i nostri eroi sono a casa ma si è già acceso il fuoco della speranza e s'è ravvivato quello dell'amicizia, nata ormai dieci anni fa grazie al caro Stratford Caldecott che dal cielo sarà molto contento di tutto questo, forse quando scrisse quella riga su Facebook letta e presa sul serio non se lo sarebbe mai immaginato.
A questo proposito ripropongo qualche vecchia immagine per far capire come quest'amicizia abbia radici profonde (vi dirò che un pochino mi commuovono):
Un giovanissimo John Kanu tra il 1999 e il 2002 con Natal'ja Trauberg, traduttrice in lingua russa dell'opera di Chesterton, a Oxford nella vecchia sede della Chesterton Library. |
Qui siamo nel 2013 a Ferrara, durante un incontro con il compianto mons. Luigi Negri, all'epoca amato arcivescovo di Ferrara - Comacchio. |
Qui siamo a San Benedetto del Tronto nel 2016, in occasione del secondo viaggio di John in Italia, dopo l'arrivo del primo container in Sierra Leone. John spiegò il suo metodo. John è convincente. |
E qui siamo nel 2013, quando imponemmo il "ciribillo" (una spilla circolare con l'effige di Pier Giorgio Frassati) a John, segno dell'appartenenza alla nostra compagnia (che in fondo è una tribù!). |
Qui nel 2013 a San Benedetto del Tronto con Padre Cassian Folsom, fondatore del Monastero di San Benedetto in Monte a Norcia. |
La bandiera della Sierra Leone distributista tessuta per noi dai ragazzi di John Kanu. |
E qui l'uomo che ha reso possibile tutto, Stratford Caldecott (con il nostro Angelo Bottone in veste di traduttore e conferenziere), a San Benedetto del Tronto nel 2012. |
Ecco la cronaca del 19 Settembre 2023:
http://piergiorgiofrassati.blogspot.com/2023/09/viaggio-in-sierra-leone-diario-di-bordo_20.html
ed ecco la cronaca del 20 Settembre 2023:
http://piergiorgiofrassati.blogspot.com/2023/09/viaggio-in-sierra-leone-diario-di-bordo_21.html
Spero che tutto questo convincerà i più scettici che il distributismo è la vera ed unica strada per la serenità, per uno sviluppo a misura d'uomo, per costruire nazioni che abbiano un giusto benessere senza sfruttamento verso nessuno, proprio nessuno, per costruire una societas christiana. Io personalmente ci credo fermamente, vorrei convincere ognuno di voi. Spero che i miei amici che sono stati in Sierra Leone lo sappiano fare meglio di me.
Marco Sermarini
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