Luigi Santucci è considerato dalla critica il principale narratore milanese della seconda metà del Novecento: "personalissimo, di intensa umanità e di sensibilità tutta moderna, la sua scrittura attinge alla migliore tradizione narrativa lombarda" (Ines Scaramucci). Figli ne fa rivivere gli umori suggestivi riprendendo il filone umoristico che dal Porta giunge a Manzoni attingendo i suoi intensi motivi a sorgenti e a esperienze sia precedenti che attuali, italiane e straniere (in primis a Chesterton).
Tratto da 1^ Centenario della nascita dello scrittore Luigi Santucci: Milano, 11 Novembre 1918 - Milano 23 maggio 1999, in librari.beniculturali.it
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