Il passo strano (The Queer Feet), terzo racconto della raccolta L'innocenza di Padre Brown (1911), è probabilmente «la più singolare avventura della lunga e avventurosissima vita» del sacerdote investigatore, «dove egli evitò un delitto, e forse salvò un'anima».
Padre Brown, il «mite e infaticabile pretino» dagli occhi grigi, sempre armato di «placida pacatezza» e di «candido ardore», si ritrova nuovamente faccia a faccia con Flambeau, il celeberrimo ladro in cui si era già imbattuto in un precedente racconto, La croce azzurra. Anche questa volta, grazie al suo intervento, viene sventato un furto e Flambeau pare finalmente intenzionato a imboccare la strada del riscatto personale: «So qualche cosa della sua forza nel lottare e molto della sue difficoltà spirituali. Potei giudicare della sua forza fisica quando mi afferrò per la gola, e della sua forza morale quando si pentì». Il ladro fugge dalla finestra, ma il fatto che abbia restituito spontaneamente la refurtiva, ossia le preziose posate d'argento del Circolo "I Dodici Veri Pescatori", fa intuire a Padre Brown che la Grazia divina, come avviene nella magnifica poesia Il Segugio del Cielo di Francis Thompson, sia ormai sulle sue tracce: «L'ho preso con un invisibile amo e con una invisibile lenza, che è lunga abbastanza per lasciarlo vagare sino ai confini del mondo, e, tuttavia, riportarlo indietro con un solo strappo del filo». Queste parole sono famose pure per essere state ripresa da Evelyn Waugh nel suo Ritorno a Brideshead ("Uno strappo al filo", tra l'altro, è il titolo della terza parte del romanzo).
Nessun commento:
Posta un commento