Ve ne dirò meglio più avanti, però qui lascio un accenno.
Forse qualcuno potrebbe maliziosamente pensare che si tratti di un espediente per sviare dalla sua notoria refrattarietà ad essere stretto in questioni troppo "precise" (date, versi o citazioni "troppo" esatte…), ma in realtà, come dice in Stevenson, lo rimarca perché dice che lo si è fatto troppo e che ciò "abbia confuso il contorno" dell'arte di Tusitala. Qualcosa di simile dice in Browning, quando critica l'eccessivo soffermarsi sulle vicende della sua vita, sull'ascendenza creola di sua nonna che secondo alcuni giustificherebbe alcuni aspetti della sua poetica… mentre Chesterton dice - in sintesi - che sono tutte balle e che diremmo chissà cosa se si scoprisse che la nonna era polacca…
E' interessante perché anche qui Chesterton si dimostra sistematico e profondo nel suo approccio alla realtà. Ma questo è solo un piccolo accenno.
Qui il collegamento ad una mia recensione dello Stevenson, spero di poter fare altrettanto col Browning che è davvero bello ed offre centinaia di spunti:
Che comunque Chesterton avesse sempre in mente il tutto e soprattutto un'idea precisa ed analitica di esso, è testimoniato anche da questo passaggio del San Tommaso d'Aquino in cui si parla di una certa accezione dell'idea di ottimismo:
A presto!
Marco Sermarini
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