La storia è andata così.
Questi ragazzi un giorno si sono presentati nell'ufficio di John Kanu nel distretto di Kono, in mezzo al bush, come dice lui.
Questi ragazzi hanno detto: per favore, trovaci un lavoro, siamo senza lavoro.
Lui: bene, che cosa sapete fare?
Loro: niente…
Lui: perché?
Loro: perché non sappiamo fare niente, non abbiamo studiato, vogliamo un lavoro…
Insomma, John è andato avanti a suon di domande fintanto che non li ha convinti che erano loro a dover fare qualcosa, a muoversi, a darsi da fare per un LORO lavoro, non per lavorare per qualcun altro. Insomma, in breve, mettendo loro a disposizione una sorta di piccolo capannone e insegnando loro come fare, questi ragazzi hanno tessuto il loro primo telo di cotone, bello pesante e resistente, ben fatto e con i classici disegni geometrici africani, e i loro bei colori.
Dopo un po', lavorando, sudando, soffrendo per il LORO lavoro (non per il lavoro di un altro) sono diventati i migliori tessitori del loro distretto, il distretto di Kono, dove la gente prima sapeva solo lavorare per due dollari al giorno per estrarre diamanti (il lavoro di un altro per i soldi di un altro).
Quando hanno aperto il nostro container ed hanno visto tutte le cose che avete contribuito a donare, a raccogliere, a pagare, sono stati così grati e commossi che hanno voluto farci dono di questa bellissima bandiera con i colori della Sierra Leone e quelle splendide parole:
Il Sierra Leone Chesterton Center si schiera solidale con la Società Chestertoniana Italiana per il distributismo - Grazie amici per il sostegno.
John è andato con le foto degli strumenti del nostro container (le nostre cose, belle, brutte, vecchie, nuove, povere e ricche - alcune comprate con i risparmi della pizza dei nostri alunni, altre con i soldini dei nostri bambini che hanno venduto i loro giocattoli "per John e i suoi amici") dal Ministro per la Gioventù e lo Sport della Sierra Leone ed ha ottenuto la terra ed il permesso di costruire la Chesterton Tools for Development School, una scuola per carpentieri, falegnami, elettricisti, saldatori, cuochi e camerieri. Una scuola che è una delle Scuole Chesterton del mondo.
Sinceramente l'altra sera quando John ce l'ha raccontato abbiamo tutti versato più di qualche lacrima. Mi spiace solo che non eravamo tutti.
John ci ha poi detto che ha costruito una casetta per accogliere tutti quelli che vorranno andare a dare una mano per un po' di tempo in Sierra Leone.
Cari amici, questo è solo l'inizio, perché abbiamo promesso altri due container a John e ai suoi amici.
Società Chestertoniana, Scuola Chesterton, APS Santa Caterina e tutti gli altri amici per sempre di John Kanu e del Sierra Leone Chesterton Center.
Marco Sermarini
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