Vorremmo contribuire, a puntate, fior da fiore, un pezzetto per volta, a far chiarezza sull'argomento dell'eresia, così centrale in Chesterton e così confuso oggi.
Sentiamo spesso citare aforismi mai pronunciati da Chesterton e "spacciati" per tali, nella maggioranza dei casi solo per approssimazione o "sentito dire", qualche volta - va detto - con il malcelato intento di far passare altri messaggi che Chesterton non ha mai dato. Altre volte semplicemente perché non si è capito cosa volesse dire Chesterton.
Siamo la Società Chestertoniana Italiana, non siamo il Supremo Tribunale della Chestertonianità, però un'autorità ci viene riconosciuta in giro e comunque abbiamo un grande amore per il nostro Gilbert e per Nostro Signore che ce l'ha donato proprio per fare chiarezza in mezzo alla confusione teoretica per cui il tutto e il niente sono molto vicini, o il bianco e il nero coinciderebbero, che in fondo tagliare tutto con la spada non è giusto... Chi conosce bene Chesterton conosce pure la sua venerazione per la Verità.
L’eresia è quella verità che trascura tutte le altre verità.
Gilbert Keith Chesterton, Perché sono cattolico - San Tommaso Moro
La coerenza interna di Chesterton è confermata dal confronto con l'altro aforisma, pubblicato qualche giorno fa:
Le eresie consistono sempre nell'indebita concentrazione su di una singola verità, o mezza verità. È pertanto giusto insistere sulla onniscienza di Dio, ma è un'eresia insistervi, come fece Calvino a scapito dell'Amore divino; è giusto desiderare una vita semplice, ma è un'eresia desiderarla a costo di rinnegare la benevolenza e le buone maniere.
Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del Drago ed altre serissime storie - L'Uomo Comune
L'eresia è quindi una verità che trascura le altre verità, e perciò non è mai una verità "intera", completa, quindi alla fine è una "mezza verità", cioè non è la verità. Come vedete, ne L'Uomo Comune Chesterton chiarisce meglio questo concetto esemplificandolo.
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