venerdì 16 gennaio 2015

Un contributo di Fabio Trevisan su Chesterton, Peter Pan e altro ancora

Una glossa all'articolo di Fabio: Chesterton e James Matthew Barrie, l'autore del celeberrimo Peter Pan, erano amici, come abbiamo documentato più volte in questo blog (quiquiqui; su Peter Pan ha scritto un libro Paolo Gulisano, assieme a Chiara Nejrotti - qui). D'altronde ne parla anche Chesterton nella sua mai letta abbastanza Autobiografia.

Questo per dire che Chesterton intratteneva affettuosi e sinceri rapporti di vera amicizia con tantissime persone, spesso proprio con quelli di cui criticava di più le idee (un esempio chiarissimo è l'amicizia con George Bernard Shaw, l'affetto tra i due era sincero come pure il tono ed il livello della critica. Giusto per ridere un po' ma per far capire cosa spingeva realmente Chesterton, egli disse che «tutto è sbagliato in George Bernard Shaw salvo George Bernard Shaw»).

Forse tutto ciò è uno dei motivi che porterà Chesterton all'onore degli altari, questa spettacolare Carità e questo profondissimo amore per la Verità.

Marco Sermarini

Il "Mettere radici" e i "Super-saggi"  

di Fabio Trevisan

zzptpnChesterton avversava Peter Pan, in quanto rappresentava per lui una nuova teoria della vita, il non voler mettere radici: "Ho sempre sostenuto che Peter Pan si sbagliasse…il suo errore lo chiamerei panteismo di Peter: è la nozione secondo cui non c'è alcun vantaggio nel piantare radici". Del protagonista del romanzo scritto nel 1902 da James Matthew Barrie (1860-1937) egli criticava il suo svolazzare, il rifiutarsi di diventare adulto, nel senso di prendersi le dovute responsabilità. Chesterton non sopportava la riluttanza di Peter Pan a riconoscere l'autorità dei genitori, le ragioni e le tradizioni dei padri: "Avrebbe dovuto accettare di fare quello che gli veniva detto. Non c'è altro argomento a sostegno dell'autorità. Nel rapportarci con l'infanzia, abbiamo il diritto in quanto genitori di esercitarla con il comando, perché uccideremmo l'infanzia se scegliessimo la strada della persuasione". 

L'autorità amabile dei genitori infatti aiuta a far crescere i propri figli, cosa che Peter Pan ostinatamente rifiutava. Si potrebbe discettare, a torto o a ragione, sul grado di persuasività che dei genitori possono avere sui bambini, ma non sul fatto che educare significhi esercitare la giusta autorità. Peter Pan era poco più di un bambino e avrebbe dovuto riconoscere il vantaggio di mettere radici: "C'è un vantaggio nell'avere delle radici, e questo vantaggio si chiama frutto". Avere dei piedi ben poggiati a terra, riconoscere la caduta e l'ostinazione del peccato, stare nella propria casa, obbedire ai propri familiari: tutti questi, oltre a molti altri, sono i frutti concreti e cristiani dell'avere radici.

Nella realtà virtuale che le nuove generazioni stanno vivendo c'è il pericolo, ora come allora, di svolazzare avventurosamente nell'etere (oggi in internet o altri social network) senza rendersi conto di non aver ancora navigato nella propria casa: "Una semplice casa di proprietà, in mezzo al proprio giardino, può risultare veramente tanto romantica quanto una casa seminascosta in cima ad un albero… E se ciò accade è perché quell'uomo avrà esplorato la sua casa, cosa che Peter Pan e i bambini insoddisfatti come lui raramente fanno". L'essere sedentario non significa identificare colui che sta sempre seduto ed è sbagliato contrapporlo al nomade, a chi non ha fissa dimora. Il sedentario alla scoperta della propria casa non cerca un'isola che non c'è ed assapora piuttosto il frutto di mettere radici, proprio come il contadino che descriveva il grande scrittore londinese: "Non è vero che il nomade è più libero di un contadino. Il beduino potrà anche sfrecciare oltre con il suo cammello, lasciando dietro di sé una nube di polvere, ma non si può dire che la polvere sia libera, solo perché è sospesa nell'aria". L'arguta contrapposizione tra il beduino del deserto ed il contadino delle umili terre cristiane continua in modo esilarante: "Stando in groppa ad un cammello non si possono far crescere cavoli, né più né meno che nella cella di un condannato". Non accettando di crescere, rifiutando la legittima autorità, Peter Pan non ha potuto davvero vivere se non nel sogno mortifero di una realtà condannata.

zz3mgUn'altra acuta riflessione chestertoniana, attualizzabile nel tempo dell'Epifania appena trascorso, metteva a confronto nel 1926 la Natività di Betlemme ed i Magi venuti dall'oriente con la parodia dei super-saggi del mondo moderno. Questi ultimi,evoluti tecnologicamente, avevano la pretesa di spodestare i più miti e devoti Magi al cospetto del Bambino Gesù. Essi si consideravano i profeti che portavano i nuovi doni in una città metropolitana più luminosa (artificialmente) di Betlemme.

Cosa portavano di nuovo i profeti dell'epoca moderna? Chesterton li presentava ironicamente in questo modo: "Il primo Re…non portava l'oro in uno scrigno, ma veniva lavorato il metallo prezioso in centinaia di forme scintillanti per deliziare e servire il bambino di tutte le età: ruote di velocità fenomenale o macchinari la cui altezza raggiungeva le stelle…il secondo Re non era solo il signore dell'incenso, ma di tutti gli odori graduali della nuova grande scienza dei profumi, per mezzo della quale gli uomini potevano fabbricare intorno a sé l'atmosfera che volevano, quasi creando un proprio clima, come uomini che creino il cielo…E nonostante il terzo Re in un certo senso si riallacciasse alla vaga tradizione dell'inumazione e dell'amarezza della mirra, la stessa procedura di adattamento aveva portato queste cose molto più in là di quei rozzi e remoti inizi, poiché portò con sé i fuochi chimici per gli impianti di cremazione e la brezza carezzevole delle camere a gas e i suoi disinfettanti erano i più incantevoli del mondo". 

Fanno rabbrividire queste potenti riflessioni sul nuovo Natale ! La Nuova terrificante Betlemme, i Novelli Magi si erano paradossalmente dimenticati di Dio, del dono più prezioso e salvifico. Non c'era più il Divino Bambino, tutti si erano distratti: "Proprio ora che abbiamo imparato a non lasciare nulla alla natura, è esasperante essere ostacolati da complicazioni insite nei nostri stessi progetti…Sapevo che c'era un errore da qualche parte. Si sono dimenticati di procurare un bambino". 

Facciamo in modo che un Bambino possa ancora nascere, come chiedeva accoratamente Chesterton. Facciamo in modo che ogni bambino non abbia a soffrire la mancanza di radici, come Peter Pan.


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