Questo breve e significativo articolo pubblicato su Il Foglio di ieri riguarda lo spot del Corriere della Sera per il riconoscimento giuridico dell' "omoparentalità" (?!?).
E' partita la nuova offensiva, dopo divorzio, aborto, eutanasia, fecondazione assistita, adesso l'omoparentalità.
Ma noi siamo qui con la solita scatola di sapone.
E' partita la nuova offensiva, dopo divorzio, aborto, eutanasia, fecondazione assistita, adesso l'omoparentalità.
Ma noi siamo qui con la solita scatola di sapone.
"Figli dei gay, centomila in Italia", annuncia il Corriere della Sera in due pagine dedicate all' "omoparentalità" negata nella retrograda Italia. A essere in discussione non è il diritto di far figli da parte di chiunque. Gli omosessuali i figli li hanno sempre avuti, con qualcuno dell'altro sesso, magari ridotto a fornitore di gameti. Il rpoblema all'ordine del giorno è riconoscere la "genitorialità" (siete pregati di cancellare "maternità" e "paternità"), dunque uguali diritti, all'elemento della coppia omosessuale che non ha avuto parte nella generazione. Il Corriere ci informa poi che i bimbi con "due mamme" e "due papà" sono molto ma molto più felici-realizzati-tolleranti dei poveracci che si ritrovano un padre e una madre: "Decine e decine di studi, fatti all'estero, dimostrano che non ci sono problemi". Anche perché, come ha dimostrato Yves Lacroix ("In principio la differenza", Vita e pensiero) sono studi commissionati precisamente allo scopo di dimostrare che non ci sono problemi. E giù testimonianze, lamentele, appelli, tutto a cura delle Famiglie Arcobaleno, impegnate a spiegare che la genealogia reale (una donna e un uomo) è un arcaismo di cui fare a meno. Ma la realtà, come sempre, si ribella. Federico, otto anni, racconta che dalla prima elementare i compagni di classe gli chiedono "perché ho due mamme, se prima aveveo anche un papà che poi si è diviso. Io gli mdico che ho due mamme da quando sono nato". Ma loro non capiscono e "me lo richiedono, ancora e ancora". Vi ricordate "I vestiti nuovi dell'imperatore"? La finzione è nuda, anche se la chiamano "omoparentalità".
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