Qualche giorno fa si parlava del rapporto tra Robert Benson e Chesterton. Nel saggio di Benson (del 1911) "Cristo nella Chiesa", parte III, cap IV, l'autore scrive: "Come fu notato da Chesterton, non senza ragione il mondo è rotondo e la Chiesa è cruciforme, perché il circolo, e soprattutto la sfera, è il simbolo della compiacenza, della soddisfazione di sé; esso nulla suggerisce oltre sé; non può espandersi senza distruggersi. Invece la Croce è il simbolo della espansione assolutamente illimitata; non è mai soddisfatta; tende incessantemente a quattro punti che indefinitamente si allontanano. Si può ingrandirla eternamente senza distruggerne la forma. È perciò del tutto naturale che il globo e la croce siano in forte opposizione."
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Qualche giorno fa si parlava del rapporto tra Robert Benson e Chesterton. Nel saggio di Benson (del 1911) "Cristo nella Chiesa", parte III, cap IV, l'autore scrive: "Come fu notato da
Chesterton, non senza ragione il mondo è rotondo e la Chiesa è cruciforme,
perché il circolo, e soprattutto la sfera, è il simbolo della compiacenza, della
soddisfazione di sé; esso nulla suggerisce oltre sé; non può espandersi senza
distruggersi. Invece la Croce è il simbolo della espansione assolutamente
illimitata; non è mai soddisfatta; tende incessantemente a quattro punti che
indefinitamente si allontanano. Si può ingrandirla eternamente senza
distruggerne la forma. È perciò del tutto naturale che il globo e la croce siano
in forte opposizione."
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