Presentiamo l'ultimo libro del card. Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, edito da Cantagalli (che ha pubblicato quasi un anno fa Eugenetica e altri malanni di Chesterton). Amiamo dire che il Cardinal Biffi sia il più chestertoniano dei cardinali.
Una riflessione importante sul tema del gregge in dialogo con la figura del pastore. Parole che sentiamo dire fin dal catechismo, ma che non sempre abbiamo chiare e anzi finiscono spesso per essere abusate nel loro significato dando origine a confusioni e pressapochismi.
Essere "politicamente corretti" nel rispetto delle pari opportunità può interessare al "mondo", ma non è detto che interessi a Gesù Cristo che più che ad essere "adulti nella Chiesa" invita ad essere nèpios piccoli e semplici come bambini.
Il lupo che insidia le pecore non è una metafora, ma corrisponde alla realtà operante del male che persegue un progetto antitetico a quello divino e che sperimentiamo nella vita quotidiana.
Senza timori di apparire "fuori tempo" Biffi mette in guardia dalle lusinghe di Satana che opera nella vita quotidiana in modo concreto al di là delle pure speculazioni teologiche. Per fortuna il Buon Pastore dice "Non temere, piccolo gregge, perchè al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno".
Al "Regno" viene assegnato un ruolo di centralità in funzione del fatto che bisogna vivere nel mondo senza essere del mondo. Il pastore condivide la vita del gregge eppure non si lascia trascinare né condizionare dalle abitudini e dalle contingenze del gregge. L'Emmanuele è infatti l'altissimo irraggiungibile (quindi al di sopra di ogni influenza storica) e il vicinissimo "Dio con noi" che entra e accompagna nella storia le sue pecore.
Una riflessione importante sul tema del gregge in dialogo con la figura del pastore. Parole che sentiamo dire fin dal catechismo, ma che non sempre abbiamo chiare e anzi finiscono spesso per essere abusate nel loro significato dando origine a confusioni e pressapochismi.
Essere "politicamente corretti" nel rispetto delle pari opportunità può interessare al "mondo", ma non è detto che interessi a Gesù Cristo che più che ad essere "adulti nella Chiesa" invita ad essere nèpios piccoli e semplici come bambini.
Il lupo che insidia le pecore non è una metafora, ma corrisponde alla realtà operante del male che persegue un progetto antitetico a quello divino e che sperimentiamo nella vita quotidiana.
Senza timori di apparire "fuori tempo" Biffi mette in guardia dalle lusinghe di Satana che opera nella vita quotidiana in modo concreto al di là delle pure speculazioni teologiche. Per fortuna il Buon Pastore dice "Non temere, piccolo gregge, perchè al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno".
Al "Regno" viene assegnato un ruolo di centralità in funzione del fatto che bisogna vivere nel mondo senza essere del mondo. Il pastore condivide la vita del gregge eppure non si lascia trascinare né condizionare dalle abitudini e dalle contingenze del gregge. L'Emmanuele è infatti l'altissimo irraggiungibile (quindi al di sopra di ogni influenza storica) e il vicinissimo "Dio con noi" che entra e accompagna nella storia le sue pecore.
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