Sabina Nicolini (16-01-2009)
"Per me il primo e fondamentale principio e' che il fine di una storia del mistero, cosi' come di ogni altra storia e di ogni altro mistero, non sono le tenebre ma la luce". Basterebbero queste righe scritte da Chesterton sul suo "G.K.'s Weekly" per offrirci una chiave di lettura per "La saggezza di Padre Brown". Questi racconti, giocati sul paradosso e su una penetrante intuizione, mettono in scena precisamente un duello, quello fra la luce e le tenebre. Duello che ha luogo nel cuore dell'uomo, che viene mille volte vinto e perso nelle sue azioni. Perche', ben al di la' di una visione sentimentale, "la vita e' una lotta, pericolosa e sorprendente". Il duello si decide infine per la vita quando viene rischiarato da quella luce che si chiama "grazia". Ne e' portatore il nostro sacerdote-investigatore, che arriva alla verita' proprio perche' ha il coraggio di uno sguardo totale sulla realta'. E se questo sguardo puo' sembrare banale, o ingenuo, forse e' perche', come scrive Chesterton, "la verita' e' qualcosa di evidente, per quanto i materialisti escano pazzi a furia di cercarla". Se non abbiamo un frammento di questo sguardo, un po' di questa leggerezza, un pizzico della sua ironia, forse non ci resta che impararla.
Voto: 5 / 5
"Per me il primo e fondamentale principio e' che il fine di una storia del mistero, cosi' come di ogni altra storia e di ogni altro mistero, non sono le tenebre ma la luce". Basterebbero queste righe scritte da Chesterton sul suo "G.K.'s Weekly" per offrirci una chiave di lettura per "La saggezza di Padre Brown". Questi racconti, giocati sul paradosso e su una penetrante intuizione, mettono in scena precisamente un duello, quello fra la luce e le tenebre. Duello che ha luogo nel cuore dell'uomo, che viene mille volte vinto e perso nelle sue azioni. Perche', ben al di la' di una visione sentimentale, "la vita e' una lotta, pericolosa e sorprendente". Il duello si decide infine per la vita quando viene rischiarato da quella luce che si chiama "grazia". Ne e' portatore il nostro sacerdote-investigatore, che arriva alla verita' proprio perche' ha il coraggio di uno sguardo totale sulla realta'. E se questo sguardo puo' sembrare banale, o ingenuo, forse e' perche', come scrive Chesterton, "la verita' e' qualcosa di evidente, per quanto i materialisti escano pazzi a furia di cercarla". Se non abbiamo un frammento di questo sguardo, un po' di questa leggerezza, un pizzico della sua ironia, forse non ci resta che impararla.
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