Da Il Foglio
Milano. Quando arrivano in Duomo il direttore del Foglio e Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi, le bottiglie poste sul sagrato sono un migliaio, più tardi saranno molte di più. Per tutto il pomeriggio, e in particolare verso le 18.30 della sera, sono state deposte bottigliette davanti a una delle entrate della chiesa milanese. Su alcune compaiono messaggi d’affetto per Eluana, sue foto, fogli di giornale che narrano della vicenda. Appoggiati ai colli delle bottiglie o affissi sulle pareti del Duomo anche molti cartelli: “Acqua per Eluana da Veronica. Sì vita a tutte le vite”, “Far morire di fame e di sete un esser umano non è amore”, “Noi vogliamo tutti che tu viva”. Ma le persone accorse in piazza hanno voluto lasciare anche altro: un panino, un rosario, un fiocco, una rosa. Una bambina ha deposto un orsetto di peluche. Quando giungono Ferrara e Amicone da una folla di circa quattrocento persone partono applausi e urla, tra le più ricorrenti quella che dice solo “grazie”. Tra i tanti accorsi si riconoscono il direttore di Avvenire Dino Boffo, Felice Achilli di Medicina e persona, l’associazione di medici vicina a Comunione e liberazione, Paola Soave, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, Giulio Boscagli, assessore regionale lombardo per la Famiglia e solidarietà, e Paola Marozzi Bonzi, responsabile del Centro aiuto alla vita della Mangiagalli di Milano. L’iniziativa non dura più che qualche minuto, il tempo di deporre la bottiglia e via. In molti, però, in piazza di passaggio per lo shopping, si avvicinano e chiedono delucidazioni. E’ così che si formano capannelli di persone nelle varie zone della piazza milanese; qua e là, chi più chi meno accaloratamente, i quattrocento portatori d’acqua si impegnano a spiegare agli ignari milanesi la vicenda per cui si sta dimostrando. Una ragazza, lasciando il sagrato del Duomo, ripiega il cartello prima di salire in bicicletta. Sopra ci sta scritto: “Eluana la lasci a noi”.
Poche ore prima a Roma, Renato Farina, deputato Pdl, parlava alla Camera dell’iniziativa di Milano: “Questa piazza dice no all’assassinio e dice anche che non è giusto che un giudice, in nome del popolo italiano si permetta di decidere ciò che il popolo italiano non ha mai stabilito e cioè una legge che consenta l’omicidio. Mi chiedo se il Parlamento sappia o meno di essere stato scavalcato da un giudice”. Dopo il Senato anche la Camera dei Deputati settimana prossima deciderà se sollevare il conflitto di attribuzione con la Corte di cassazione in merito alla sentenza sul caso di Eluana. Il presidente Gianfranco Fini ha infatti ieri convocato l’Ufficio di presidenza per mercoledì 23 dopo che una quarantina di deputati dei principali schieramenti (la maggioranza dei quali appartenenti all’Udc) gli ha scritto esprimendo “viva preoccupazione di fronte ad atti del potere giudiziario che si pongono sostanzialmente in conflitto con il fondamentale principio della separazione dei poteri e si configurano come lesivi delle prerogative costituzionali del Parlamento”.
L’iniziativa di Vallini, successore di Ruini. Non da tutte le parti c’è però stata identità di vedute: il senatore del Pd Stefano Ceccanti ha detto, tra l’altro, che “un Parlamento che non legifera su una materia lascia di fatto ai giudici la possibilità di alternative giurisprudenziali”. A Ceccanti ha risposto il senatore Gaetano Quagliariello (Pdl), cofirmatario assieme a Francesco Cossiga della mozione da cui è nato tutto: “Stupisce che Ceccanti di fronte alla sentenza della Cassazione e al decreto della Corte d’appello non abbia avvertito, come costituzionalista e come parlamentare, l’esigenza di difendere le prerogative del legislatore da quella che è un’evidente invasione di campo. Ci si dovrebbe battere – ha concluso – affinché il legislatore si riappropri al più presto dello spazio per intervenire, al fine di evitare che sulla vita e la morte delle tante Eluana Englaro nel nostro paese si possa decidere a colpi di sentenze”. Il senatore Pdl Alfredo Mantovano ha detto che “nessuna inerzia del legislatore giustifica un intervento di supplenza dei giudici; così come l’inerzia dei giudici non consente al legislatore di emanare sentenze”.
Ieri il successore di Camillo Ruini, il cardinale Agostino Vallini, ha diramato un comunicato nella diocesi della capitale invitando tutti, domenica 20 luglio, “a pregare perché il Signore illumini le coscienze sul valore intangibile di ogni vita umana, particolarmente nelle situazioni estreme di sofferenza e di dolore, come il caso di Eluana Englaro”. Una presa di posizione senza clamore, ma netta. (foto di Davide Viganò © tutti i diritti riservati)
Nessun commento:
Posta un commento