mercoledì 16 gennaio 2008

Prime reazioni ai fatti de La Sapienza

Il giudizio del movimento cattolico di Comunione e Liberazione sui fatti de La Sapienza.
Condivisibile e lucidissimo.
La Società Chestertoniana Italiana manifesterà al Santo Padre la sua solidarietà con una missiva che renderemo quanto prima pubblica.


"I Papi hanno potuto parlare ovunque nel mondo (Cuba, Nicaragua, Turchia, ecc.) L'unico posto dove il Papa non può parlare è La Sapienza, un'università fondata, tra l'altro, proprio da un pontefice. Questo mette in evidenza due fatti gravissimi:

1) L'incapacità del governo italiano a garantire la possibilità di espressione sul territorio italiano di un Capo di Stato estero, nonché Vescovo di Roma e guida spirituale di un miliardo di persone. Piccoli gruppi trovano, di fatto, protezioni anche autoreveli nell'impedire ciò che la stragrande maggioranza della gente attende e desidera;

2) la fatiscenza culturale dell'università italiana, per cui un ateneo come La Sapienza rischia di trasformarsi in una "discarica" ideologica.

Come cittadini e come cattolici siamo indignati per quanto avvenuto e siamo addolorati per Benedetto XVI, a cui ci sentiamo ancora più legati, riconoscendo in lui il difensore - in forza della sua fede - della ragione e della libertà".

Comunione e Liberazione, 15 gennaio 2008

1 commento:

Paolo Pegoraro ha detto...

Premesso che sottoscrivo completamente i rilievi fatti, resto perplesso sulla dinamica degli eventi. Sappiamo che la lettera dei 67 è datata 23 novembre, eppure è arrivata alla ribalta soltanto ora. Come mai? Beh, a me le dietrologie non piacciono, ma se ci fate caso durante tutta la settimana scorsa Guarini, Rettore della Sapienza, occupava le pagine della cronaca di Roma perché indagato su presunti favori concessi in sede accademica a familiari. E' una brutta coincidenza, ma sta di fatto che, con tutto questo can can, Guarini è scomparso dalle pagine della cronaca.