Molti dei lettori sapranno dell'iniziativa della Società Chestertoniana e di padre Roberto Brunelli, frate minore conventuale, di pubblicare una nuova edizione strenna dell'Ortodossia di Chesterton. L'opera è stata fatta e allora uno degli amici che ce ne aveva richieste delle copie l'ha ricevute e ci ha mandato questo bel messaggio che vogliamo parteciparvi per la sua immediatezza:
«Cari amici chestertoniani,
mi è stato appena recapitato il libro (edizione bellissima). Vi ringrazio davvero di avermi reso partecipe di questa bella iniziativa.
Nel salutarvi, sperando di non avervi disturbato, desidero rivolgervi, in occasione del Santo Natale, un beneaugurante pensiero, condividendo con voi uno dei passi a me più cari del libro ("Gesù di Nazaret") di un altro Uomo Vivo, Papa Benedetto:
"Qui sorge però la grande domanda che ci accompagnerà per tutto questo libro: ma che cosa ha portato Gesù veramente, se non ha portato la pace nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore? Che cosa ha portato?
La risposta è molto semplice: Dio. Ha portato Dio. Quel Dio, il cui volto si era prima manifestato a poco a poco da Abramo fino alla letteratura sapienziale, passando per Mosè e i Profeti - quel Dio che solo in Israele aveva mostrato il suo volto e che, pur sotto molteplici ombre, era stato onorato nel mondo delle genti -questo Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio vero Egli ha portato ai popoli della terra.
Ha portato Dio: ora noi conosciamo il suo volto, ora noi possiamo invocarlo. Ora conosciamo la strada che, come uomini, dobbiamo prendere in questo mondo. Gesù ha portato Dio e con Lui la verità sul nostro destino e la nostra provenienza; la fede, la speranza e l'amore. Solo la nostra durezza di cuore ci fa ritenere che ciò sia poco. Sì, il potere di Dio nel mondo è silenzioso, ma è il potere vero, duraturo. La causa di Dio sembra trovarsi continuamente come in agonia. Ma si dimostra sempre come ciò che veramente permane e salva. I regni del mondo, che Satana poté allora mostrare al Signore, nel frattempo sono tutti crollati. La loro gloria, la loro doxa, si è dimostrata apparenza. Ma la gloria di Cristo, la gloria umile e disposta a soffrire, la gloria del suo amore non è tramontata e non tramonta".
Grazie e buon Natale!
Filippo».
E' allora spontaneo e cosa buona ed istruttiva associare alla gratitudine di Filippo quello che pensa Chesterton di gratitudine ed altro proprio in Ortodossia:
«Cari amici chestertoniani,
mi è stato appena recapitato il libro (edizione bellissima). Vi ringrazio davvero di avermi reso partecipe di questa bella iniziativa.
Nel salutarvi, sperando di non avervi disturbato, desidero rivolgervi, in occasione del Santo Natale, un beneaugurante pensiero, condividendo con voi uno dei passi a me più cari del libro ("Gesù di Nazaret") di un altro Uomo Vivo, Papa Benedetto:
"Qui sorge però la grande domanda che ci accompagnerà per tutto questo libro: ma che cosa ha portato Gesù veramente, se non ha portato la pace nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore? Che cosa ha portato?
La risposta è molto semplice: Dio. Ha portato Dio. Quel Dio, il cui volto si era prima manifestato a poco a poco da Abramo fino alla letteratura sapienziale, passando per Mosè e i Profeti - quel Dio che solo in Israele aveva mostrato il suo volto e che, pur sotto molteplici ombre, era stato onorato nel mondo delle genti -questo Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio vero Egli ha portato ai popoli della terra.
Ha portato Dio: ora noi conosciamo il suo volto, ora noi possiamo invocarlo. Ora conosciamo la strada che, come uomini, dobbiamo prendere in questo mondo. Gesù ha portato Dio e con Lui la verità sul nostro destino e la nostra provenienza; la fede, la speranza e l'amore. Solo la nostra durezza di cuore ci fa ritenere che ciò sia poco. Sì, il potere di Dio nel mondo è silenzioso, ma è il potere vero, duraturo. La causa di Dio sembra trovarsi continuamente come in agonia. Ma si dimostra sempre come ciò che veramente permane e salva. I regni del mondo, che Satana poté allora mostrare al Signore, nel frattempo sono tutti crollati. La loro gloria, la loro doxa, si è dimostrata apparenza. Ma la gloria di Cristo, la gloria umile e disposta a soffrire, la gloria del suo amore non è tramontata e non tramonta".
Grazie e buon Natale!
Filippo».
E' allora spontaneo e cosa buona ed istruttiva associare alla gratitudine di Filippo quello che pensa Chesterton di gratitudine ed altro proprio in Ortodossia:
«La misura di ogni felicità è la riconoscenza. Tutte le mie convinzioni sono rappresentate da un indovinello che mi colpì fin da bambino. L'indovinello dice: "Che disse il primo ranocchio?" La risposta è questa: "Signore come mi fai saltare bene". In succinto c'è tutto quello che sto dicendo io. Dio fa saltare il ranocchio e il ranocchio è contento di saltellare».
G. K. Chesterton, Ortodossia
Nessun commento:
Posta un commento