giovedì 11 dicembre 2008

Benedetto il Distributista - La crisi alimentare è caratterizzata da fenomeni speculativi".


L'attuale crisi alimentare «mette a repentaglio il soddisfacimento dei bisogni di base» ed è «caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi».
L'appello di Benedetto XVI affinchè venga garantito a tutti l'accesso al cibo è contenuto nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2009 presentato questa mattina in Vaticano.
La crisi alimentare è provocata da «fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze».

«La malnutrizione - sottolinea il Papa - può anche provocare gravi danni psicofisici alle popolazioni, privando molte persone delle energie necessarie per uscire, senza speciali aiuti, dalla loro situazione di povertà. E questo contribuisce ad allargare la forbice delle disuguaglianze, provocando reazioni che rischiano di diventare violente. I dati sull'andamento della povertà relativa negli ultimi decenni indicano tutti un aumento del divario tra ricchi e poveri».
Il Pontefice individua nelle «cause principali di tale fenomeno» da una parte «il cambiamento tecnologico, i cui benefici si concentrano nella fascia più alta della distribuzione del reddito e, dall'altra, la dinamica dei prezzi dei prodotti industriali, che crescono molto più velocemente dei prezzi dei prodotti agricoli e delle materie prime in possesso dei Paesi più poveri. Capita così - ammonisce Ratzinger - che la maggior parte della popolazione dei Paesi più poveri soffra di una doppia marginalizzazione, in termini sia di redditi più bassi sia di prezzi più alti».

Secondo Bendetto XVI «una finanza appiattita sul breve e brevissimo termine diviene pericolosa per tutti, anche per chi riesce a beneficiarne durante le fasi di euforia finanziaria». La «recente crisi dimostra come l'attività finanziaria sia guidata da logiche puramente autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del bene comune»; per questo la finanza perde la funzione di «ponte tra presente e futuro, a sostegno della creazione di nuove opportunità di produzione e lavoro nel lungo periodo».

Il Papa chiede che ci sia un «codice etico comune» fra ricchi e poveri per superare l'attuale divario economico e per combattere la povertà. Nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2009, Benedetto XVI dedica un paragrafo proprio alla globalizzazione intesa a costruire la pace e «finalizzata agli interessi della grande famiglia umana».

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