In Belgio l’eutanasia sui minorenni è proibita per legge, eppure uno studio (pubblicato dall’American Journal of Critical Care) dimostra che è ampiamente praticata.
Secondo i dati raccolti dall’Università VUB di Bruxelles e quella di Gand e d’Anversa, in cinque delle sette unità di cura intensiva pediatriche del paese negli ultimi due anni i casi sono almeno 76. Tra questi, 25 volte si è deciso di ricorrere a farmaci letali (paralizzanti neuromuscolari o barbiturici) con “l’esplicita intenzione di causare la morte”, mentre nei restanti casi sono state interrotte terapie o respirazione artificiale, oppure sono stati somministrati sedativi.
Nel 62 per cento dei casi in cui la morte è avvenuta con la somministrazione di un farmaco letale, la decisione è stata presa dal medico senza interpellare gli infermieri, mentre nel 31 per cento dei casi è stato proprio l’infermiere ad agire senza la presenza di un dottore. Il 69 per cento del personale infermieristico interpellato si è dichiarato “pronto a interrompere le sofferenze di un bambino somministrando farmaci letali” e secondo il 90 per cento “proseguire con i trattamenti non è sempre nell’interesse del minore”.
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