Da Il Giornale
Yaoundé - La Chiesa cattolica è impegnata in una "lotta efficace" contro l’Aids e le altre epidemie che colpiscono l’Africa: con questa sottolineatura il Papa torna sul controverso tema dei metodi di contrasto alla sindrome da immunodeficienza, nel corso di un incontro con malati e disabili di un centro medico cattolico di Yaoundé, capitale del Camerun.
"Lotta contro tutte le epidemie" "Da questo centro, che porta il nome del cardinale Paolo Emilio Leger, figlio del Canada, che venne tra voi per curare i corpi e le anime - ha detto Benedetto XVI - io non dimentico coloro che, nelle loro case, negli ospedali, negli ambienti specializzati o nei dispensari, sono portatori di un handicap, sia motorio che mentale, né coloro che nella loro carne portano i segni delle violenze e delle guerre. Penso anche a tutti i malati, e specialmente qui, in Africa, a quelli che sono vittime di malattie come l’Aids, la malaria e la tubercolosi. So bene - ha precisato Ratzinger - come presso di voi la Chiesa cattolica sia fortemente impegnata in una lotta efficace contro questi terribili flagelli, e - ha aggiunto - la incoraggio a proseguire con determinazione questa opera urgente".
Rifutare ogni forma di violenza Papa Benedetto XVI, questa mattina in nunziatura a Yaoundè, ha incontrato i rappresentanti dei musulmani del Camerun ed ha ricordato loro che una religione genuina "rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo, non solo per principi di fede, ma anche in base alla retta ragione".
Un colloquio a porte chiuse Il colloquio si è svolto a porte chiuse. Nel paese africano, l’Islam rappresenta circa il 22% di una popolazione di 17 milioni di persone e intrattiene buoni rapporti con le altre componenti religiose, a partire dai cattolici (il 27%). Benedetto XVI ha lodato questo esempio di convivenza. In Camerun, ha detto, cristiani e musulmani "offrono testimonianza dei valori fondamentali della famiglia, della responsabilità sociale, dell’obbedienza alla legge di Dio, e dell’amore verso i malati e i sofferenti".
La ragione al centro Il Papa ha ripreso, però, anche il discorso sulla ragionevolezza delle religioni, un tema che aveva affrontato nel suo controverso discorso a Ratisbona. "Oggi - ha detto ai musulmani - un compito particolarmente urgente della religione è di rendere manifesto il vasto potenziale della ragione umana, che è essa stessa un dono di Dio ed è elevata mediante la rivelazione e la fede". In una critica implicita al fondamentalismo che caratterizza l’Islam in altre zone dell’Africa, Benedetto XVI ha rimarcato: "In realtà religione e ragione si sostengono a vicenda, dal momento che la religione è purificata e strutturata dalla ragione e il pieno ptenziale della ragione viene liberato mediante la rivelazione e la fede". "In queto modo - ha concluso - una religione genuina alla rga l’orizzonte della comprensione umana e sta alla base di ogni autentica cultura umana. Essa rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo".
Il discorso ai giovani "In questo nostro tempo, in cui tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti, voi dovete essere molto attenti: l’Africa in generale, ed il Camerun in particolare, sono in pericolo se non riconoscono il Vero Autore della Vita". Benedetto XVI non affronta direttamente il tema degli attacchi mediatici e politici mossi in questi giorni alla dottrina della Chiesa, ma ai 60mila fedeli che gremiscono lo Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundè raccomanda di non lasciarsi ingannare: "Fratelli e sorelle del Camerun e dell’Africa, voi che avete ricevuto da Dio - ricorda - tante qualità umane, abbiate cura delle vostre anime! Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali". "Credete - raccomanda ai cristiani del Camerun che lo accologono con manifestazioni di incontenibile entusiasmo - continuate a credere che Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, è il solo ad amarvi come voi vi aspettate, che è il solo a potervi soddisfare, a poter dare stabilità alle vostre vite. Cristo è l’unico cammino di Vita".
Yaoundé - La Chiesa cattolica è impegnata in una "lotta efficace" contro l’Aids e le altre epidemie che colpiscono l’Africa: con questa sottolineatura il Papa torna sul controverso tema dei metodi di contrasto alla sindrome da immunodeficienza, nel corso di un incontro con malati e disabili di un centro medico cattolico di Yaoundé, capitale del Camerun.
"Lotta contro tutte le epidemie" "Da questo centro, che porta il nome del cardinale Paolo Emilio Leger, figlio del Canada, che venne tra voi per curare i corpi e le anime - ha detto Benedetto XVI - io non dimentico coloro che, nelle loro case, negli ospedali, negli ambienti specializzati o nei dispensari, sono portatori di un handicap, sia motorio che mentale, né coloro che nella loro carne portano i segni delle violenze e delle guerre. Penso anche a tutti i malati, e specialmente qui, in Africa, a quelli che sono vittime di malattie come l’Aids, la malaria e la tubercolosi. So bene - ha precisato Ratzinger - come presso di voi la Chiesa cattolica sia fortemente impegnata in una lotta efficace contro questi terribili flagelli, e - ha aggiunto - la incoraggio a proseguire con determinazione questa opera urgente".
Rifutare ogni forma di violenza Papa Benedetto XVI, questa mattina in nunziatura a Yaoundè, ha incontrato i rappresentanti dei musulmani del Camerun ed ha ricordato loro che una religione genuina "rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo, non solo per principi di fede, ma anche in base alla retta ragione".
Un colloquio a porte chiuse Il colloquio si è svolto a porte chiuse. Nel paese africano, l’Islam rappresenta circa il 22% di una popolazione di 17 milioni di persone e intrattiene buoni rapporti con le altre componenti religiose, a partire dai cattolici (il 27%). Benedetto XVI ha lodato questo esempio di convivenza. In Camerun, ha detto, cristiani e musulmani "offrono testimonianza dei valori fondamentali della famiglia, della responsabilità sociale, dell’obbedienza alla legge di Dio, e dell’amore verso i malati e i sofferenti".
La ragione al centro Il Papa ha ripreso, però, anche il discorso sulla ragionevolezza delle religioni, un tema che aveva affrontato nel suo controverso discorso a Ratisbona. "Oggi - ha detto ai musulmani - un compito particolarmente urgente della religione è di rendere manifesto il vasto potenziale della ragione umana, che è essa stessa un dono di Dio ed è elevata mediante la rivelazione e la fede". In una critica implicita al fondamentalismo che caratterizza l’Islam in altre zone dell’Africa, Benedetto XVI ha rimarcato: "In realtà religione e ragione si sostengono a vicenda, dal momento che la religione è purificata e strutturata dalla ragione e il pieno ptenziale della ragione viene liberato mediante la rivelazione e la fede". "In queto modo - ha concluso - una religione genuina alla rga l’orizzonte della comprensione umana e sta alla base di ogni autentica cultura umana. Essa rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo".
Il discorso ai giovani "In questo nostro tempo, in cui tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti, voi dovete essere molto attenti: l’Africa in generale, ed il Camerun in particolare, sono in pericolo se non riconoscono il Vero Autore della Vita". Benedetto XVI non affronta direttamente il tema degli attacchi mediatici e politici mossi in questi giorni alla dottrina della Chiesa, ma ai 60mila fedeli che gremiscono lo Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundè raccomanda di non lasciarsi ingannare: "Fratelli e sorelle del Camerun e dell’Africa, voi che avete ricevuto da Dio - ricorda - tante qualità umane, abbiate cura delle vostre anime! Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali". "Credete - raccomanda ai cristiani del Camerun che lo accologono con manifestazioni di incontenibile entusiasmo - continuate a credere che Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, è il solo ad amarvi come voi vi aspettate, che è il solo a potervi soddisfare, a poter dare stabilità alle vostre vite. Cristo è l’unico cammino di Vita".
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