venerdì 16 giugno 2023

Chi era San Francesco? Ce lo spiega Chesterton | Giovanni Fighera su Tempi | Domani al XXI Chesterton Day parleremo del San Francesco d’Assisi.

Vi proponiamo questo articolo dell’Agosto 2020 a firma di Giovanni Fighera apparso su Tempi.

Intende far conoscere meglio Il Poverello di Assisi e propone tra l’altro la biografia scritta da Chesterton, di cui parleremo diffusamente domani al XXI Chesterton Day con fra’ Roberto Brunelli, Peppino Zola e Giovanni Maria Molfetta.

Leggete la didascalia della foto allegata a questo post.

Vi aspettiamo domani!

Marco Sermarini

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Morto nel 1226 e canonizzato solo due anni più tardi, san Francesco d’Assisi divenne ben presto protagonista di molte opere (narrative o saggistiche). Fin da subito nacque una fiorente letteratura sul santo.

L’agiografia due-trecentesca presentava san Francesco d’Assisi secondo una duplice tradizione. Ad un’impostazione in cui il santo veniva descritto in chiave edulcorata e miracolistica, che trovava la sua espressione nella Legenda prima e nella Legenda secunda di Jacopo da Varagine (1228-1298) e nel XIV secolo nei Fioretti di san Francesco (1370-1390), se ne contrapponeva un’altra più realistica riconosciuta come più veritiera e attendibile dall’ordine francescano delle origini di cui esempio più famoso era la Legenda maior (1260-1263) di san Bonaventura da Bagnoregio (1217/1221 circa-1274).

Ma chi era davvero san Francesco? Per ricostruirne la figura consigliamo la lettura dell’interessante saggio San Francesco d’Assisi (edizioni Lindau) di G. K. Chesterton (1876-1924) e del romanzo Il gioioso mendicante (edizioni Rizzoli) di Louis de Wohl (1903-1961).

Il resto nel collegamento qui sotto:

https://lanuovabq.it/it/chi-era-san-francesco-ce-lo-spiega-chesterton



L’immagine che vedete è una fotografia della vetrata presente nella Chiesa parrocchiale cattolica di Beaconsfield, nel Buckinghamshire (dedicata a Santa Teresa del Bambin Gesù, ai Santi Thomas More e John Fisher ed ai Martiri Inglesi). Fu una parte del cospicuo lascito di Gilbert e successivamente di sua moglie Frances, come si può leggere nella scritta dedicatoria in latino implorante il suffragio delle loro anime ai fedeli, alla Chiesa Cattolica.

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