lunedì 19 febbraio 2024

Chesterton y la literatura como campo de batalla - Un articolo di Julio Llorente presentato dalla nostra Maria Grazia Gotti.

Ci sono lettori di Chesterton che lamentano la crescente popolarità del loro autore. Ritengono, suppongo con una certa logica, che la popolarità culmini necessariamente in un travisamento. Avrebbero preferito uno scrittore maledetto, perso nelle pieghe della storia, uno il cui pensiero non poteva essere stravolto perché largamente sconosciuto. È comprensibile. Quanto può arrivare a essere irritante, mormorano i chestertoniani puri, che liberali e socialisti citino G.K.C. quando egli combatté le idee di entrambi con uguale passione.

Io comprendo l'irritazione, ma, ottimista almeno in questo concretissimo caso, sono contento che ci siano molti lettori e "parafrasatori" di Chesterton. In primo luogo, perché non credo che la popolarità implichi necessariamente travisamento, ma solo la popolarità. In secondo luogo, perché parto dalla ragionevole premessa che un liberale che non legge Chesterton è peggiore di uno che lo legge: in quest'ultimo caso ci sarà sempre, per quanto flebile, una possibilità di conversione, un motivo di speranza. E, in terzo luogo, perché sono convinto che le citazioni contorte, forse malintenzionate, di liberali e socialisti non facciano altro che esaltare il nostro autore: quanto geniale deve essere stato perché se ne approprino gli uni e gli altri!; quanto deve essere stato grande perché tutti noi possiamo rientrare in lui! 

Per questo motivo festeggio doppiamente Mi hermano Gilbert (Mio fratello Gilbert, ndr), la più recente pubblicazione di Ediciones More....

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Caro presidente e cari chestertoniani tutti, quelle che precedono sono le prime righe - tradotte
- di un interessante articolo che parla dell'edizione spagnola del libro Mio fratello Gilbert pubblicato da Cecil Chesterton nel 1907, quando Gilbert non aveva ancora scritto le sue opere più importanti ma aveva già abbozzato la sua visione cosmica. Scritto allo scopo di mettere ordine nelle idee del gigante londinese.

L'autore dell'articolo è un interessante giornalista di Voz Populi, che di nome fa Julio Llorente, ed è un chestertoniano come noi. Il prologo è di Gilbert stesso, e si intitola "Ricordando Cecil".


Maria Grazia Gotti

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