"Casuale" sarai tu!
December 12th, 2009 http://carlobellieni.comAlla fine dell'anno Darwiniano in cui ci hanno rintronato e ci rintronano anche in questi ultimi giorni di dicembre in tutte le salse con gli inni al darwinismo, vogliamo vederci chiaro? Nulla contro Darwin o contro un'idea che le specie siano evolute e cambiate nel tempo. Ma c'è tanto che non ci torna. Intanto non capiamo perché si parli di evoluzione se si ritiene che la natura non abbia un creatore e dunque una finalità: se tutto avviene a caso e per lotta continua per la sopraffazione, perché pensare che l'apparizione dell'uomo non sia invece una involuzione o un caso, perché pensare che l'uomo sia il top e non lo sia invece l'altro ramo dello sviluppo delle specie, per esempio il gabbiano? Ma c'è di più: perché nelle immagini sull'evoluzione verso il migliore, si rappresenta al top della scala l'uomo-maschio-bianco? E la donna? E chi non è "bianco"? Non credo che sia una casualità, dato che l'evoluzionismo si sviluppò grazie a Darwin che viveva nell'Inghilterra bianca che stava governando il mondo col suo impero e cercava una giustificazione morale e biologica al suo imperialismo, che voleva essre dettato non da brama di potere, ma dall'ineluttabilità della natura e della storia al governo dell'uomo bianco (vedi Kipling) sul mondo. D'altronde il malthusiaesimo che predica la paura della sovrappopolazione (da parte di un popolo che consumava e razziava i beni di mezzo mondo) è imparentato col darwinismo casuale. Ma se tutto è causale, cosa ci fa pensare che nostra moglie e nostro figlio, non siano un ammasso di cellule e molecole che per caso si sono incrociate e per un evento legato alla forza e alla violenza sono restate appiccicate tra loro? Ma ancor prima, se tutto è caso, se tutto avviene per una selezione casuale di pulsioni e forze, le leggi della fisica dovrebbero aver seguito lo stesso itinerario: al'inizio milioni di leggi casualmente accozzate, poi nei millenni dei millenni ne sono rimaste solo, guarda tu, quelle armoniche. All'inizio ci sarebbe stata una forza di gravità che invece di attrarre gli oggetti li respingeva, insieme ad un'altra che li schiacciava e una che li faceva girare in tondo o in ellisse o a zig-zag. E lo stesso per milioni di forze diverse e di assenza di forze, tra cui sarebbe restata solo quella centripeta e quella centrifuga… milioni di leggi e soprattutto milioni di mondi senza nessuna legge, in cui le leggi della fisica (la termodinamica, l'entropia…) sarebbero arrivate a dominare l'universo dopo aver conquistato il mondo schiacciando i mondi senza leggi… Senza poi contare oggi l'arrivo dell'epigenetica che sta rivalutando l'influsso dell'ambiente sull'evoluzione ma non in senso di selezionare delle mutazioni casuali, ma in quello di provocare delle differenti espressioni del messaggio scritto nel DNA: l'ambiente fa parlare il DNA in modo diverso e quando il DNA ha appreso questo messaggio, lo trasmette in maniera ereditabile. Insomma, il mondo non sarebbe più un campo di battaglia per la sopravvivenza del migliore, ma una sala di lavoro dove l'ambiente collabora col DNA e lo aiuta ad esprimersi. Questo non spiega tutto, ma ci apre gli occhi sul fatto che se, mentre il darwinismo casuale spiegava l'evoluzione in base ai caratteri più stravolgenti, non spiega in fondo l'evoluzione dei caratteri minori: se in base al darwinismo casuale è comprensibile che il batterio che muta casualmente possa sopravvivere all'antibiotico mortale, non è comprensibile, in base a quel principio, perché i piedi dell'uomo si allungano progressivamente e lentamente nei tempi: i nostri figli hanno in media due taglie di scarpe in più rispetto alla generazione precedente… perché quelli con le scarpe più piccole non riescono a riprodursi? E se è poetico pensare alla giraffa che sopravvive meglio se improvvisamente ne nasce una col collo lungo che mangia le foglie degli alberi in un boschetto dove non ci sono piante basse, non si capisce con chi si sarebbe accoppiata e riprodotta questa sciagurata giraffa dal collo lungo, a meno che non si pensi che nello stesso giorno e nello stesso posto ne sia nata un'altra con la stessa mutazione e ovviamente di sesso diverso; e siccome i figli di una sola coppia non bastano per fare una stirpe, di mutazioni "causali" ce ne volevano almeno una ventina e sempre per caso avvenute tutte lo stesso giorno e sempre per caso tutte nello stesso posto. Insomma, quando si dice "casuale" bisogna essere coerenti...
sabato 12 dicembre 2009
Dal prof. Carlo Bellieni
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