sabato 8 marzo 2008

Papa Benedetto sulla storia

Ricevendo in udienza i membri del Pontificio Comitato di Scienze storiche, Benedetto XVI ha dichiarato:

“Tipico di questa mentalità (contemporanea, ndr) è il disinteresse per la storia, che si traduce nell’emarginazione delle scienze storiche. Dove sono attive queste forze ideologiche, la ricerca storica e l’insegnamento della storia all’università e nelle scuole di ogni livello e grado vengono trascurati. Ciò produce una società che, dimentica del proprio passato e quindi sprovvista di criteri acquisiti attraverso l’esperienza, non è più in grado di progettare un’armonica convivenza e un comune impegno nella realizzazione di obiettivi futuri. Tale società si presenta particolarmente vulnerabile alla manipolazione ideologica. Il pericolo cresce in misura sempre maggiore a causa dell’eccessiva enfasi data alla storia contemporanea, soprattutto quando le ricerche in questo settore sono condizionate da una metodologia ispirata al positivismo e alla sociologia. Vengono ignorati, altresì, importanti ambiti della realtà storica, perfino intere epoche. Ad esempio, in molti piani di studio l’insegnamento della storia inizia solamente a partire dagli eventi della Rivoluzione Francese. Prodotto inevitabile di tale sviluppo è una società ignara del proprio passato e quindi priva di memoria storica. Non è chi non veda la gravità di una simile conseguenza: come la perdita della memoria provoca nell’individuo la perdita dell’identità, in modo analogo questo fenomeno si verifica per la società nel suo complesso”.

2 commenti:

martina76 ha detto...

Pensavo di essere sola soletta a portare avanti Chesterton tra amici e conoscenti...che bello! Non sono l'unica!!!
Sto rileggendo con molto piacere l'Osteria volante: sembra scritto per quello che capita oggi.
Grazie per la bella notizia: ristamperanno l'uomo vivo...non vedo l'ora di comprare la nuova edizione.
Marty

L'Uomo Vivo ha detto...

Ma che sola soletta! Siamo un bel gruppetto di appassionati in tutta Italia.
Seguici e vedrai che ci sono delle cose belle che facciamo.