lunedì 9 dicembre 2024

Un articolo di qualche anno fa sul Detection Club - Marco Amici su Radical Ging.

Ingrandendo la foto di questa cena del Detection Club
degli anni Trenta ci sembra di vedere
al centro della tavolata proprio lui...



Tempo fa abbiamo segnalato l'esistenza di un inedito di Chesterton sul giallo (vedete qui e qui), alcuni giorni fa il valente Giovanni D'Andrea ha pensato bene di tradurlo (vedete qui). Ora, stimolati dalle riflessioni di Chesterton sul giallo, abbiamo trovato in rete un articolo di circa sei anni fa a firma di Marco Amici sul sito Radical Ging che rispolvera il mito del Detection Club: le origini sono mitiche quanto spassose, mitiche per la presenza di notissimi scrittori in questa spettacolare gang, spassose perché sapete già che tipo di aplomb sfoggiavano i membri di questo club [il blog ne ha già parlato più volte, vedete qui, qui, qui (si parla incidentalmente anche di Leonardo Sciascia e Giuseppe Tomasi di Lampedusa)].

In ogni caso Chesterton dava una grande importanza al genere del giallo. Egli disse che "il romanzo avventuroso della polizia rappresenta così l'intera avventura umana, ed è basato sul fatto che la moralità è la più oscura e ardita delle cospirazioni" e che "mentre una tendenza costante del vecchio Adamo è quella di rivoltarsi contro quella cosa così universale e automatica che è la civiltà, di predicare deviazione e ribellione, il romanzo dell'attività di polizia mette in un certo senso sotto gli occhi il fatto che la civiltà stessa è la più sensazionale delle deviazioni e la più romanzesca delle ribellioni". Chesterton considerava il giallo la prima e unica forma di letteratura popolare in cui si esprime quella che lui chiamò "la poesia della vita moderna". Come ho già avuto modo di dire, in questo post  (tratta di un brano tratto da Come si scrive un giallo) possiamo apprezzare quanto queste idee, che spesso vengono confinate nell'ambiente ovattato degli interessi letterari, in realtà investano la vita intera per come la immagina e desidera Chesterton.

Marco Sermarini

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Immaginiamo la Londra degli anni ’30: un gruppo di amici scrittori, dei carnefici, delle vittime e un teschio di nome Eric. La trama di un romanzo? No, la vera storia del Detection Club.

Il Detection Club fu un circolo letterario fondato nel 1930 da un gruppo di scrittori di crime e mistery inglesi, che al contrario dei circoli più famosi, si incontrava almeno tre volte l’anno per cenare insieme e discutere della crime fiction dell’epoca, consigliandosi e confidandosi, dichiarando cosa fosse meritevole di apprezzamento e cosa invece fosse oltraggioso, il tutto davanti a un buon pasto e a numerosi bicchieri di vino.

Come tutti i club, anche il Detection Club aveva un presidente, il primo fu G.K. Chesterton. Ma lo furono anche Dorothy L. Sayers e Agatha Christie (anche se decise di condividere la carica con Lord Gorell, chiedendogli di occuparsi dei discorsi e dell’interazione con il pubblico, considerate la sua famosa timidezza e paura di esporsi). A oggi il presidente è Martin Edwards, scrittore ed esperto della Golden Age of Crime Fiction, l’età dell’oro del giallo inglese, periodo che spazia dall’inizio Novecento fino ai primi anni del 1950.

Il resto qui sotto:

https://radicalging.com/2018/02/15/il-detection-club-il-circolo-del-giallo/


Agatha Christie


mons. Ronald Knox







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