martedì 6 marzo 2018

Belle cose ad Udine


Abbiamo saputo che a Udine si è tenuta una conferenza su Chesterton con Annalisa Teggi (quando fate qualcosa su Chesterton fatecelo sapere: cercheremo di fare pubblicità molto volentieri - poi se ci raccontate qualcosa, saremo anche più contenti). Allora abbiamo chiesto a chi c'era di raccontarci qualcosa. Colei che presentava l'incontro ci ha girato la sua presentazione che vale la pena di essere letta. Alleghiamo, ringraziando, anche il volantino dell'incontro e che buon pro vi faccia.

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Il mio incontro con Chesterton avviene qualche anno fa quando in maniera casuale mi viene consigliato di leggere La Ballata del cavallo bianco, suggerimento seguito dall'affermazione: "Vedrai che dopo avrai voglia di prendere la spada e andare in battaglia". 
E così è stato, mi ha cambiato la vita, di pochi libri posso dire lo stesso ma questa ballata rimarrà sempre un punto saldo nella mia storia. Terminando la lettura del libro ero cambiata, non ero più uguale.

Credo che questo libro sia il punto di tutto, Chesterton ha avuto la capacità di tirare le somme dell'esistenza in cento paginette scarse.

Una frase in particolare rimarrà per sempre impressa nella mia mente ed quella con cui Alfred viene sfidato. Alfred è un re caduto in disgrazia, sconfitto, piegato dal destino e alla sua domanda su che cosa ne sarà de suo futuro, domanda piuttosto logica nel momento in cui ci troviamo in difficoltà, gli viene risposto:

La notte sarà tre volte più buia su di te 
e il cielo diventerà un manto di acciaio.
Sai provar gioia senza un motivo,
dimmi, hai fede senza una speranza?

Pensiamo a noi, anzi penso a me che del mio futuro so poco e niente. È lì, c'è ma esattamente che cos'è non lo so. 
Come Alfred ci troviamo per cui spesso e volentieri piegati dal destino, con la testa china a subire la realtà.
Qualsiasi frase di Chesterton, che sia ironica o a base politica o etica, è una sfida. Ci sfida a rialzare la testa. Ma non perché la realtà sia facile ma perché ne vale la pena. Vale la pena affrontare una notte buia, senza speranza e soffrire.
Questa concezione rende ragione di una frase molto interessante in cui chesterton afferma:

Io sono molto più sicuro del fatto che le cose sono buone in principio, piuttosto che andranno bene alla fine

Non ci da una consolazione temporanea ma ci dà la certezza che tutto deriva da qualcosa di buono. Che anche noi con le nostre debolezze e con tutti i nostri limiti deriviamo da qualcosa di buono e che siamo stati fatti per creare, anzi meglio dire per partecipare a questa realtà benevola.

Quello che noi abbiamo voluto inserire nel volantino è il sunto di questa concezione.

questo non è il migliore dei mondi possibili
ma, tra tutte le cose possibili,
la migliore è che il mondo sia possibile.

Insomma, Chesterton ci ribalta con una frase contraddicendo quello che noi pensiamo la maggior parte delle sere ovvero: questa giornata ha fatto schifo, questa realtà non fa per me. 
Eppure Gilbert ci dice che questa realtà è proprio per me, singolo individuo, che la gioia di una serata in compagnia o di un boccale di birra deve rimanere come metro di giudizio per l'intera realtà.

Camilla Conoscenti

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