mercoledì 29 giugno 2011

Adesso anche il Governo italiano si è messo a fare la cultura di genere. Presto avremo quella di gender. Noi non ci stiamo.


Questo (insieme a tanti altri) è uno dei motivi per cui ci siamo sempre battuti, nel solco di Chesterton, per una reale libertà di educazione. Oramai il politicamente corretto (che è strutturalmente inventato, scientificamente inesistente, umanamente deleterio) non ha più confini.

Nonostante i toni concilianti e da professoressa (genere) molto "avanti", questo documento si merita ed ottiene di essere allibrato tra le migliori performance della mai sospesa tenzone del premio "Uomini e tristezza" (a questo punto, in onore alla cultura di genere -che diventerà molto presto di gender- "Donne e Uomini e tristezza").


Promozione della cultura di genere nel mondo dell'istruzione

Presentazione

I Ministri per le Pari Opportunità e dell’Istruzione, Carfagna e Gelmini, hanno firmato il 15 giugno 2011 un protocollo d'intesa per la "promozione della cultura di genere nel mondo dell’Istruzione". L’accordo punta ad introdurre nelle scuole italiane all'interno dell'insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, una nuova disciplina sul tema del rispetto e della valorizzazione delle differenze.
È opportuno contestualizzare l'Intervento per la promozione della cultura di genere nel mondo dell'istruzione, proprio attraverso una innovativa opera di sensibilizzazione in grado di coinvolgere cinque  fondamentali ambiti, vale a dire:
  • Famiglia;
  • Lavoro e pari opportunità;
  • Donne e Scienza;
  • Spazio pubblico e Gruppi sociali;
  • Linguaggio e Media.

Spieghiamoci meglio:

Famiglia - Nel corso della storia la famiglia è da sempre considerata il nucleo centrale e basilare di tutte le società  È  grazie a questa prima “agenzia” educativa che ognuno si trova inserito in ruoli precisi fin dalla nascita. Non è un caso se il significato dell'essere genitori ed il ruolo riconosciuto rispettivamente alla  maternità ed alla paternità, contribuiscano ad influenzare il modo stesso in cui ognuno dì noi intende questo  nucleo.
In ambito familiare vengono sostenute aspettative sociali dense di prescrittivi codici di comportamento  per ragazze e ragazzi, aspettative agite in modo consapevole e inconsapevole, alle quali le aspirazioni di  ragazze e ragazzi anche post adolescenti, nel corso dell'avventura del crescere, finiscono con l'adeguarsi.

Anche in questo caso  la famiglia ha il compito di aiutare le adolescenti e adolescenti a riconoscere i  desideri autentici e a costruire un progetto di vita concreto, realistico e perseguibile attraverso percorsi di  sviluppo di auto stima e percezione di sé,
Lavoro e pari opportunità - Questa materia è particolarmente delicata nella progettazione del  proprio futuro, nella formazione e nella  crescita dì giovani donne e uomini.
È perciò necessario rafforzare la componente femminile ed intervenire sulle questioni di genere  con dinamiche innovative capaci di rivalutare dal punto di vista sociale il ruolo e presenza delle donne,  affinché esse siano riconosciute come risorse per nuove condivisibili progettualità.
Donne e Scienza - Le riflessioni precedenti introducono al problema della scarsa presenza femminile in ambito scientifico, Da qui la necessità di ridiscutere e riprogettare sia da un punto di vista teorico che pratico alcuni aspetti  dell'insegnamento della scienza. Una delle strade indicate è quella del superamento della separazione delle due culture, umanistica e  scientifica. La direzione diventa quella di una contestualizzazione delle discipline scientifiche, al fine di  ridare memoria al procedere della scienza in termini di occasioni colte o mancate, forze motrici e/o frenanti  all'interno della scienza, evoluzione dei metodi e delle prassi scientifiche, passioni e interessi dei  protagonisti, per meglio percepire e interpretare la modernità.
Questo processo di rinnovamento radicale delle metodologie dell'insegnamento scientifico, già avviato con iniziative di formazione - condotte nell'ambito del Piano Scientifiche realizzato dal Miur in  collaborazione con 34 sedi universitarie, gli Uffici Scolastici Regionali e Confindustria metodologie didattiche riconducibili all'apprendimento attivo (problem solving, inquire learning, curricola  grounded in  real-life experiences)che di per sé promuovono e valorizzano le differenze e quindi possono  portare ad un maggior coinvolgimento delle ragazze.
Spazio pubblico e Gruppi sociali - All’interno della dìversa stratificazione dei gruppi sociali esistenti, il contributo formativo di sensibilizzazione può essere generato attraverso "incontri di genere" (o "gender forum"), dando vita così a delle vere e proprie occasioni privilegiate in cui scambiare esperienze e dialogare tra gruppi pari su tematiche di equità, in un clima disteso e informale.
Appuntamenti di questo tipo contribuiscono a favorire dinamiche di networking tra tutte e tutti coloro che vi prendono parte.
Linguaggio e Media - Il processo identificativo è fondamentale e necessario in una fase di vita in cui è in costruzione l’identità dei ragazzi: in questo senso i media - giornali, riviste, televisione, pubblicità - svolgono un ruolo da attori protagonisti nella costruzione dell'identità maschile e femminile. La stretta relazione tra linguaggio e questione dì genere deve contribuire a dare visibilità ad entrambi i generi, tenendo conto dei loro reali bisogni ed aspettative, con l'uso di immagini che contemplino il femminile, soprattutto evitandone il superamento dell'uso strumentale ed offensivo come di desiderio ed il superamento di un linguaggio sessista e dì espressioni che possano offendere l'identità dì  genere.
E' di tutta evidenza che i media hanno un grande importanza nell'orientare l'opinione sui due concetti di femminilità e dì mascolinità, nella misura in cui sono diventati dei “costruttori della realtà sociale, poiché rendono più visibile e quindi rafforzano a livello simbolico determinati comportamenti sociali e categorie, cosi come ne celano o ne mettono in secondo piano altri,  decretando gerarchie di valori".
Ma occorre insistere sulla funzione educativa della scuola, che assume un ruolo insostituibile: educare, infatti, non è semplice atto intellettuale ed è pertanto necessario conoscere i "movimenti dell'anima" per permettere di partecipare, comprendere meglio le emozioni e rispettare i sentimenti degli altri ed ogni forma di convivenza umana, lavorare sulle emozioni come possibile lettura per il riconoscimento delle paure e degli stereotipi. I valori, più che da una mente all'altra, passano da una vita all'altra: nascono dall'esperienza e si pongono come "testimonianza".
L'educare tramanda la sapienza di vita di quanti ci hanno preceduto, adattandola ai bisogni di chi vive Ma un educatore è credibile solo se si coinvolge dì persona, se si fa compagno di viaggio, secondo la “pedagogia  della vicinanza”. I docenti sono artefici importanti di questo processo e influenzano sensibilmente la formazione dell’identità degli allievi, con la programmazione disciplinare e curriculare, con l'approccio c le pratiche didattiche che mettono in atto. con le modalità educative che realizzano.
A partire dal prossimo anno scolastico ogni Istituto sarà invitato ad organizzare corsi di formazione e sensibilizzazione per il personale docente e per gli studenti. Saranno promossi gruppi di lavoro sulle pari opportunità e le differenze di genere, che potranno avvalersi del confronto e della collaborazione con le associazioni e le istituzioni che a livello territoriali si occupano di tali tematiche.
Approfondire il processo di costruzione di genere è essenziale per acquisire adeguate competenze e conoscenze che rendano possibili efficaci interventi al fine di consentire il raggiungimento di reali pari opportunità  tra cittadine e cittadini e per orientare il mondo della scuola verso lo  sviluppo di quella che, riguardo alle differenze di genere, possiamo a ragion veduta definire "DIDATTICA SENSIBILE".
I docenti sono artefici importanti di questo processo e influenzano sensibilmente la formazione dell’identità degli allievi, con la programmazione disciplinare e curriculare, con l'approccio c le pratiche didattiche che mettono in atto. con le modalità educative che realizzano.
 Il sistema scolastico è chiamato a:
  • stimolare la riflessione degli studenti sul valore fondamentale dei diritti propri del vivere civile, facendo leva sulla loro identità autoreferenziale;
  • facilitare la consapevolezza del proprio modo di comunicare e proporsi all'altro, tramite anche la gestione dei propri vissuti emozionali, fornendo una conoscenza dell'aspetto emotivo della persona nel contesto delle relazioni;        
  • incentivare il miglioramento della qualità dell'offerta formativa delle scuole in materia di pari opportunità, orientamento e attenzione alla differenza di genere;
  • promuovere, con iniziative specifiche, la documentazione di esperienze educative e formative e la produzione di materiale fruibile da più soggetti in vari contesti territoriali, sostenendo, a livello locale, la disseminazione di buone pratiche nelle tematiche di genere;
  • realizzare azioni di analisi della situazione territoriale, progettazione e realizzazione di iniziative di formazione, eventi dì sensibilizzazione, monitoraggi e valutazioni conclusive, attraverso l'operato di Gruppi di Lavoro territoriali sulle Pari Opportunità e differenze dì genere;
  • creare un tessuto di relazioni efficaci con soggetti del territorio che a diverso titolo sì occupano del tema.

Per concludere: nel quadro di riferimento nazionale, in cui la  legislazione e le opportunità delle donne sono  maggiormente cresciute negli ultimi anni, è urgente il contributo della scuola, se non alla piena soddisfazione dei bisogni di pari opportunità, quantomeno allo sviluppo e all’affinamento di tali bisogni in una ricerca  permanente ed interistituzionale, volta alla costruzione di una rinnovata “società delle opportunità genere”.

Fonte: Pari Opportunità - Ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca

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