"Gli occhi del Papa commosso incrociano quelli di Giovanna, la clochard che con la voce tremante ha accolto Benedetto XVI all’Ostello della Caritas presso la Stazione Termini di Roma: «Le garantisco che noi pregheremo per lei. Perché Dio Le dia la forza di essere sereno e forte e pieno di speranza come lo siamo noi. Qui lei trova dolore, certamente, ma se dovesse, nel viaggio di ritorno, poter portare con lei una cosa soltanto, porti, la prego, la speranza». Si è detto spesso che la cifra saliente del pontificato di Ratzinger sono le omelie, i discorsi, gli insegnamenti, più che i gesti. Mi sembra che nell’incontro di stamattina, la semplicità con cui il vescovo di Roma ha mostrato la sua vicinanza ai poveri e agli emarginati della città, smentisca questa tesi. Ai «gesti» d’amore che qui vengono quotidianamente compiuti dai volontari, il Papa ha fatto riferimento nel suo discorso: «Attraverso i gesti, gli sguardi e le parole di quanti prestano qui il loro servizio, numerosi uomini e donne toccano con mano che le loro vite sono custodite dall’Amore, che è Dio, e grazie ad esso hanno un senso e un’importanza… Questa certezza profonda genera nel cuore dell’uomo una speranza forte, solida, luminosa, una speranza che dona il coraggio di proseguire nel cammino della vita nonostante i fallimenti, le difficoltà e le prove che la accompagnano. Cari fratelli e sorelle che operate in questo luogo, abbiate sempre davanti ai vostri occhi e nel vostro cuore l’esempio di Gesù, che per amore si fece nostro servo e ci amò “fino alla fine” (cfr Gv 13,1), fino alla Croce. Siate, dunque, gioiosi testimoni dell’infinita carità di Dio e, imitando l’esempio del diacono san Lorenzo, considerate questi vostri amici uno dei tesori più preziosi della vostra vita»".
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